lunedì 18 dicembre 2023

Disforie

 



DISFORIE.


La disforia di genere è quando una persona sta male nel proprio corpo e desidera cambiarlo.

Nel 2023 Zaia ha introdotto in Veneto un nuovo Centro per la Transizione di Genere al Policlinico di Padova. A mio avviso è solo un primo passo istituzionale, che si riferisce ad un itinerario esplorativo verso l’apertura alla cultura gender. Questo infatti è uno degli obiettivi prefigurati dall’Agenda 2030. Con tale politica si intende infatti in termini generali affrontare le diseguaglianze e garantire che uomini e donne abbiano il medesimo diritto di accesso ai benefici delle politiche pubbliche, in particolare quelle sanitarie. Ma in termini specifici l’obiettivo e quello di integrare la prospettiva di genere in tutte e fasi progettazione, attuazione ecc. della politica in un’ottica equa ed inclusiva.

Ora, a mio avviso, il pieno riconoscimento di liberta nell’orientamento sessuale è stato un passo avanti ma non va confuso con la identità di genere.

Identità di genere e orientamento sessuale sono due questioni non necessariamente associabili. Associarle costituisce in realtà una precisa scelta comunicativa che punta a creare un nuovo linguaggio inclusivo. Apparentemente si promuove l’accettazione e il rispetto della diversità ma in realtà si attacca un fondamento antropologico della nostra consapevolezza. Si tratta solo di un marketing ideologico che vuole de-costruire il modello di genere biologicamente corretto e consolidato. Un messaggio prodromico per aprire la prospettiva del Transumanesimo. Esso ci verrà centellinato in ossequio al metodo della rana bollita di Chomsky.
Ora esso viene per il momento introdotto dal lato delle politiche sanitarie ma per affermarsi necessita di una cultura self ID e per diffondersi entrerà dalle scuole nella nuova generazine.

Ora, il principale ostacolo di questa operazione e costituito dalle famiglie. Quindi vanno aggirate e a questo ci pensa la “carriera alias”. Un regolamento scolastico innovativo che mette le burocrazie scolastiche in grado di gestire il self ID (auto definizione del genere). Essa arriverà fino alle scuole primarie e verrà diffusa  attraverso l’opera di psicologi conferenzieri che altro non sono che poliziotti sanitari. Predicatori di una nuova educazione gender come nuova dimensione dell’eroticamente corretto.
 

Per poter by-passare i filtri pregiudiziali di cui sono portatrici le principali organizzazioni di rappresentanza, quali ad esempio – ahimè – la Cgil scuola, questa nuova ideologia deve presentarsi come battaglia per l’uguaglianza e i diritti delle minoranze. Ed ecco il ruolo della falange mediatica ovvero l’apertura del nuovo fronte: quello del neofemminismo distopico ed ectogenetico

La ectogenesi sarà il futuro della maternità surrogata ma prima, fin che si svecchiano le generazioni novecentesche, c’è una tappa intermedia.

L’utero è mio e me lo gestisco io? Roba vecchia, Sono cambiati i tempi. Oggi c’è l’Utero artificiale. Si parla già di uso dell’ utero delle donne in coma per portare avanti le gravidanze. Un utero biologico come tappa intermedia della nuova medicina riproduttiva ectogenetica tesa alla crescita del feto al di fuori dell’utero materno. Non più copula ma fabbricazione. Sgravare le donne da una malattia chiamata gravidanza
Utero in affitto, byo bag, il tutto condito con la vecchia lotta al patriarcato.


 In realtà essa è solo una svilirizzazione che serve come cavallo di Troia per l’attacco alla  gravidanza femminile … Il fatto che il ruolo riproduttivo sia antropologicamente affidato al genere femminile è legato ad una condizione biofisica che oggi può essere tecnicamente superata. La riproduzione può essere fatta in ambito industriale o comunque laboratori dedicati alla produzione di nuovi individui umani o anche post umani. E non si tratta di svolazzi fantasy ma di concrete possibilità tecnicamente attuabili. Il limite alle nuove potenzialità biogenetiche è solo, appunto, il nostro fondamento antropologico.

 

                 


 

Una rivoluzione sessuale inizia con la emancipazione delle donne, vittime principali del patriarcato. (Kate Millett, La politica de sesso 1970)

 



sabato 25 novembre 2023

Ok, better to shut up

 



                     Ok, better to shut up






L’opinione pubblica di questa settimana che si conclude con la celebrazione del 25 novembre è stata scossa dall’omicidio Cecchettin. Esso ha visto la giovane Giulia uccisa a coltellate dall'ex fidanzato probabilmente con premeditazione.. 

