venerdì 28 aprile 2023

 


A Vicenza la manifestazione ufficiale per commemorare il 25 Aprile come festa della Liberazione è stata molto partecipata. Ciò è dovuto anche al fatto che gli animi locali erano un po' scaldati per le successive elezioni del sindaco. Ma la destra regionale le ha strumentalizzate cercando di distogliere il significato dal carattere antifascista della Costituzione. Il Giornale di Vicenza, tanto per non cambiare, ha dato una mano.

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Il commento di Marino Smiderle sul GDvi è significativo e fa il punto, seppur nascosto tra la propaganda,  della fase. Egli, in un articolo/sveltina che fa da editoriale, scrive che è “meglio divisi e liberi che uniti e oppressi”. E attacca subito: siamo liberi di andare in piazza a dissentire grazie alla Resistenza che, grazie agli americani, ci ha liberati dalla dittatura fascista. Ebbene queste parole non mi sono piaciute.

Mio padre mi ha sempre raccontato che gli americani qui a Valdagno sono arrivati dopo molti giorni e molti morti. Qui a Valdagno infatti gli scontri più pesanti si sono avuti nella settimana dopo il 27 Aprile e a sparare contro i tedeschi erano solo i nostri partigiani con le armi che provenivano dall’aver disarmato la stazione della X MAS nella settimana precedente. Quegli scontri hanno lasciato 19 morti tra partigiani e civili. E i soldati della wermacht che sono stati arrestati e tenuti per giorni sotto le filature cardate dagli operai armati della Marzotto erano serviti anche come ostaggi per salvare gli impianti dal minamento tedesco. Gli impianti dello stabilimento Marzotto di Pisa erano infatti stati fatti saltare per aria. Questi nostri impianti sono poi stati riconsegnati integri e funzionanti in settembre del ’45 a Gaetano Marzotto. Costui con i suoi figli era scappato da Valdagno per più di un anno. Un anno e passa durante il quale le brigate nere hanno fatto strazio indicibile nelle nostre contrade. Ebbene a fucilare i capi fascisti (Tomasi e Andrighetto ecc. membri delle Brigate Nere) allo stadio il 30 Aprile 1945 mettendo poi fine alle ostilità, non furono gli americani ma i partigiani della vallata. A Schio, Torre Belvicino ecc. negli stessi giorni, dove i caduti sono stati 42, il comandante tedesco colonnello Schramm firma con il comandante della Garemi Nello Boscagli “Alberto” il ritiro dei tedeschi dalla città e il libero transito tra Schio e Piovene. Con quell’accordo i tedeschi si impegnavano a non fare uso delle armi e non saccheggiare. Quel sangue, con gli americani di Smiderle ancora lontani, ci diede una vittoria tutta nostra.

 

 


giovedì 27 aprile 2023

Ancora sul valore del 25 Aprile

 


       

Premesso che la memoria è essenziale per la trasmissione dei valori e che l’Anpi rappresenta ancora un fattore di memoria decisivo, due sono le interviste sul 25 Aprile, di quest’anno, inteso come festa della liberazione, che mi sono piaciute. Diciamo che non mi sarebbero piaciute negli anni scorsi, quelli pre-Covid, perché le avrei trovate fuori tema e divisive. Ora invece si tratta di interviste che esprimono il punto vista essenziale per resistere alla manipolazione in atto. Gia, proprio cosi: oggi sono la verità e la sincerità ad essere fattori di liberazione.

La prima è apparsa su Byoblu e la seconda sul quotidiano La Verità di Lunedì 24 Aprile 2023.

Gli intervistati sono rispettivamente Gianfranco La Grassa e Marco Rizzo. Il primo è un professore di economia che ha militato in aree politiche alla sinistra del Pci, l’altro è un noto ex parlamentare del PCI ora sostenitore di Democrazia Sovrana e Popolare, l’unica forza politica non ipocrita legalmente costituita.

