martedì 29 dicembre 2015

Omniavulnerant: Secret escapes parigine

Omniavulnerant: Secret escapes parigine: Gli accordi di Parigi, stesi e sanciti nell’ambito della Conferenza sul Clima, hanno dato il via ad una ulteriore tappa nel processo...

lunedì 28 dicembre 2015

Secret escapes parigine








Gli accordi di Parigi, stesi e sanciti nell’ambito della Conferenza sul Clima, hanno dato il via ad una ulteriore tappa nel processo di cooptazione della Cina. Ora la Cina può alzare il PIL portandolo un paio di punti sopra il 7% (suppongo) assicurando così un ritmo di crescita globale tollerabile per il resto del mondo. In termini di potenzialità essa potrebbe andare tranquillamente sopra il 15%, ma questo distruggerebbe l’occidente e le sue scorte petrolifere. 

Su tutto ciò si possono fare però solo supposizioni perché va di moda (come nel caso del TTIP) giocare la partita globale solo a carte coperte.

Penso, e spero, che ci saranno prossime mosse in sede WTO capaci di dare maggiore trasparenza alla situazione, ma per l’intanto non lasciamoci scappare i segnali in tralice.


E’ partita in questi giorni una campagna sulla qualità dell’aria (targhe alterne, giornate senz’auto, chiudere subito l’ILVA oppure no, ecc.) che serve solo a scaldare la testa all’opinione pubblica per poi decidere, a fronte dei risultati dei sondaggi, in sede di ministero dell’ambiente quale strada scegliere per ridurre le nostre immissioni in atmosfera. Contenendo le immissioni si potrà ottenere qualche margine in più per il rispetto dei nuovi limiti di tolleranza atmosferica e rosicchiare qualche margine di PIL italiano. Margini che verranno poi spesi per chiedere la carità in sede UE.  
Ma Renzuschino non vede bene i provvedimenti che penalizzano il mercato dell’auto perché, dopo avergli regalato l’abolizione dell’articolo 18, si aspetta da Marchionne un contenimento della delocalizzazione anche nel 2016.


Con i nuovi ritmi di crescita auspicati in sede parigina i prezzi del petrolio potrebbero riprendere la salita e non avendo investito (tranne qualche finta) nelle alternative, tornerebbero comodi un po’ di inceneritori di rifiuti, almeno uno ogni due regioni. L’incenerimento termovalorizzato aumenterebbe l’autoproduzione di energia elettrica, ma porta un sacco di rogne civiche. Il punto è che anche gli inceneritori emettono polveri sottili e microparticelle, inquinando l’aria e soprattutto scaldandola.


Questi sono i primi segnali del dopo Parigi. Nel frattempo la propaganda anti ISIS sta mostrando il rovescio della medaglia con un turismo asfittico che preoccupa gli albergatori al punto da ricorrere ad una campagna pubblicitaria che mostra la possibilità di utilizzare gli alberghi di lusso come alberghi ad ore (secretEscapes ecc.).
E’ evidente che se si vuole un vero rilancio del PIL bisogna finirla con le sanzioni anti Putin e chiudere davvero i conti con ISIS. Ma l’ambiguità di chi ha creato questa guerra (Lobbies saudite, qataroemiratine e turche, sotto la direzione politica di McCain e Erdogan) impedisce la vera pacificazione militare per perseguire il vero obiettivo che è quello insostenibile sui tavoli legali, della caduta di Assad.


Ubi opes, ibi amici.



domenica 27 dicembre 2015

Caro Aldo Moro... stai Sereno.





L'11 Dicembre u.s. è stata pubblicata la relazione della ennesima commissione Moro. 

I giornali la presentano senza tanta enfasi, come approdo conclusivo di un lavoro svolto con unanime intento di ricerca della verità e altrettanto unanime risultato. 

In realtà le oltre 180 pagine che troviamo agli atti sul sito del Parlamento scandiscono un lavoro di ricerca e acquisizione di documenti che non risolve per niente il caso. Chi e perché abbia voluto la morte dello statista rimane un quesito del cono d’ombra, e la verità è ancora lontana.


Con ciò non intendo criticare un lavoro che permette indiscutibili passi avanti, anche se solo sull’agguato e alcuni primi spostamenti dopo la cattura. Per il resto rimane da fare un sacco di lavoro ulteriore. E le conclusioni della Relazione ne indicano la traccia: Il DNA di via Gradoli; il falso di Chicchiarelli (e la rapina Securmark); le tracce sulla R4. 
Su questi punti lo sviluppo del lavoro è possibile lavorando su nuovi reperti come luminol, DNA ecc. (dopo che sarà stabilito chiaramente chi paga). Pare che sia soprattutto la Guardia di Finanza a lavorarci sopra.


Poi c’è tutto un lavoro di revisione delle conclusioni precedenti. Ad esempio le vere date e il vero ruolo di Senzani con la ricostruzione della vicenda Superclan/Hyperion.
Infine ci son molti documenti stranieri da acquisire e una bella rogatoria per Casimirri e Lojacono.


