domenica 29 ottobre 2023

Zelensky scaricato

 





La operazione militare speciale iniziata da Putin il 24 Febbraio 2022 aveva caratteristiche giuridicamente equivalenti a quelle della operazione militare speciale portata avanti dalla Turchia nel nord della Siria, ma a differenza di quest’ultima è stata trasformata in una guerra di fatto tra la NATO e la Russia attraverso la messa in atto di una enorme aggressività politica, fornitura militare,  sabotaggio infrastrutturale e ostilità nei confronti delle varie proposte di mediazione diplomatica messe in campo dai paesi occidentali. Qui l’asticella è stata alzata al punto tale che non si può più ammettere apertamente il fallimento della “controffensiva” ucraina e si assiste alla stesura di un vergognoso velo di silenzio che copre la situazione.


La Federazione Russa, come era largamente prevedibile ma inopportuno affermare sin dall’inizio, ha già vinto questa guerra da tempo. Tuttavia è essa stessa interessata a stare al gioco dell’accanimento terapeutico perché gli appuntamenti del 2024 sono succosi. Ci saranno le elezioni di Putin e le elezioni di Biden ma le prime saranno in primavera e le seconde in autunno e il tempo intermedio risulterebbe essenziale per presentare l’uno come l’uomo delle vittorie e della pace e il secondo come l’uomo della guerra e delle sconfitte. 

Afghanistan e Ucraina umilieranno gli USA.




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Putin’s military operation in Ukraine has escaled into a de facto war between NATO and Russia. The conflict includes political aggression, military support and hostility towards diplomatic mediation efforts by Western nations.

Despite Russia’s victory, they aim to prolong the conflict for political games in the lead-up to the 2024 elections, positioning Putin as a man of peace and victories, and portraying Biden as a leader associated with war and defeats.






giovedì 19 ottobre 2023

Gaza crisis 5

 



 




 

Prosegue la feroce aggressione di Israele nei confronti dei 2.500.000 civili palestinesi residenti nella striscia di Gaza. Il numero di vittime causate dai bombardamenti, secondo stime ufficiali ha raggiunto i 3.500. Israele ha anche bombardato l’aeroporto di Damasco danneggiando le piste di decollo (vuole prevenire eventuali rifornimenti iraniani). Tensioni al confine libanese.

Il mainstream ha enfatizzato la strage all’ospedale di Gaza, con 500 morti, nella speranza di colpevolizzare Hamas. Ma non ci crede nessuno. La direzione e la proprietà dell’ospedale dichiarano che il missile è stato lanciato da Israele. Secondo alcuni osservatori su Aljazeera e TRT World il missile era americano, dello stesso tipo di quelli forniti a Zelensky e da costui utilizzati in Crimea. Ed anche se fosse partito da Hamas qualche commentatore richiama l’attenzione sul fatto che vengono ritrovate armi fornite a Zelensky tra gli armamenti delle formazioni islamiste.

                                                                                                                                                                                                                          È inoltre possibile che ci fossero ostaggi presi da Hamas riparati in ospedale. Eliminando gli ostaggi su annulla la prospettiva negoziale. È possibile che Israele abbia voluto eliminare ogni condizione di cease fire.

Contesto

È in atto il forum Belt and Road Iniziative. (una notizia da non dare in pasto agli italiani perché li aiuterebbe a capite le vere cause di questa crisi).

In Francia e Belgio l’allarme terrorismo viene usato come arma psicologica per demotivare le manifestazioni di piazza.

Il cardinale Parolin, segretario di Stato Vaticano, è andato in visita alla ambasciata palestinese presso la Santa Sede.

Power of Siberia è il nome dei gasdotti russi per fornire la Cina. Di ciò si è discusso nel vertice Putin/Xi


Leviathan is the main gas field whose main access is in front of Gaza. The US Navy intervened in the Mediterranean and sank a "Hamas ship" (to block exploration) in Palestinian waters because if Palestinian statehood was recognized, rights would be out of US control. 




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Israel's ferocious aggression against Palestine. Leviathan.