Cos’è la Giornata

Istituita dall’ONU che ha ratificato la proposta dell’Assemblea domenicana tenutasi a Bogotà nel 1981. In tale assemblea si riunirono le rappresentanze femministe latino americane. Venne indicata tale data in ricordo del sacrificio delle tre sorelle Mirabal, dette “mariposas”, che avvenne nel 1960. Fu un eccidio politico perché le tre sorelle erano rivoluzionarie clandestine. Non so se hanno subito anche sevizie di carattere sessuale è possibile ma la causa ufficiale della morte e’ chiamata “bastonatura” ad opera delle polizia politica di Trujillo Molina.

Quest’anno la giornata contro la violenza sulle donne è stata usata per coprire le manifestazioni pro Palestina. Esse infatti non sono gradite ad Israele con la quale ENI ha accordi riservati per lo sfruttamento gasifero mediterraneo. Esso si trova sul mare di Gaza e i progetti annunciati dai BRICS vengono percepiti come una minaccia ai nostri interesi. Entrambi gli stati (Italiano e Israeliano) non hanno piacere che si chiacchieri tanto di tale cointeressenza. Se le spiagge di Gaza passano a territorio Israeliano noi abbiamo già l’opzione per diventare il più importante hub di importazione gas Europa compreso paesi nordici.

In questo contesto la solidarietà palestinese è solo una rottura di scatole e la Giorgia lo ha capito solo quando si è seduta sulla poltrona. Occorre tenersi buoni anche gli americani e ciò spiega l’iniziativa GdV Wekly (Il Giornale di Vicenza per gli americani delle basi) che mostra le foto della manifestazione.



Questa enfatizzazione, oltre che a coprire il genocidio palestinese, serve ad aumentare il dibattito, anche social, sui reati sessuali. Viene associata alla proposta di legge su violenza differita e ai programmi di educazione emotiva nella scuola. È un caso pilota di comunicazione ansiogena per aprire al futuro ai farmaci del comportamento.

Gli investimenti in questa direzione sono in piena diffusione. A Valdagno il gruppo Donna Nuova offre un nuovo servizio di consulenza psicologica e legale su disagio, maltrattamento e violenza. Esso promuove corsi di difesa personale e gestione sportello in cittadella sociale. La sua filosofia e’ quella di rompere il muro di silenzio che nasconde il fenomeno.

Silenzio sul genocidio gasifero ed enfasi sul PATRIARCATO inteso come causa delle violenze sulle donne. Ecco i motivi reali del mainstream settimanale scorso.




===============================        

More than five thousand people during the torchlight procession to say “Enough” to violence against women.    

The Giuly case is another example of anxiety-provoking communication. It aims to install on masses a new favorable vision on behavioral drugs. 




martedì 21 novembre 2023

Piazza Maydan 2013

 


                                                               Piazza Maydan 2013


===================================                

In Maidan square ten years ago demonstrations took place leading to a coup. Western NGOs wanted to break down a Russian-Ukrainian agreement for energy and economic support.

Today's War in Ukraine is not at all about ordinary people who want democracy. No, it's only about power games and greed by big Western leaders.





mercoledì 15 novembre 2023

Almerighi. Embargo. Lobbies.

 




La lobby più forte in Italia è quella dei petrolieri. Inverno 1973 dopo la decisione dei paesi arabi produttori di petrolio in risposta alla guerra del Kippur di aumentare vertiginosamente i prezzi del petrolio, decisione che venne presa il 10 novembre 1973, le pompe di benzina erano vuote. Era l’embargo petrolifero.

Il pretore Mario ALMERIGHI ordinò le prime intercettazioni tra vari responsabili di depositi di petrolio italiani partendo da Genova e scoprì che i serbatoi, al contrario di ciò che si raccontava, erano pieni a tappo.

I rivenditori di carburante tenevano i magazzini pieni per farne “gravitare” i prezzi. Iniziarono perquisizioni dalla ditta Garrone spa e da lì si giunse ad un gigantesco sistema di corruzione che coinvolgeva società petrolifere e partiti politici. Venne messa in luce l’esistenza di un accordo in base al quale ogni intervento legislativo che aumentasse i prezzi veniva premiato con una tangente del 5% sui maggiori proventi previsti.

Venivano usati trucchi e disinformazione per fare ingoiare gli aumenti alla gente. L’austerity fu quindi un sistema di alleanza perfetta tra lobbisti e lobbizzati del petrolio. Le due parti però non andavano d’amore e d’accordo. I serbatoi venivano sigillati solo se il governo tardava ad aumentare la benzina. E per ammortizzare i colpi vennero create società finanziarie statali che avevano come scopo l’anticipazione degli importi dovuti per poi farseli restituire dai debitori con gli interessi.

Caduto il Governo “Rumor quattro” un’apposita commissione parlamentare decretò la prescrizione dei fatti per Andreotti e Ferrari Aggradi e archiviò altri casi. Alla fine in cinque anni venne tutto risolto.

