domenica 19 ottobre 2025
Attacco al Venezuela?
Comunicato 16:10:25.
Crescente tensione tra Stati Uniti e Venezuela.
Le autorità venezuelane hanno risposto denunciando le ingerenze statunitensi presso l'ONU, evidenziando una violazione del diritto internazionale. Si teme un'escalation militare.
Il Venezuela presenterà un reclamo formale al Consiglio di Sicurezza e al Segretario Generale dell'ONU per affrontare questa situazione critica.---------------- ---////-//--/-__________________ Questa situazione tra Stati Uniti e Venezuela presenta un chiaro scenario di tensione che potrebbe evolversi in un conflitto aperto.
L'autorizzazione trumpiana per operazioni segrete nel territorio venezuelano, sotto la maschera della lotta al narcotraffico, rivela una strategia di ingerenza e destabilizzazione contro Maduro. La risposta delle autorità venezuelane, con la denuncia alle Nazioni Unite e il reclamo formale al Consiglio di Sicurezza evidenzia la volontà di affrontare la minaccia non solo a livello militare, ma anche attraverso canali diplomatici pertanto la possibilità di un'escalation Internazionale è tangibile.
Il Venezuela non è un paese solo e il continente latinoamericano è oggi più consapevole che mai dei rischi connessi alla perdita di sovranità delle proprie nazioni.
Pertanto la situazione richiede un'analisi continua mantenendo una finestra di dialogo aperta con l’obiettivo di evitare conflitti e consolidare la stabilità dell'intera regione.
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Receent reports suggest the U.S. president approved secret operations in Venezuela to oust President Maduro.Continuous analysis is needed while maintaining dialogue to avoid conflicts and ensure regional stabilityd.
sabato 18 ottobre 2025
Esplosione di Castel D'Azzano
IL FATTO. A Castel D’Azzano, in provincia di Verona i tre fratelli Ramponi, proprietari di una storica azienda agricola, rifiutano l’ingiunzione di sfratto dalla propria casa. Nella notte tra il 12 e il 13 Ottobre arrivano carabinieri specialsti in una operazione speciale disposta dal Procuratore della Repubblica. Avviene una grande esplosione dovuta alla saturazione di gas degli ambienti interni e ad un deposito nel sottotetto di bottilgie molotov. Muoiono tre carabinieri e altri vengono feriti. Funerali di Stato con Mattarella. I tre avevano in precedenti occasioni già dichiarato che l’avrebbero fatto. E le forze dell’ordine erano consapevoli del rischio perché esistono filmati di precedenti ispezioni di droni e c’era stata una apposita riunione in prefettura. Quindi il fatto, gravissimo e ingiustificabile, era volontario e premeditato.
La causa non dichiarata della scelta dura potrebbe essere che la banca verso cui i Ramponi erano inadempienti voleva beneficiare dello stato di pignoramento dell’immobile entro il 15 ottobre. E’ possibile che nella riunione dell’11 ottobre in prefettura, con polizia e pompieri, sottovalutando l’attendibilità delle minacce dei Ramponi, si sia optato per un controllo preventivo che accertasse la possibilità che l’immobile fosse o meno a rischio di distruzione, fatto che avrebbe reso inutile lo sfratto e lasciato a mani vuole la banca creditrice. Il piano prefettizio ipotizzabile in questo caso sarebbe quello di accertare il minamento dell’immobile per decidere il tipo di intervento della squadra speciale al momento del decreto esecutivo di sfratto. Lo spiegamento di forze alle tre di notte, orario che solitamente serve ai carabineri per generare un effetto sorpresa, potrebbe indicare che i carabinieri non avrebbero in realtà sottovalutato il rischio. Ma essendo stato saturato l’ambiente di gas tramite l’apertura manuale delle valvole delle bombole deve esserci stato un tempo di preavviso e preavvertimento. Ciò proverebbe che quella dei carabinieri non era una irruzione ma una ispezione. L’esistenza di foto aeree che provano il posizionamento delle molotov lascia presumere un livello di organizzazone tecnologica della ispezione stessa, livello che viene contraddetto dal mancato uso di robot e/o mancato impiego del reparto artificieri. In ogni caso occorre prendere atto che le bombole erano state aperte ben prima che le forze dell’ordine cercassero di abbattere la porta di ingresso.