"Certo, Gerusalemme va in rovina e Giuda crolla, perche' la loro lingua e le loro opere sono contro il Signore fino ad offendere la vista della sua maesta' divina

(Isaia 2:8)










martedì 17 ottobre 2023

Gaza crisis 4

 



Situazione convulse con l’ONU che dichiara ingestibile il profugato. Alcuni brillanti giornalisti italiani auspicano la deportazione dei profughi o nelle isole o nel deserto. Non c’è dubbio che anche se fosse una risposta al terrorismo sarebbe una sproporzione criminale. 

Il fronte propagandistico angloamericano (Biden, Sunak, Ursula + Tajani) lancia segnali di moderazione. Il mainstream italiano lancia segnali contraddittori. Il Giornale di Vicenza, che come è noto scrive soprattutto per captatio benevolentie verso il generale della Base americana, titola contro Hamas senza spiegare che questo dramma dei civili è solo una conseguenza della ritorsione israeliana. La Repubblica blatera di aiuti alle vittime israelane e Tajani parla con gli arabi cercando di coinvolgerli “perché convincano Hamas a rilasciare gli ostaggi il che farebbe diminuire la tensione.” In pratica si finge di temere un allargamento del conflitto perché indebolirebbe Israele.

Intanto Israele continua a bombardare incessantemente l’enclave palestinese assediata.
E lo fa mentre pianifica una offensiva  di terra.
L'informazione sui bombardamenti civili è gestita in modo tale da suscitare il desiderio di aiuto 
nell'opinione pubblica euro-atllantica.

Invece di comunicare la condanna dell'atto criminale, si genera l'aspettativa di salvare i bambini come prerequisito per accogliere i rifugiati. Ma in pratica invece di comunicare la condanna si genera l'aspettativa di salvare i bambini come prerequisito per accogliere i rifugiati.

 

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 Israel is intensively bombing Gaza and considering a ground offensive. 
its just a huge disproportionate response to the Hamas attack.
They present themselves as saviours while generating refugees drama. 
Our mainstream is manipulating informatio.
This is made in order to gain Euro-Atlantic support 
in case of conflict enlargement.


 support in case of an enlargement of the conflict.


venerdì 13 ottobre 2023

Crisi Gaza 3

 






Dopo i vertici UE e NATO Inizia l’introduzione di divieti di manifestazione nei paesi europei. Partono Francia e Germania. La prima usa come argomentazione l’ordine pubblico asserendo che potrebbero nascere tafferugli, la seconda addirittura evoca l’obbligo vigente di condanna della shoah. In generale l’europropaganda tende ad una comunicazione centrata sull’idea di vittimizzazione di Israele. In Italia il mainstream sembra piu’ intenzionato alla costruzione di tifoserie. E per ora si limita a veicolare il cosiddetto Magem David (stella davidica) sugli sfondi delle inquadrature. Sionismo ed ebraismo subliminale.

A Vicenza USB organizza una manifestazione pro Palestina di sabato pomeriggio e il Giornale di Vicenza ne da notizia evocando un inesistente pericolo anarcoide. Ciò mi fa pensare a possibili provocazioni.

 

                                                         ***

 

A Gaza intanto procedono i bombardamenti criminali sulla popolazione civile mentre sul piano diplomatico parte la vertenza per il de-popolamento della Striscia. Israele ha infatti ordinato all'ONU di evacuare tutta la popolazione della parte nord della Striscia entro 24 ore.

Ursula visita Israele di Venerdì per sancire accordi di sostegno (essi comprendono anche piani di accoglienza migranti in cambio di appoggio politico). Si profila infatti una crisi di rifugiati dopo il comprensibile rifiuto egiziano di accettare ogni tipo di accoglienza sul proprio territorio.


L'appoggio psico-mediatico c'e giàBBC utilizza il termine "dead" (morti) per le vittime palestinesi mentre ricorre al termine "killed" (uccisi) per quelle israeliane. Il mainstream delle televisioni Al Jazira e TRT World evoca sullo sfondo l’obiettivo dei futuro controllo del corridoio commerciale indiano lanciato dal G20. (Israele potrebbe accettare di riconoscere lo Stato palestinese in cambio dell’annessione di quel territorio). In quest’ottica il futuro ruolo della NATO sarà quello di garantire la security delle vie commerciali.