Nel frattempo tra il 73 e il 79 si sviluppò un nuovo traffico clandestino di prodotti petroliferi questa volta attraverso collusioni con poteri criminali ed occulti. Infine, tanto per non farci mancare niente, tutto finì col divieto ai pretori di disporre intercettazioni telefoniche.

 


sabato 11 novembre 2023

Kurdistan

 





La vicenda del Kurdistan è una storia di resistenza ed autodeterminazione ancor’oggi in atto.

Storia

Il popolo curdo lascia tracce della propria esistenza nelle terre delle attuali Turchia, Iran, Iraq e Siria sin dal 2400 a.C. Si possono individuare quattro ere fondamentale: Impero Acmenide (728 – 330 a.C.); era Islamica con autonomia Abbaside (settimo – quindicesimo secolo) e Impero Ottomano sedicesimo/ventesimo secolo. In ciascuna di queste ere la popolazione curda ha esercitato la propria autonomia identitaria e politico/amministrativa.

Nell’epoca attuale dalla caduta dell’impero Ottomano, il popolo lotta attivamente per il riconoscimento e l’autogoverno affrontando le sfide della repressione politica, culturale anche con la lotta armata.

Identità

Le principali caratteristiche identitarie sono in primis la Lingua Curda (con vari dialetti regionali), seguita da musica e danza (con specifiche tipologie di tamburo e flauto) e vestiti tradizionali. Un senso di comunità molto solidale e l’unità familiare caratterizzano la vita sociale mentre la religiosità é diversificata (maggioranza musulmana sunnita con minoranze regionali sciita, cristianesimo ortodosso e anche cattolicesimo). Ciò costituisce una caratteristica distintiva della società curda. Infine la cucina curda si caratterizza per le verdure ripiene in kebab, dolmar e bulgur, con piatti di agnello e manzo.

Fino al 1923 era viva nel contesto internazionale l’idea relativa alla costituzione di uno Stato Curdo Indipendente e Sovrano. Ma con il consolidamento delle Repubblica di Mustafa Kemal Ataturk venne accantonato. La Società delle Nazioni dette mandato alla Gran Bretagna di amministrare la parte di territorio oggi irachena con la promessa di autonomia amministrativa, ma nel 1925 l’aeronautica inglese bombardò le città e i villaggi curdi che reclamavano l’indipendenza..

Situazione geopolitica

Tutt’oggi la Turchia ha circa 12 Milioni di curdi sul proprio territorio ma non li riconosce e la stessa parola Kurdistan venne, con apposito provvedimento, cancellata dai dizionari. I curdi iracheni hanno sempre portato avanti tentativi di rivolta nazionalista fino al 1970.

L’Iran pre – Komeini ha finanziato e fornito armi alle minoranze curde irachene.

Durante la guerra Iran/Iraq Saddam Hussein ha represso i curdi perché non combattevano contro i fratelli iraniani arrivando all’attacco chimico di Halabja avvenuto nel  Marzo 1988 con migliaia di vittime. Alla fine della guerra che porto alla caduta di Saddam Hussein il nuovo governo ha costituito un Governo Regionale del Kurdistan  in attuazione di un accordo  tra USA e PDK (Partito Democratico Kurdo). Cio’ è stato reso possibile anche dalla regolazione dei rapporti interni tra le varie entità curde che è intervenuta dopo che era stato messo fuori gioco Ochalan. Costui era il capo del PKK (Partito Comunista Curdo) e  la sua cattura è stata realizzata dai turchi il 15 Febbraio 1999.

La posizione dell’ONU sulla questione curda risente dell’approccio statunitense dopo che, nel 2009, il Consiglio per i Diritti Umani ha adottato un documento di condanna delle “Persecuzioni e Discriminazioni contro i cittadini curdi in Siria”.

I curdi siriani hanno reagito e combattuto contro la occupazione di ISIS.

 

In conclusione

Osservo che la popolazione kurda soffre delle pesanti strumentalizzazioni internazionali che tendono ad usare le minoranze combattenti per i propri fini geostrategici. Spero pertanto che il nuovo mondo multipolare saprà riconoscere e rispettare i diritti del popolo Kurdo consentendone la determinazione del proprio destino come nazione indipendente. 



=================================             

The Kurdish population is really feeling the weight of international poker using them to theyr own geostrategic goals. They’re being used as pawns. I hope the new mulyipolar world will step up and aknowledge the rights of the Kurdish people, letting them decide their fate as an independent nation.








mercoledì 1 novembre 2023

Dieci anni da Piazza Majdan

 








Nel mese di Novembre 2013 a Kyev, in piazza Maydan inizia i ciclo di manifestazioni che portano al golpe dell’anno successivo e alla attuale guerra.