La Grassa precisa il suo punto di vista (“Ho detto che il comunismo è finito, ma non lo rinnego, sia chiaro”) e attacca sul fatto che in realtà non c’è mai stata liberazione. Per lui gli anglo americani non sono stati liberatori ma i nuovi occupanti di un paese che aveva fatto di tutto per passare da paese vincitore. Inoltre noi non siamo stati liberati dal fascismo perché esso era già finito il 25 Luglio del ’43. In pratica da una occupazione si è passati ad un’altra e noi siamo sempre stati occupati dagli americani, comandati e guidati da loro con le loro basi sul nostro territorio. Non siamo mai stati completamente autonomi. Quindi non siamo stati liberati. In pratica antifascismo e anticomunismo sono cose vecchie e superate.

1 - I comunisti non lo erano già più sin dall’inizio degli anni settanta. (Si vede anche dal libro di Marcello Sorgi sulle trattative segrete per occidentalizzarsi). Dopo BERINGUER abbiamo dirigenti molto più scadenti. Mani pulite è stata una operazione filo americana. Un colpo bene organizzato dopo che era caduta l’URSS. USA voleva liberarsi di Craxi e Andreotti e puntava sui post comunisti ma il processo fu interrotto dalla scesa in campo di Berlusconi.

2 - Basta parlare di antifascismo come fatto unitario perché in realtà non lo fu. Tra di loro gli antifascisti si sono anche fatti fuori… L’antifascismo non era unito per niente. I capi partigiani odiavano i democristiani. I liberali e i badogliani sono stati fascisti fino all’ultimo minuto e poi hanno fatto il cambio di casacca opportunistico.

Lo ha detto anche Cossiga: i comunisti sono stati i principali lottatori. I tedeschi sono diventati nostri nemici quando gli americani hanno iniziato a salire in Italia. Quindi gli alleati anglo americani erano tali. Resistenza tradita? C’e stata una guerra partigiana. I comunisti hanno dato una mano decisiva sapendo che l’Italia non sarebbe stata neanche dopo comunista, ma capitalista. Solo che forse si aspettavano qualche cambiamento e contropartita sociale più importante. L’URSS accettava questa prospettiva perché prendeva atto che in Italia c’era l’esercito alleato e perché è stata costretta dalle due atomiche. Le bombe non erano necessarie soprattutto nei pochi giorni tra Hiroscima e Nagasaki i giapponesi erano già alla resa quando esse sono state buttate.

Occorre un minimo di oggettività. Ma possiamo sganciarci dagli americani. Si c’è un declino. C’è il multilateralismo in crescita e anche in casa cresce. Ma i più servi per momento sono proprio gli europei. Ci sono segnali di sganciamento dal dollaro persino da Bolsonaro e Lula.

Sto dalla Parte della Russia e della Cina perché voglio il multipolarismo. E che si opponga alla prepotenza americana.

 

 Marco Rizzo è altrettanto chiaro. L’antifascismo odierno è una parodia. La destra lo usa per rinsaldare il suo elettorato, la sinistra lo rispolvera perché ci sono le elezioni amministrative. Oggi la politica non conta quasi nulla, le decisioni vengono prese all’estero. Un presidente del consiglio conta cento volte meno del FMI, della BCE  e della NATO. La politica serve solo a distrarre gli elettori con litigi di bassa lega. Non c’e vera discussione sulle cose importanti.

Essere antifascisti oggi significa soprattutto schierarsi contro la guerra.

L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA  mentre l’articolo 11 della Costituzione è scomparso dal radar. Durante la pandemia la Costituzione è stata calpestata dagli stessi che oggi vi si appellano. Non possiamo essere il cinquantunesino stato americano. Domanda: Che ne sarà dell’Ucraina senza l’appoggio occidentale? Risposta: Formalmente la guerra è tra Ucraina e Russia. Entrambe sono fuori dalla NATO e dall’UE. Che cosa centra l’ITALIA?

C’E UN AGGRESSORE E UN AGGREDITO:

Allora perché non mandiamo armi anche in Palestina e nello Yemen? E perché le abbiamo ritirate dall’Afghanistan?



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The Italian national holiday of April 25 is dedicated to LIBERATION but Italy has never been freed. Anti-fascist today means above all being against war. Is there an attacked people to help? So why not we sent weapons to Palestine people and Yemen as well?







martedì 25 aprile 2023

25 Aprile, Pace e Referendum

 



  L'Anpi, associazione nazionale dei partigiani associa l'ottantesimo della Resistenza alla Pace. 