 

Zelensky in Israele? Il vertice NATO si è riunito ed ha riassicurato Zelensky che nonostante la crisi gli “alleati” forniranno gli F16 e aiuti finanziari.




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after the understandable Egyptian refusal to accept numerous refugees, Israel orders the UN to evacuate the northern part of the Strip. The EU could provide help in terms of reception.




martedì 10 ottobre 2023

Crisi Gaza 2

 






Devo dire che non trovo male il comunicato presidenziale. Esso trasmette sentimenti che condivido e non impegna la Repubblica ad una solidarietà militare. Condanna la violenza ed evoca speranze di pace. Si può dire che sia tipicamente formale ma lo trovo meno ipocrita dei commenti giornalistici.


Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, il seguente messaggio:

«Ho appreso con profonda costernazione la notizia dell’attacco che dall’alba di questa mattina ha coinvolto diverse regioni dello Stato di Israele.

In queste drammatiche circostanze giungano a Lei, Signor Presidente, e a tutti i cittadini israeliani le espressioni della solidarietà dell’Italia.

Siamo sinceramente vicini al lutto delle famiglie delle vittime e auguriamo ai numerosi feriti un pronto e completo ristabilimento. Desidero altresì ribadire la più ferma e convinta condanna di questo proditorio attacco, che attenta alla sicurezza di Israele e allontana la  prospettiva di una pace duratura - da tutti auspicata e avvertita come necessaria - tra israeliani e palestinesi». 

 Roma, 07/10/2023 (II mandato)

 


Ora il Governo avrà il suo daffare a mantenere una posizione equilibrata perché uno sbilanciamento filo Israeliano sarebbe poco gradito a nazioni come l’Algeria, che ci fornisce il gas che, scioccamente, non vogliamo più prendere dai russi. Ho come l’impressione che se ci fosse Draghi al governo saremmo già sbilanciati e con le bandiere di Israele esposte fuori dai palazzi municipali.

 

 

In ogni caso, stando a quel che vedo gia nelle TV internazionali, la reazione di Netaniahu è decisamente sproporzionata. La striscia di Gaza è popolata da due milioni di civili, donne e bambini di più che in Veneto (dove siamo pasciuti davanti agli schermi)… non ha senso accerchiarli, affamarli, e sterminarli. Secondo me è chiaro che ci sono altri obiettivi dietro il contrattacco. Tipo liberare spazi per nuove infrastrutture gasifere ecc.

In ogni caso trovo che dividerci in tifoserie sarebbe assolutamente stupido. Il valore da difendere è la Pace e spero che Mattarella sia altrettanto solidale con i martoriati palestinesi.

 



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The course of Peace never did run smoothly...(Shakespeare refers to Love, but is the same)

 


lunedì 9 ottobre 2023

Crisi Gaza

 







  Premessa la mia personale solidarietà umana con le vittime civili desidero esporre i miei altrettanto personali dubbi sulla versione mainstream di questa crisi.

 

L’attacco di Hamas è un possibile false flag. L’efficiente servizio di sicurezza israeliano non poteva non esserne preventivamente informato ma il governo israeliano ha lasciato fare per sfruttare l’evento in chiave bellica.

Ora l’obiettivo militare è quello di espugnare Gaza e raderla al suolo.

L’obiettivo del capitalismo finanziario occidentale è la terza guerra mondiale e questo evento ne è prodromico. Sul piano interno esso verrà immediatamente sfruttato per un rafforzamento di tutte le leadership in senso autoritario. Byden ora ha la scusa gIusta per scaricare il perdente fronte ucraino mentre Netanyahu ha l’emergenza giusta per bloccare definitivamente l’azione a lui ostile della magistratura.  

Su piano estero l’obiettivo di questa nuova fase geopolitica è quello di dividere i BRICS dopo il successo del G20 indiano e mi aspetto una grande pressione mediatica sugli alleati per un sostegno allo sforzo bellico.

 Ma se vogliamo la pace dobbiamo preparare l’opposizione a questo scenario schierandoci senza riserve col nuovo mondo multipolare che sta nascendo e lottare senza ambiguità per la conquista di un nuovo livello di autonomia e neutralità in cui collocare il nostro Paese.