 

Ora, per comprenderne le cause stando fuori dalle beghe propagandistiche occorre comprendere che il travaglio dell’Ucraina post sovietica non è affatto legato alle domande di democrazia da parte del popolo bensì alle sue specificità geopolitiche.

 

In particolare il fatto che il territorio dell’Ucraina, pur rappresentando lo 0,4% della superficie terrestre, ospita un quarto secco delle “terre nere“ del mondo e la produzione nonché il prezzo del grano ne sono fortemente condizionate. Le multinazionali occidentali infatti puntano all’acquisto della maggior parte della produzione annuale di grano ucraino a fini di aggiotaggio. Un’altra parte significativa della produzione globale deriva invece dal territorio russo e su questa quota di grano non agiscono le manovre speculative favorendone l’acquisto da parte dei paesi poveri. Le multinazionali occidentali percepiscono questa quota come una “sottrazione” alle potenzialità di mercato e la vertenza non ha mai trovato una soluzione soddisfacente in sede WTO.

Dal canto suo la Russia non dispone di basi marittime volte ad occidente e deve appoggiarsi alle basi portuali della Siria e della Crimea. Pertanto anche dopo lo scioglimento della Unione Sovietica ha sempre tenuto a consolidare un regime di interdipendenza  con le risorse ucraine favorendone il sostegno finanziario. Ma a differenza del FMI i prestiti russi non sono accompagnati da rigide condizioni.

 

Oltre a questo nel 2014 risultavano attive 9000 miniere che alimentavano il 5% delle scorte mondiali di carbone, ferro, ghisa e acciaio. E il valore di queste ricchezze si aggirava intorno agli 11 trilioni di dollari.

In questo quadro il balletto dei finanziamenti occidentali è legato alle prospettive di cessione dei diritti di sfruttamento da parte delle multinazionali occidentali, ad esempio il grano per la Monsanto. L’uomo del monte ha detto che vuole quel grano e le tecnocrazie sovranazionali dell’occidente si prodigano nello sforzo di farglielo ottenere. Tutto qui.

                          

                                                               

 

                                                                             2

 

 

I violenti scontri di piazza Majdan a Kyev portarono quindi alla caduta di JANUKOVIC il 22 Febbraio 2014. Successivamente partì il processo che portò all’indipendenza della Crimea con l’annessione alla Russia dell’11 Marzo 2014.

 

Ma occorre però comprendere che tali scontri si acuirono pesantemente con la sospensione dell’accordo di libero scambio con la UE; Janukovic infatti IL 26 Novembre del 2013 decise di sospendere il processo di integrazione con la UE la cui clausola principale sarebbe stata relativa all’adeguamento del prezzo dell’energia al mercato internazionale. Con quella scelta Janukovic riteneva di proteggere l’industria ucraina dalla recessione. Con la fine del regime di protezione statale dei prezzi energetici si profilavano infatti rischi pesanti per la competitività dell’apparato industriale.

In questa situazione diventava decisamente più conveniente l’offerta russa che considerava il prestito di 15 MLD di dollari e bassi prezzi per gas e inizialmente l’atteggiamento di Janukovic fu di ignorare le istanze dimissionarie dell’opposizione parlamentare e reprimere le proteste di piazza.

 

Ma l’otto dicembre, quando Janukovic si apprestava a firmare un nuovo accordo con Putin, migliaia di attivisti tornarono in piazza chiedendo l’adesione ucraina alla UE. Secondo vari osservatori indipendenti in quelle manifestazioni vi erano soprattutto attivisti di ONG finanziate dall’ occidente e le dimissioni furono forzate da una grave spirale di violenza caratterizzata dall’intervento sistematico di cecchini nelle manifestazioni che ebbe il suo apice tra il 18 e il 20 febbraio 2014.

Durante un incendio doloso vennero esplosi  numerosi colpi di fucile causando la morte di settanta dimostranti e diciassette agenti delle forze dell’ordine. Ma secondo le perizie medico legali sia i manifestanti che i poliziotti vennero uccisi dallo stesso tipo di pallottole e con le stesse angolazioni di fuoco.

 

Si trattò pertanto di un piano di manipolazione degli scontri di piazza che era già stato preparato anni prima negli ambienti della estrema destra filooccidentale. La protesta di piazza serviva a sollevare l’opinione pubblica contro Janukovic e il cecchinaggio per rovinare esasperatamente la sua reputazione scaricando su di lui la responsabilità dei massacri.

 

Questo è il colpo di stato ucraino del 2014.

Il 27 Febbraio il parlamento approvò la nomina a Primo Ministro l’ex banchiere centrale Jatsenjuk ben visto dal FMI. Costui rilascia subito dichiarazioni che si appellano ad una manovra di stabilizzazione finalizzata all’ottenimento del sostegno finanziario dal FMI nonché all’allontanamento della propria nazione dalla sfera di influenza russa.