  Il presidente della Repubblica associa il 25 Aprile alla Resistenza e alla Costituzione.

Il Mainstream inventa una polemica sull’antifascismo per evitare che emerga il tema della Pace in campagna elettorale per le amministrative,

  Il Referendum associa la Pace alla Costituzione nell'ottantesimo della Resistenza.

  La sovranita' popolare esercitata col Referendum celebra il 25 Aprile.



Quest’anno la festività odierna non mi ha entusiasmato e sono rimasto a casa senza celebrarla. Non so se è un segno immanente dell’età anagrafica oppure una spregevole indolenza. Certo che tocca alla generazione non “retired” (pensionata) ribadirne i valori. Detto questo però mi appare innegabile una certa ipocrisia istituzionale. Ho appena sentito in TV il discorso di Mattarella (reperibile anche sul sito della Presidenza della Repubblica) e se da un lato trovo giusto legare la memoria della Resistenza ai valori della Costituzione, dall’altro non trovo segnali di preoccupazione per le tendenze alla loro violazione. Mi riferisco ai tre anni di gestione pandemica durante i quali il principio della non obbligatorietà del trattamento sanitario, sancito all’articolo 32 della Costituzione, è stato sottoposto ad enormi pressioni e infine aggirato col Greeen Pass, e mi riferisco allo straordinario principio del ripudio della guerra come strumento per la composizione delle controversie internazionali, sancito solennemente dall’articolo 11 della Costituzione. Si tratta a mio avviso di due gravi vulnus che non solo umiliano la Carta costituzionale ma contraddicono lo spirito di queste celebrazioni. Penso al passaggio di Mattarella che dice:” Rendono onore alla Resistenza i medici e gli operatori sanitari che ogni giorno non si risparmiano per difendere la salute di tutti”  Oppure quest’altro passaggio in cui si dice che:” il tema della difesa comune è, oggi, al centro delle preoccupazioni dell’Unione Europea, in un continente ferito dall’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina. A mio avviso invece rendono onore alla resistenza coloro che si sono opposti e si oppongono ora alla violazione dei principi che dovrebbero regolare la nostra difesa e la nostra salute.

Purtroppo non credo che queste tracce di ipocrisia istituzionale siano riconducibili al governo di destra, sarebbe solo una sciocca scappatoia, credo invece che ci sia un problema piu’ grave e profondo, un vero e proprio regime di cogenza sovranazionale che lede la sovranità popolare.

Questo a mio avviso sarebbe stato il tema di questo 25 Aprile. E spero che il popolo prenda l’iniziativa col Referendum per la pace, contro l’invio delle armi.

 Oggi inizia la raccolta di firme.

 




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This year the ITALIAN FESTIVITY OF LIBERATION  celebrated by President Mattarella should have been associated with Peace but this did not happen. However there is a Referendum that associates the will of the people with peace in Ukraine. The collection of signatures starts today.





domenica 9 aprile 2023

Trevignano spiritualità e fede

 







TUTTI IN FILA PER UNA MADONNA ABUSIVA. 

E’ il titolo di un servizio apparso sul settimanale OGGI numero 12 del 23 Marzo 2023 a pagina 80. Andrea Greco è andato tra i fedeli che partecipano alla preghiera ogni 3 del mese a Trevignano, vicino a Roma ove sta il Santuario della Madonna di Trevignano. Ed ha anche scrutato tra i forum cattolici. Ma le sue descrizioni sono irrisorie e piene di tanti giudizi e pochi fatti. Inoltre il suo articolo è composto in modo da mostrare discredito sulla veggente. La TV Byoblu nei servizi realizzati da Adalberto Gianuario ha invece molto più rispetto ed onestà professionale per quelle persone che credono, in piena libertà costituzionale, nelle apparizioni e nei messaggi della Madonna. La veggente si chiama Gisella Cardia, una signora siciliana che avrebbe le stigmate. Costei, il cui vero nome  sarebbe Maria Giuseppa Scarpulla possiede in casa una statuetta della Madonna di Madjugorje piangente. Costei assieme al marito ha fondato l’Associazione Madonna di Trevignano nel 2018. 

Greco scrive che ella risulta condannata in primo grado per bancarotta fraudolenta e non ho motivo per non crederlo ma, anche se fosse, ciò non ha significato sul piano mistico perché secondo la religione che  costei medesima professa anche Gesù é stato arrestato e poi condannato a morte.