 

 

Spero di non vedere svolte politiche e solerzie antipalestinesi, esposizioni di bandiere israeliane. Spero che  la Cgil e l’ANPI conservino l’equilibrio e l’autonomia.

 



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The Hamas attack is a possible false flag as ww3 generator. It has the objective to divide the BRICS after the Indian success.

 






domenica 8 ottobre 2023

Sessant'anni dal Vajont

 



Nell’anniversario del disastro Vajont le cronache televisive hanno riportato due casi concettualmente contigui a quel disastro. Gli allagamenti della Romagna avvenuti il 18 Maggio e quelli più recenti della Libia.

 In entrambi i casi gli usuali modelli di regimazione degli invasi sono stati sconvolti da eventi metereologici atipici con picchi di piovosità smisurati e concentrati in tempi molto brevi. L’informazione di regime li riconduce ai tormentoni del Climate Change e del Global Warming ma in ogni caso, comunque li si voglia vedere, il tema è quello della gestione delle dighe e del loro reale grado di pericolosità.

 

Nel caso romagnolo è difficile sostenere l’esistenza di un rapporto di causa ed effetto tra gli allagamenti e la convulsa gestione degli sversamenti effettuati dalla diga di Ridracoli, ma è bene tenere vivo lo spirito critico e gli occhi aperti perché dopo, quando si contano i morti, le stupide polemiche sui cosiddetti complottismi diventano inutili mentre quelle di Tina Merlin sul Vajont: “Oggi tuttavia non si può soltanto piangere ma e tempo di imparare qualcosa” diventano sante…

 


 L’alluvione ha causato il crollo delle dighe?

Le inondazioni libiche che si sono verificate a Derna il 10 settembre sono dovute all’uomo e non a cause climatiche. Esse possono essere fatte risalire all’incuria che consegue alla distruzione subita dalla Libia post Geddafi. Le dighe necessitano di manutenzione e cura del territorio, cosa che non si è più verificata dopo la sua morte avvenuta il 20 Ottobre 2011.

 In questo disastro c’è lo stesso messaggio simbolico del Vajont:  no all’energia idroelettrica.

                                                       


               

Quella di attribuire le cause del disastro al “crollo” della diga è solo una tipica balla giornalistica delle prime ore. Lo dimostra proprio il nostro Vajont. In esso non ci fu alcun crollo e la diga in sé è tutt’oggi in piedi, parzialmente sommersa nei detriti ma senza cedimento. È lì, nel comune di Erto e Casso tel 0427 87333, basta andare a vederla.

                                                                 


 Le dighe non crollano, tracimano. Quelle in cui si verificano cedimenti strutturali sono le dighe in terrapieno. Nei sistemi come quello libico ci sono due dighe, una a monte ed una valle. Quella a monte è appunto una diga in terrapieno che raccoglie una enorme massa d’acqua. E’ probabile che questa prima diga abbia subito in circostanze di forte piovosità una forma di crollo o di destrutturazione causando una enorme onda anomala che nella diga a valle ha causato la drammatica tracimazione dei cui effetti abbiamo le foto.

 

Siccome è sempre il primo messaggio che resta impresso all’opinione pubblica succede che i disastri connessi con le dighe veicolano molto efficacemente un’idea di pericolosità’ che col petrolio non viene invece associata.

 

 

Quel giorno non è crollata una diga ma è definitivamente crollato il sogno idroelettrico. L'Italia è vincolata dai trattati del dopoguerra all'uso del termoelettrico per assicurare mercato al petrolio. E' una scelta che è stata imposta ancora negli anni trenta dalle famiglie dell'alta finanzia angloamericana ai paesi europei. La stessa ascesa di Hitler e soprattutto la sua politica di riarmo unilaterale della Germania  furono finanziate dalle oligarchie petrolifere. La massoneria della Skull and Bones Society ha realizzato il proprio disegno di potere globale e le nazioni europee hanno dovuto rinunciare a mega progetti come Atlantropa.