 





===================================                

In Maidan square ten years ago demonstrations took place leading to a coup. Western NGOs wanted to break down a Russian-Ukrainian agreement for energy and economic support.

Today's War in Ukraine is not at all about ordinary people who want democracy. No, it's only about power games and greed by big Western leaders.


 In November 2013, violent clashes began at Maidan Square in Kyiv, leading to the fall of Yanukovych on February 22, 2014. This was triggered by the suspension of a free trade agreement with the EU, sparking protests. Yanukovych sought economic protection with Russia. His resignation resulted from manipulated clashes, causing a crisis. Former banker Yatsenyuk became Prime Minister, aiming for Western financial support and distancing from Russia. 

 

Ukraine possesses valuable agricultural and mineral resources, involving Western funding and Russian interests. 

 

Geopolitics, not just democracy, drove post-Soviet Ukraine's turmoil.

 






domenica 29 ottobre 2023

Zelensky scaricato

 





La operazione militare speciale iniziata da Putin il 24 Febbraio 2022 aveva caratteristiche giuridicamente equivalenti a quelle della operazione militare speciale portata avanti dalla Turchia nel nord della Siria, ma a differenza di quest’ultima è stata trasformata in una guerra di fatto tra la NATO e la Russia attraverso la messa in atto di una enorme aggressività politica, fornitura militare,  sabotaggio infrastrutturale e ostilità nei confronti delle varie proposte di mediazione diplomatica messe in campo dai paesi occidentali. Qui l’asticella è stata alzata al punto tale che non si può più ammettere apertamente il fallimento della “controffensiva” ucraina e si assiste alla stesura di un vergognoso velo di silenzio che copre la situazione.


La Federazione Russa, come era largamente prevedibile ma inopportuno affermare sin dall’inizio, ha già vinto questa guerra da tempo. Tuttavia è essa stessa interessata a stare al gioco dell’accanimento terapeutico perché gli appuntamenti del 2024 sono succosi. Ci saranno le elezioni di Putin e le elezioni di Biden ma le prime saranno in primavera e le seconde in autunno e il tempo intermedio risulterebbe essenziale per presentare l’uno come l’uomo delle vittorie e della pace e il secondo come l’uomo della guerra e delle sconfitte. 

Afghanistan e Ucraina umilieranno gli USA.




============================                     


Putin’s military operation in Ukraine has escaled into a de facto war between NATO and Russia. The conflict includes political aggression, military support and hostility towards diplomatic mediation efforts by Western nations.

Despite Russia’s victory, they aim to prolong the conflict for political games in the lead-up to the 2024 elections, positioning Putin as a man of peace and victories, and portraying Biden as a leader associated with war and defeats.






giovedì 19 ottobre 2023

Gaza crisis 5

 



 




 

Prosegue la feroce aggressione di Israele nei confronti dei 2.500.000 civili palestinesi residenti nella striscia di Gaza. Il numero di vittime causate dai bombardamenti, secondo stime ufficiali ha raggiunto i 3.500. Israele ha anche bombardato l’aeroporto di Damasco danneggiando le piste di decollo (vuole prevenire eventuali rifornimenti iraniani). Tensioni al confine libanese.

Il mainstream ha enfatizzato la strage all’ospedale di Gaza, con 500 morti, nella speranza di colpevolizzare Hamas. Ma non ci crede nessuno. La direzione e la proprietà dell’ospedale dichiarano che il missile è stato lanciato da Israele. Secondo alcuni osservatori su Aljazeera e TRT World il missile era americano, dello stesso tipo di quelli forniti a Zelensky e da costui utilizzati in Crimea. Ed anche se fosse partito da Hamas qualche commentatore richiama l’attenzione sul fatto che vengono ritrovate armi fornite a Zelensky tra gli armamenti delle formazioni islamiste.

                                                                                                                                                                                                                          È inoltre possibile che ci fossero ostaggi presi da Hamas riparati in ospedale. Eliminando gli ostaggi su annulla la prospettiva negoziale. È possibile che Israele abbia voluto eliminare ogni condizione di cease fire.

Contesto

È in atto il forum Belt and Road Iniziative. (una notizia da non dare in pasto agli italiani perché li aiuterebbe a capite le vere cause di questa crisi).

In Francia e Belgio l’allarme terrorismo viene usato come arma psicologica per demotivare le manifestazioni di piazza.

Il cardinale Parolin, segretario di Stato Vaticano, è andato in visita alla ambasciata palestinese presso la Santa Sede.

Power of Siberia è il nome dei gasdotti russi per fornire la Cina. Di ciò si è discusso nel vertice Putin/Xi


Leviathan is the main gas field whose main access is in front of Gaza. The US Navy intervened in the Mediterranean and sank a "Hamas ship" (to block exploration) in Palestinian waters because if Palestinian statehood was recognized, rights would be out of US control. 