L’ipotesi di una sottovalutazione può essere conseguente, in termini generali, ad una scarsa conoscenza del valore della casa nella cultura veneta e, nel caso specifico una palese sottovalutazione del grado di determinazione psicologica dei proprietari dell’immobile. Potrebbero infine aver giocato un ruolo anche pressioni della banca.
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"inter arma silent leges"
(Cicerone. De Republica, Libro III)
venerdì 17 ottobre 2025
War criminal
That's a bold opinion!
La tensione tra Venezuela e Stati Uniti è aumentata a seguito dell’autorizzazione da parte di Donald Trump alla CIA per condurre operazioni clandestine contro Maduro e il suo governo, che Trump ha definito illegittimo e colpevole di traffico di droga. La tensione tra Venezuela e Stati Uniti è aumentata a seguito dell’autorizzazione da parte di Donald Trump alla CIA per condurre operazioni clandestine contro Maduro e il suo governo, che Trump ha definito illegittimo e colpevole di traffico di droga. gli interventi militari americani hanno storicamente provocato instabilità, sofferenze e lacerazioni sociali in varie nazioni. Tra i principali casi citati da Maduro, vi è l'intervento in Afghanistan, iniziato nel 2001. Pur presente come risposta ai terroristi di Al-Qaeda, l'intervento ha causato una lunga guerra che ha portato a una crisi umanitaria e una precarietà politica che persiste, culminando nel ritiro delle forze statunitensi e nel ritorno al potere dei talebani nel 2021. Allo stesso modo, l'invasione dell'Iraq nel 2003 ha provocato una guerra civile e il sorgere di gruppi estremisti, come l'ISIS, evidenziando il deficit di pianificazione post-invasione e le gravi conseguenze per la popolazione irachena. La Libia è un altro esempio emblematico: l'intervento della NATO nel 2011 per rovesciare Muammar Gheddafi ha portato non solo al collasso del regime, ma anche a un'instabilità duratura che ha esacerbato la crisi dei rifugiati e alimentato la violenza civile. Le esperienze in Guatemala e Cile, dove gli interventi della CIA causarono cambi di regime, riportano alla luce le cicatrici storiche lasciate da decenni di ingerenza statunitense in America Latina. Questi casi hanno portato a guerre civili devastanti e violazioni dei diritti umani, con conseguenze che si ripercuotono ancora oggi. Maduro cerca di mobilitare l'opinione pubblica contro il rischio di un nuovo intervento straniero. Maduro cerca di mobilitare l'opinione pubblica contro il rischio di un nuovo intervento straniero, il suo è un appello i in nome della stabilità e della democrazia.
martedì 14 ottobre 2025
Un Nobel politico
Il Premio Nobel per la Pace assegnato a María Corina Machado è, a mio avviso, una scelta deplorevole che indebolisce l’autorità morale del premio. Sembra più una dichiarazione politica che un riconoscimento di un autentico impegno per la pace.
Sebbene la democrazia sia un valore essenziale, non rientra tra i criteri formali stabiliti nel testamento di Alfred Nobel o negli statuti della Fondazione Nobel. Nel tempo, il concetto di “pace” è stato interpretato in modo più ampio, includendo figure come Lech Walesa o Nelson Mandela, che guidarono reali transizioni dall’autocrazia alla democrazia. Il caso di Machado non rientra in quella categoria.
Definire il Venezuela una dittatura ignora una realtà molto più complessa. Le sue istituzioni, pur sotto tensione, hanno svolto ripetute elezioni e referendum sia sotto Chávez sia sotto Maduro, con un’elevata partecipazione popolare — un segnale di aspirazione democratica più che di repressione. Gran parte della crisi del Paese deriva da sanzioni esterne che hanno paralizzato l’economia, non da un’assenza di processi elettorali.
L’attività politica di Machado, inoltre, ha spesso abbracciato l’idea di un intervento straniero e di sanzioni più severe — posizioni difficili da conciliare con un autentico impegno per una transizione democratica pacifica. Ciò contrasta nettamente con l’intento di Nobel di onorare chi rafforza la pace attraverso il dialogo e il rispetto della sovranità.
L’esperienza venezuelana non dovrebbe essere semplicisticamente equiparata ai regimi autoritari del passato. Il Paese segue ancora il percorso di una democrazia potenziale, ostacolata più da pressioni esterne che da una mancanza di volontà interna. Una lettura più equilibrata della sua situazione dovrebbe rispettare l’autonomia del popolo venezuelano, piuttosto che gli interessi geopolitici che pretendono di rappresentarlo.
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