 (Vedi link:http://omniavulnerant.over-blog.it/2021/04/la-diga-sull-oceano-di-osvaldo-guerrieri.html )



 

Oggi i paesi arabi pianificano gli investimenti del dopo petrolio e per quelle culture le masse d’acqua sono molto attraenti e suggestive. Bisogna farli deflettere da ogni miraggio. L’acqua dovrà arrivare a loro non dalle dighe, ma attraverso le infrastrutture occidentali le cui multinazionali faranno sull’acqua gli stessi profitti che hanno fatto sul petrolio.

 

Alle elite Wahabite filo occidentali potrebbe anche andar bene, alle massonerie islamiche dei Fratelli Mussulmani anche, ma all’Africa no. L’africa nera il proprio futuro vuole farselo da sola. A noi chiedano pure il know How tecno scientifico che ci siamo costruiti coi secoli di sfruttamento delle loro risorse e dei loro schiavi. E il mondo multipolare che sta nascendo alla grande glielo saprà certamente fornire. 

 

A domani Lumumba, a domani Nasser, a domani Geddafi a domani … a domani!

 

 

 

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The Libyan floods that appened at Derna in 10 september 2023 are due to humans, no climatic causes. It can be traced back to the neglect that followed the post-Geddafy destruction. Dams need maintenance and land care.

 

In this environmental disaster there is the same symbolic message as Vajont: no to hydroelectric power. And this message is functional to maintaining Western power in the post-oil era.

 

 

 


mercoledì 4 ottobre 2023

Fazio piatto

 







 

Il livello di dabbenaggine totale raggiunto dal regime vien ben rappresentato nel titolo di un commento giornalistico apparso sul settimanale OGGI numero 40 del 5 Ottobre 2023. Esso si riferisce al fatto che l’ex presidente della RAI Marcello Foa, stimato giornalista di fama internazionale, ha lanciato la sua nuova trasmissione radiofonica invitando tra gli altri il medico Massimo Citro della Riva, noto autore di alcuni libri che attaccano la pratica delle vaccinazioni obbligatorie nonché l’avvento della prospettiva orwelliana.

 

Tale intervista radiofonica per la verità non viene considerata nei cinque/sei paragrafi scritti dal commentatore Fabio Fazio. Non si parla dei contenuti in essa espressi né si accenna al fatto che in tale trasmissione erano presenti anche altre voci ed opinioni. Semplicemente il lettore viene affabulato da messaggi ansiogeni del tipo:”Stiamo assistendo ad un incredibile ritorno dell’oscurantismo” .. “un negazionismo pervasivo che strizza l’occhio in modo becero agli elettori da parte della politica di estrema destra e una disponibilità di tante persone a credere ai complotti, al terrapiattismo, alle scie chimiche e via dicendo”… “cosi come il negazionismo climatico”… “corriamo verso l’abisso e, pur di non fermarci, siamo pronti a credere a chi dice che non esiste alcun precipizio e che quell’orrido é un’invenzione dei poteri forti.” Fin qui appare ancora chiaro al lettore che ci si sta riferendo ad un abisso metaforico, ma subito dopo, fuor di metafora, si aggiunge un solenne:”Neghiamo l’evidenza”.

 

Ora, mi si scusi, quale evidenza?

 

 

Ma si, penso che Fabio Fazio, stanco e deluso per essere stato sganciato dopo tanti anni di duro impegno per una televisione libera e democratica, si riferisca al fatto, cui peraltro accenna brevemente, che si vede un governo che “tiene comportamenti disincentivanti e poco chiari” di fronte al calo di disponibilità alla vaccinazione “nonostante l’aumento dei casi di Covid”. Evidenza di fronte alla quale “lo scetticismo diventa istituzionale”.

 

Ah, ecco, ora si capisce quale sia “quell’orrido” di cui viene negata l’evidenza: il pericolo di una istituzionalizzazione dello scetticismo.

 

 


Inizia processo Chioccarello

 




Il 4 Ottobre 1973 inizia il processo Chioccarello


vedi:


                https://omniavulnerant.blogspot.com/search?q=chioccarello



MAGNIFICAT, di John Rutter

  John Rutter è un direttore di coro e compositore contemporaneo di chiara fama e talento. La sua musica corale è accessibile, apprezzata ed...