==================================                

Israel's ferocious aggression against Palestine. Leviathan.


"Certo, Gerusalemme va in rovina e Giuda crolla, perche' la loro lingua e le loro opere sono contro il Signore fino ad offendere la vista della sua maesta' divina

(Isaia 2:8)










martedì 17 ottobre 2023

Gaza crisis 4

 



Situazione convulse con l’ONU che dichiara ingestibile il profugato. Alcuni brillanti giornalisti italiani auspicano la deportazione dei profughi o nelle isole o nel deserto. Non c’è dubbio che anche se fosse una risposta al terrorismo sarebbe una sproporzione criminale. 

Il fronte propagandistico angloamericano (Biden, Sunak, Ursula + Tajani) lancia segnali di moderazione. Il mainstream italiano lancia segnali contraddittori. Il Giornale di Vicenza, che come è noto scrive soprattutto per captatio benevolentie verso il generale della Base americana, titola contro Hamas senza spiegare che questo dramma dei civili è solo una conseguenza della ritorsione israeliana. La Repubblica blatera di aiuti alle vittime israelane e Tajani parla con gli arabi cercando di coinvolgerli “perché convincano Hamas a rilasciare gli ostaggi il che farebbe diminuire la tensione.” In pratica si finge di temere un allargamento del conflitto perché indebolirebbe Israele.

Intanto Israele continua a bombardare incessantemente l’enclave palestinese assediata.
E lo fa mentre pianifica una offensiva  di terra.
L'informazione sui bombardamenti civili è gestita in modo tale da suscitare il desiderio di aiuto 
nell'opinione pubblica euro-atllantica.

Invece di comunicare la condanna dell'atto criminale, si genera l'aspettativa di salvare i bambini come prerequisito per accogliere i rifugiati. Ma in pratica invece di comunicare la condanna si genera l'aspettativa di salvare i bambini come prerequisito per accogliere i rifugiati.

 

===============================================                         

 Israel is intensively bombing Gaza and considering a ground offensive. 
its just a huge disproportionate response to the Hamas attack.
They present themselves as saviours while generating refugees drama. 
Our mainstream is manipulating informatio.
This is made in order to gain Euro-Atlantic support 
in case of conflict enlargement.


 support in case of an enlargement of the conflict.


venerdì 13 ottobre 2023

Crisi Gaza 3

 






Dopo i vertici UE e NATO Inizia l’introduzione di divieti di manifestazione nei paesi europei. Partono Francia e Germania. La prima usa come argomentazione l’ordine pubblico asserendo che potrebbero nascere tafferugli, la seconda addirittura evoca l’obbligo vigente di condanna della shoah. In generale l’europropaganda tende ad una comunicazione centrata sull’idea di vittimizzazione di Israele. In Italia il mainstream sembra piu’ intenzionato alla costruzione di tifoserie. E per ora si limita a veicolare il cosiddetto Magem David (stella davidica) sugli sfondi delle inquadrature. Sionismo ed ebraismo subliminale.

A Vicenza USB organizza una manifestazione pro Palestina di sabato pomeriggio e il Giornale di Vicenza ne da notizia evocando un inesistente pericolo anarcoide. Ciò mi fa pensare a possibili provocazioni.

 

                                                         ***

 

A Gaza intanto procedono i bombardamenti criminali sulla popolazione civile mentre sul piano diplomatico parte la vertenza per il de-popolamento della Striscia. Israele ha infatti ordinato all'ONU di evacuare tutta la popolazione della parte nord della Striscia entro 24 ore.

Ursula visita Israele di Venerdì per sancire accordi di sostegno (essi comprendono anche piani di accoglienza migranti in cambio di appoggio politico). Si profila infatti una crisi di rifugiati dopo il comprensibile rifiuto egiziano di accettare ogni tipo di accoglienza sul proprio territorio.


L'appoggio psico-mediatico c'e giàBBC utilizza il termine "dead" (morti) per le vittime palestinesi mentre ricorre al termine "killed" (uccisi) per quelle israeliane. Il mainstream delle televisioni Al Jazira e TRT World evoca sullo sfondo l’obiettivo dei futuro controllo del corridoio commerciale indiano lanciato dal G20. (Israele potrebbe accettare di riconoscere lo Stato palestinese in cambio dell’annessione di quel territorio). In quest’ottica il futuro ruolo della NATO sarà quello di garantire la security delle vie commerciali.

 

Zelensky in Israele? Il vertice NATO si è riunito ed ha riassicurato Zelensky che nonostante la crisi gli “alleati” forniranno gli F16 e aiuti finanziari.