Speriamo che non ci sia uno stop. Ma ho l’impressione che prevalga l’idea di mettere in tasca ciò che si è acquisito fin qui e nel frattempo ripensare ad una nuova Commissione che coopti anche il principale partito di opposizione (M5S). Meglio che nessuno esca vergine da questa partita...

Nelle scorse settimane gli ex grillini (nel senso che si stanno sganciando dalla relativa grillo-dipendenza mediatica) hanno partecipato al varo del pacchetto sicurezza. Ciò per una Italia appena entrata in guerra costituisce un segnale di via libera alla loro definitiva legittimazione. Cambia l’atteggiamento mediatico e la polemica contro di loro entra nella normale dialettica tra i partiti. Ciò non significa ancora che avremo Di Battista alla presidenza del COPACO, ma quasi. L’importante per l’establishment sovranazionale è solo che l’Italia rimanga in guerra.
E un’Italia che indaga sulle passate intromissioni illegali degli alleati (USA e Israele) mentre è in guerra assieme a loro, tra l’altro con compiti di leadership per la parte libica,  non mi pare realistica. Meglio accantonare tutto in attesa di tempi migliori…

Potrebbe essere questo il vero approdo dei lavori…


                                                        °°°

In the last weeks the parliamentary commission over Aldo Moro affair, (an italian big mystery since 1978), concluded its work.

Many details have been defined but much work remains to do in order to reach the truth. Particularly referring to the role played by the secret services at the time. Especially those americans and israelis.


I hope that there will be not a stop for this important inquest, but I’m not confident because of the international situation. The ISIS-Lybian war needs a more frendly climate between the allies and for this reason we do not get the truth.

sabato 26 dicembre 2015

Gufatina di santostefano






Il discorso tenuto oggi da Pope Francis all’Angelus ha un sapore sincretico.


Il primo richiamo fondamentale è quello del MARTIRIO e il concetto è stato ripreso dal TG nazionali associandolo alle vittime cristiane del medio oriente. E’ stato fatto pertanto un uso strumentale delle parole di Francis a favore della guerra in corso. 

Come si può infatti vedere dal testo integrale tale collegamento non c’era. E pensare che il TG2 si è spinto fino a mischiare la notizia con un fantomatico bombardamento di una chiesa da parte del jet russi. Le TV berlusconiche non si sono spinte a tanto. Ci sono certamente vittime cristiane dell’integralismo JIHADISTA, e ad esse penso spesso con rammarico, ma non credo proprio che ci sia nessun jet russo che bombarda cristiani in quanto tali. 

Quello che sta avvenendo invece è che in vista degli accordi di Ginevra la posizione Assad-Putin si sta rafforzando parecchio grazie ai risultati sul campo. E si rafforza anche in occidente l’idea di una piena collaborazione con loro.


                                                                 °°°



Il secondo concetto dell’Angelus è la stretta correlazione tra Stefano, il protomartire, e San Paolo. Costui, che era un cittadino romano, non un giudeo, come si può desumere dal Atti degli Apostoli, non solo fu presente, ma diresse la lapidazione di Stefano, ne fu carnefice. Ma, sempre secondo gli atti, fu da Stefano perdonato sotto i colpi delle pietre. Francis lo invoca come esempio di perdono (il massimo del dono) e perciò, anche se oggi non ha mai invocato la parola PACE, ha mandato un messaggio non violento.


Se è così quei giornalisti che oggi si sono fatti megafono distorto dell’aggressione occidentale alla Siria dovrebbero non solo cambiare mestiere, ma chiedere scusa e dedicarsi ai servizi sociali.



                                                                          °°°




Stefano, secondo il Da Varazze, fu il primo dei sette diaconi ordinati dagli apostoli. Egli era pieno di grazia e fortezza e faceva prodigi in mezzo al popolo, ma la cosa generava invidie presso i giudei che lo martirizzarono mediante lapidazione. Nella sua ricostruzione il Da Varazze oltre alle Scritture, fa riferimento ad Agostino ed afferma che Stefano venne lapidato il 3 Agosto dello “stesso anno in cui Gesù ascese al cielo”. Meno noto, anche se il Da Varazze lo scrive, è che sulla scena del martirio e quindi presumibilmente tra coloro che lanciarono almeno una pietra, c'era anche Saulo di Tarso, colui che diverrà poi Paolo lungo la via di Damasco.


Il prete Luciano negli ultimi giorni dell’anno 415 d.C. scrisse una lettera che costituisce una delle fonti principali su Santo Stefano. Egli fissa a data della traslazione delle reliquie a Gerusalemme al 26 Dicembre 415 (e penso che sia con questo che si spiega la sua posizione nel Martirologio). Egli racconta che nonostante la desolante siccità il passaggio del suo corpo portava la pioggia abbeverando finalmente a terra…


Al giovane campione di ballismo televisivo che oggi ci guida nel deserto, voglio ricordare, nel giorno di sanstefano, il verso di Fabrizio de André:


                               “c’è chi aspetta la pioggia/per non piangere da solo.”



MAGNIFICAT, di John Rutter

  John Rutter è un direttore di coro e compositore contemporaneo di chiara fama e talento. La sua musica corale è accessibile, apprezzata ed...