A pochi
giorni dal sisma il framework di stato è ancora saldamente attestato su una
comunicazione emotiva e paternalistica. Ma la rete, che nel bene o nel male ne
costituisce una alternativa, lascia spuntare qualche segnale di informazione
dissonante.
E’
chiaro che in un modello dialettico rete/media non c’è la verità da una parte e
la menzogna dall’altra, le menzogne stanno da entrambe le parti, ma la presenza
di una campana alternativa permette di confrontare le balle e farsi un
inventario di quelle che il mainstream di stato sceglie di nascondere.
Per
aiutarsi nella ricerca è opportuno tuffarsi nell’informazione cosiddetta
“complottista”, ovvero non allineata, si fa più presto. E proprio di questo dà
conto un pezzo a pagina 5 del Fatto Quotidiano di oggi (27/8/16).
Nella
rubrica DELIRI Andrea Carlo Magnaghi ci ricorda che sul web c’è chi attribuisce
il disastro alle scie chimiche e chi al Laboratorio del Gran Sasso. In
proposito mi risulta curioso cercare di capire come mai la grande informazione
trascura questa importante infrastruttura scientifica che, stando alla
propaganda di stato, ci fa onore nel mondo. Un terremoto di tale magnitudo ha
certamente causato rischi e ricadute anche sotto il Gran Sasso, non vorrei che
ci fossero danni, o peggio, morti e feriti. E se ci sono perché nessuno ce lo
dice? Perché non c’è ancora nessun inviato o gran giornalista di inchiesta che
sia andato a suonale il citofono sotto il Gran Sasso per metterci un po’
tanquilli?
Il
problema, haimè, è che ci sono troppi lutti veri per permetterci questi lussi…
e lo Stato ne approfitta per tenere segretati all’opinione pubblica gli affari
che non vuole vengano scoperti dal nemico.
Lasciamo
perdere chi sia il nemico, ce ne occuperemo fuori dal lutto.
Nel
Gran Sasso, chiamiamolo così per capirci, ci sarebbe stato un esperimento
andato male. E sotto il Gran Sasso non lavora anche il CERN, che Dan Brown ci
ha informato lavorare per conto del Vaticano nella ricerca dell’antimateria?
Poi,
sempre grazie a FQ, veniamo a sapere che la NATO ha fornito all’Italia fin dal
1956 gran quantità di residuati bellici utili a sperimentare terremoti.
E
quindi veniamo alle scie chimiche.
Sul
cielo centroitaliano la sera prima del sisma sono state scattate foto che
documenterebbero un particolare via vai di scie. Sono vere? Secondo il sito
sono in relazione con l‘evento. Io, che non ho pregiudizi e sono un uomo
libero, non lo escludo. Anche i francesi, che nella NATO ci sono sempre stati
stretti, al punto da andarci e tornarci più volte, si chiedono sul web se il
nostro terremoto non sia di causa umana. E se lo fanno loro, che vengono dalla
Patria dei Lumi, penso sia un’ottima domanda.
Curioso
anche sapere che il sito di Militia Christi aveva twittato che: “La tragedia del terremoto ci interroghi sui
nostri peccati e sull’abominio delle unioni civili”, ma poi l’ha tolto.
Pope Francis in persona ha dato la linea…
Non
conosciamo invece la linea data dal ministro delle infrastrutture Del Rio che
fu il primo quella mattina a muoversi per constatare i danni. Come mai ci è
andato lui?
Nascosto
prima della coda dell’articolo Andrea Carlo Magnaghi sferra al complottismo il
colpo più duro: terremoto, governo ladro.
Si riferisce a chi accusa il Governo di abbassare artatamente la comunicazione
dell’intensità del sisma. L’evento sismico infatti è dato dalla stampa
internazionale come avente una intensità di punti 6.2 (alcuni siti del
Bangladesh addirittura 6.8) ma la stampa e la TV italiane proseguono nel
dichiararlo di intensità 6.
La differenza
è rilevante perché sopra il valore 6 scattano i rimborsi.
Ma
questo dei rimborsi è stato invece il tema preferito da Repubblica e altri che
ci hanno rovesciato sopra fior di paginoni. L’aveva detto Monti che bisognava abolire
l’obbligo di rimborso statale per i danni da terremoto e rimettere l’obbligo al
settore privato, ma il Parlamento non l’ha voluto! Mannaggia. Pensa che qualche
parlamentare ha addirittura sospettato che rendere obbligatoria l’assicurazione
di tali danni (come da cinquant’anni per gli incidenti d’auto) faccia gli interessi
delle Assicurazioni!
Insomma
grazie all’articolo anticomplottista di FQ possiamo farci un’idea di ciò che
pensano coloro ai quali il web dà diritto di parola e grazie ai quali possiamo
saper cosa NON ci dice l’informazione di regime.
Non
sono informazioni attendibili? Hai, hai, hai!...
Se l’angelo
della morte scendesse a colpire coloro che non danno informazioni vere ed
attendibili i primi a cadere sarebbero i mezzibusti della RAI, MEDIASET e La Sette e poi via via uno dopo l’altro
tutta la cartaccia di regime. Meglio lasciare a tutti il diritto di parola
piuttosto che l’universale diluvio di balle che ci aspetta se non ci muoviamo.
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