=================================                        

after the understandable Egyptian refusal to accept numerous refugees, Israel orders the UN to evacuate the northern part of the Strip. The EU could provide help in terms of reception.




martedì 10 ottobre 2023

Crisi Gaza 2

 






Devo dire che non trovo male il comunicato presidenziale. Esso trasmette sentimenti che condivido e non impegna la Repubblica ad una solidarietà militare. Condanna la violenza ed evoca speranze di pace. Si può dire che sia tipicamente formale ma lo trovo meno ipocrita dei commenti giornalistici.


Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, il seguente messaggio:

«Ho appreso con profonda costernazione la notizia dell’attacco che dall’alba di questa mattina ha coinvolto diverse regioni dello Stato di Israele.

In queste drammatiche circostanze giungano a Lei, Signor Presidente, e a tutti i cittadini israeliani le espressioni della solidarietà dell’Italia.

Siamo sinceramente vicini al lutto delle famiglie delle vittime e auguriamo ai numerosi feriti un pronto e completo ristabilimento. Desidero altresì ribadire la più ferma e convinta condanna di questo proditorio attacco, che attenta alla sicurezza di Israele e allontana la  prospettiva di una pace duratura - da tutti auspicata e avvertita come necessaria - tra israeliani e palestinesi». 

 Roma, 07/10/2023 (II mandato)

 


Ora il Governo avrà il suo daffare a mantenere una posizione equilibrata perché uno sbilanciamento filo Israeliano sarebbe poco gradito a nazioni come l’Algeria, che ci fornisce il gas che, scioccamente, non vogliamo più prendere dai russi. Ho come l’impressione che se ci fosse Draghi al governo saremmo già sbilanciati e con le bandiere di Israele esposte fuori dai palazzi municipali.

 

 

In ogni caso, stando a quel che vedo gia nelle TV internazionali, la reazione di Netaniahu è decisamente sproporzionata. La striscia di Gaza è popolata da due milioni di civili, donne e bambini di più che in Veneto (dove siamo pasciuti davanti agli schermi)… non ha senso accerchiarli, affamarli, e sterminarli. Secondo me è chiaro che ci sono altri obiettivi dietro il contrattacco. Tipo liberare spazi per nuove infrastrutture gasifere ecc.

In ogni caso trovo che dividerci in tifoserie sarebbe assolutamente stupido. Il valore da difendere è la Pace e spero che Mattarella sia altrettanto solidale con i martoriati palestinesi.

 



================================                

The course of Peace never did run smoothly...(Shakespeare refers to Love, but is the same)

 


lunedì 9 ottobre 2023

Crisi Gaza

 







  Premessa la mia personale solidarietà umana con le vittime civili desidero esporre i miei altrettanto personali dubbi sulla versione mainstream di questa crisi.

 

L’attacco di Hamas è un possibile false flag. L’efficiente servizio di sicurezza israeliano non poteva non esserne preventivamente informato ma il governo israeliano ha lasciato fare per sfruttare l’evento in chiave bellica.

Ora l’obiettivo militare è quello di espugnare Gaza e raderla al suolo.

L’obiettivo del capitalismo finanziario occidentale è la terza guerra mondiale e questo evento ne è prodromico. Sul piano interno esso verrà immediatamente sfruttato per un rafforzamento di tutte le leadership in senso autoritario. Byden ora ha la scusa gIusta per scaricare il perdente fronte ucraino mentre Netanyahu ha l’emergenza giusta per bloccare definitivamente l’azione a lui ostile della magistratura.  

Su piano estero l’obiettivo di questa nuova fase geopolitica è quello di dividere i BRICS dopo il successo del G20 indiano e mi aspetto una grande pressione mediatica sugli alleati per un sostegno allo sforzo bellico.

 Ma se vogliamo la pace dobbiamo preparare l’opposizione a questo scenario schierandoci senza riserve col nuovo mondo multipolare che sta nascendo e lottare senza ambiguità per la conquista di un nuovo livello di autonomia e neutralità in cui collocare il nostro Paese.

 

 

Spero di non vedere svolte politiche e solerzie antipalestinesi, esposizioni di bandiere israeliane. Spero che  la Cgil e l’ANPI conservino l’equilibrio e l’autonomia.

 



==================================                    


The Hamas attack is a possible false flag as ww3 generator. It has the objective to divide the BRICS after the Indian success.

 






domenica 8 ottobre 2023

Sessant'anni dal Vajont

 



Nell’anniversario del disastro Vajont le cronache televisive hanno riportato due casi concettualmente contigui a quel disastro. Gli allagamenti della Romagna avvenuti il 18 Maggio e quelli più recenti della Libia.

 In entrambi i casi gli usuali modelli di regimazione degli invasi sono stati sconvolti da eventi metereologici atipici con picchi di piovosità smisurati e concentrati in tempi molto brevi. L’informazione di regime li riconduce ai tormentoni del Climate Change e del Global Warming ma in ogni caso, comunque li si voglia vedere, il tema è quello della gestione delle dighe e del loro reale grado di pericolosità.