  

-          C’e un contenzioso aperto con l’Ente Parco. La Madonna avrebbe indicato il luogo ove scavare un pozzo e ottenere acqua curativa, ma il parco non lo permette. Vige infatti il divieto di edificabilità e anche di calpestio per mezzi non legati all’agricoltura.

-          L’Associazione ha acquistato il terreno ove si svolgono le adunate religiose. I titolari sono il marito ed un altro socio. Ma l’area risulta protetta dalle leggi del parco. Ci sono infatti problemi di parcheggio nell’area che il 3 Febbraio u.s. ha ospitato più di 300 auto. In pratica ora vige un divieto di parcheggio che costringe i fedeli a fare 4 km a piedi e i guardaparco sono stati denunciati per turbativa di funzione religiosa.

        Il comune di Trevignano è retto da una sindaca che non nasconde la sua diffidenza nei confronti dell’associazione medesima pero' attende la sentenza per abuso edilizio prima di procedere. Viene contestata la costruzione della teca con la statua della Madonna ma sul procedimento pendono due ricorsi per sospensione sia al Tar che al Consiglio di Stato promossi dall’associazione. 

        A mio avviso il tema rischia di diventare grosso perché vi sono grandi ondate di fedeli polacchi che arrivano anche con bambini malati per chiedere la grazia. 

        Io penso che si tratti di una manovra per depistare le rotte di fedeli dal centro di Roma in onore delle nuove norme di sicurezza e ordine pubblico. Un piccolo grande segno del futuro regime di repressione di ogni assembramento.

     

                                        



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To those who deny water for the people I recall the biblical story of Moses and Aaron in Numbers:

Moses gathered the congregation together and said onto them: Hear now ye rebels, must we fetch you water out of this rock? Then lifted up his hand, the water came out abundantly and the congregaion drank ...


Give water to the people and fredom to the rebellion



giovedì 6 aprile 2023

Il Teppa e la notizia che non lo era

 






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Un altro motivo per cercare di accendere polemica attraverso una notizia che non lo era è dato dal perenne tema dell’eccidio di Schio. Nel Luglio del 1945, a guerra conclusa, alcuni partigiani sono entrati nelle carceri di Schio ove si trovavano prigionieri comuni e prigionieri politici fascisti e, incapaci di individuare i fascisti hanno sparato sul mucchio uccidendo una cinquantina di persone. Di quei partigiani uno è ancora vivo ed ha compiuto cento anni la scorsa settimana. Costui,processato e condannato a suo tempo, si chiama Valentino Bortoloso, detto Teppa, ed il suo compleanno è stato festeggiato dal segretario e dalla capogruppo del Pd scledense. La cosa aveva un carattere privato ma è finita su Facebook e il GdVi non ha perso occasione per enfatizzare trasformando il fatto in un’occasione di polemica politica. In tal modo si può infatti generare visibilità per futuri candidati alle amministrative. E la cosa non dispiace a nessun esponente dell’arco politico vigente Meloni/Shlein tant’ è che la notizia e la foto rimangono bene in mostra per due giorni.

 

A mio avviso questa pseudo notizia da mainstream casereccio ha almeno due rischi negativi. Uno è dato dal fatto che se la polemica attecchisce si mina la stabilità del patto di concordia Bortoloso/Vescovi firmato tra esponenti della partigianeria e familiari delle vittime, il secondo è dato dal fatto che dopo  Pasqua viene il 25 Aprile il cui vero tema di dibattito quest’anno sarebbe la PACE ma fa comodo al medesimo arco Meloni/Shlein, che ha unitariamente votato l’invio di armi a Zelensky una decina di volte, coprirlo con finte polemiche come appunto questa.

 

 

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GO TROVA' UN BUSO ONTO

                         INCUCIA' SOTO UN CARTON

STAGO FERMO STAGO SCONTO

                         IN SILENSIO IN STO CANTON


                                      (Verso poetico di Ito Marcon)







MAGNIFICAT, di John Rutter

  John Rutter è un direttore di coro e compositore contemporaneo di chiara fama e talento. La sua musica corale è accessibile, apprezzata ed...