 

Nel caso romagnolo è difficile sostenere l’esistenza di un rapporto di causa ed effetto tra gli allagamenti e la convulsa gestione degli sversamenti effettuati dalla diga di Ridracoli, ma è bene tenere vivo lo spirito critico e gli occhi aperti perché dopo, quando si contano i morti, le stupide polemiche sui cosiddetti complottismi diventano inutili mentre quelle di Tina Merlin sul Vajont: “Oggi tuttavia non si può soltanto piangere ma e tempo di imparare qualcosa” diventano sante…

 


 L’alluvione ha causato il crollo delle dighe?

Le inondazioni libiche che si sono verificate a Derna il 10 settembre sono dovute all’uomo e non a cause climatiche. Esse possono essere fatte risalire all’incuria che consegue alla distruzione subita dalla Libia post Geddafi. Le dighe necessitano di manutenzione e cura del territorio, cosa che non si è più verificata dopo la sua morte avvenuta il 20 Ottobre 2011.

 In questo disastro c’è lo stesso messaggio simbolico del Vajont:  no all’energia idroelettrica.

                                                       


               

Quella di attribuire le cause del disastro al “crollo” della diga è solo una tipica balla giornalistica delle prime ore. Lo dimostra proprio il nostro Vajont. In esso non ci fu alcun crollo e la diga in sé è tutt’oggi in piedi, parzialmente sommersa nei detriti ma senza cedimento. È lì, nel comune di Erto e Casso tel 0427 87333, basta andare a vederla.

                                                                 


 Le dighe non crollano, tracimano. Quelle in cui si verificano cedimenti strutturali sono le dighe in terrapieno. Nei sistemi come quello libico ci sono due dighe, una a monte ed una valle. Quella a monte è appunto una diga in terrapieno che raccoglie una enorme massa d’acqua. E’ probabile che questa prima diga abbia subito in circostanze di forte piovosità una forma di crollo o di destrutturazione causando una enorme onda anomala che nella diga a valle ha causato la drammatica tracimazione dei cui effetti abbiamo le foto.

 

Siccome è sempre il primo messaggio che resta impresso all’opinione pubblica succede che i disastri connessi con le dighe veicolano molto efficacemente un’idea di pericolosità’ che col petrolio non viene invece associata.

 

 

Quel giorno non è crollata una diga ma è definitivamente crollato il sogno idroelettrico. L'Italia è vincolata dai trattati del dopoguerra all'uso del termoelettrico per assicurare mercato al petrolio. E' una scelta che è stata imposta ancora negli anni trenta dalle famiglie dell'alta finanzia angloamericana ai paesi europei. La stessa ascesa di Hitler e soprattutto la sua politica di riarmo unilaterale della Germania  furono finanziate dalle oligarchie petrolifere. La massoneria della Skull and Bones Society ha realizzato il proprio disegno di potere globale e le nazioni europee hanno dovuto rinunciare a mega progetti come Atlantropa.

 (Vedi link:http://omniavulnerant.over-blog.it/2021/04/la-diga-sull-oceano-di-osvaldo-guerrieri.html )



 

Oggi i paesi arabi pianificano gli investimenti del dopo petrolio e per quelle culture le masse d’acqua sono molto attraenti e suggestive. Bisogna farli deflettere da ogni miraggio. L’acqua dovrà arrivare a loro non dalle dighe, ma attraverso le infrastrutture occidentali le cui multinazionali faranno sull’acqua gli stessi profitti che hanno fatto sul petrolio.

 

Alle elite Wahabite filo occidentali potrebbe anche andar bene, alle massonerie islamiche dei Fratelli Mussulmani anche, ma all’Africa no. L’africa nera il proprio futuro vuole farselo da sola. A noi chiedano pure il know How tecno scientifico che ci siamo costruiti coi secoli di sfruttamento delle loro risorse e dei loro schiavi. E il mondo multipolare che sta nascendo alla grande glielo saprà certamente fornire. 

 

A domani Lumumba, a domani Nasser, a domani Geddafi a domani … a domani!

 

 

 

-------------------------------------------------------------------                                              

 

The Libyan floods that appened at Derna in 10 september 2023 are due to humans, no climatic causes. It can be traced back to the neglect that followed the post-Geddafy destruction. Dams need maintenance and land care.

 

In this environmental disaster there is the same symbolic message as Vajont: no to hydroelectric power. And this message is functional to maintaining Western power in the post-oil era.

 

 

 


MAGNIFICAT, di John Rutter

  John Rutter è un direttore di coro e compositore contemporaneo di chiara fama e talento. La sua musica corale è accessibile, apprezzata ed...