martedì 26 febbraio 2019

Omniavulnerant: Caso Fioretto

Omniavulnerant: Caso Fioretto: 25 Febbraio 1991. Vicenza, via Torretti 24. Due uomini nel cortile che porta al garage attendono a lungo l’avvocato Pierangelo Fi...

lunedì 25 febbraio 2019

Caso Fioretto









25 Febbraio 1991. Vicenza, via Torretti 24. Due uomini nel cortile che porta al garage attendono a lungo l’avvocato Pierangelo Fioretto. La discussione in presenza della moglie si conclude con quattordici colpi di pistola sparati da entrambi. 

Nello stesso condominio abita il giudice Francesco Lippiello, il quale è stato coinvolto da una citofonata della moglie di Fioretto. Costui è anche sceso da basso, ma è andato davanti invece che nel retro del condominio. Sbagliando si è salvato la vita.

La moglie di Fioretto, Mafalda, stava probabilmente scappando quando è stata raggiunta da mortali colpi alla nuca. Le pistole avevano il silenziatore. Fu anche ritrovato guanto di lattice verde a distanza. Una signora del condominio ha testimoniato su frasi sentite dalla finestra.


La modalità, con riferimento al dialogo prima della sparatoria, è atipica e tende ad escludere un contatto secondo lo schema vittima/killer. Almeno questa fu la conclusione del procuratore Gianfranco Candiani, il quale poi verrà sostituito da Paolo Pecori.

Il giudice Paolo Pecori è andato in pensione nel 2015 e nel suo discorso di saluto alla stampa ha dichiarato che l’unico suo cruccio nella carriera è appunto il caso Fioretto.
In quel procedimento infatti non c’è ancor’ oggi nessuno iscritto sul registro degli indagati. E l’atteggiamento è sempre stato molto chiuso da parte degli inquirenti. Il tribunale ha stabilito la commorienza per risolvere i problemi di eredità senza incorrere nel problema relativo alla disposizione dell’asse ereditario che varia a seconda di chi è morto prima.
Il tipo di reato non cade in prescrizione e in ambienti della stampa è stato ipotizzato anche delitto di mafia. Sul caso tecnicamente vige ancora il segreto istruttorio dopo 25 anni. Ciò costituisce un paradosso perché il segreto istruttorio fu a suo tempo concepito dal legislatore per evitare l’inquinamento delle prove. Significa che le prove potrebbero ancor’ oggi essere inquinate?


Fioretto si occupava di fallimenti. Era stimato collaboratore del giudice Giuseppe Bozza, il quale cessò nel 1994, tre anni dopo. I due gestirono il fallimento Cotorossi, il fallimento Pellizzari e il fallimento smalterie di Bassano. Tutte vicende con grande strascico sindacale negli anni caldi. Tutte le pratiche vennero subito sequestrate. 
Inoltre, scrive il giornalista Pino Dato, fu mediatore nella liberazione di Mario Mastrotto sequestrato dalla malavita.

Nel fallimento della Sicons di Valdagno egli fu rappresentante di un grosso creditore. 
In politica era legato al senatore Delio Giacometti. Bisaglia fu presente al suo matrimonio.

Parte dell’eredità è andata ai fratelli e parte alla madre della moglie. Quest’ultima parte venne da costei ceduta poco dopo al giudice Bozza, amico di famiglia.


L’omicidio Fioretto è un delitto ancora senza colpevoli, né sicari né mandanti. Negli ambienti giudiziari e del giornalismo locale l’argomento non è molto gettonato. Se ne occupa Quaderni Vicentini, con un articolo di Pino Dato.






------------------------
La verità è più grande del delitto stesso e proprio per questo non si potrà mai dire.
Pino Dato




domenica 24 febbraio 2019

Anniversario della nascita di Pico







Giovanni Pico de La Mirandola nacque il 24 Febbraio 1463. Egli fu l’inventore della cabala cristiana. 

Era un bambino prodigio già studente di legge canonica presso l’Università di Bologna all’età di 14 anni.

A 23 anni cercò di fuggire con la moglie di un cugino di Lorenzo de Medici e nella lotta conseguente vennero uccisi circa 20 uomini, mentre egli fu ferito durante la fuga verso Perugia. Qui egli incontrò un ebreo convertito, Raimondo Moncada, il quale dopo avergli insegnato l’ebraico lo introdusse alla cabbala. Nel 1486 egli pubblicò il suo Conclusiones Philosophicae, Cabalisticae et Theologicae. In esse dichiarava essere la Cabbala il miglior modo per comprendere i misteri della religione cristiana e colmare il gap esistente tra essi e la filosofia greca di Platone e Pitagora. Egli inaugura una vera e propri Cabala Cristiana distinguendo la Magia dalla magia nera; una distinzione dalla quale emerge che il vero mago è colui che lavora per la causa divina. Collegamenti con lo gnosticismo.

Egli muore a Firenze il 17 novembre 1494.

sabato 16 febbraio 2019

Italia perdente






Recentemente Paolo Mieli ha scritto un ottimo articolo sul Corriere circa la opportunità di chiudere la guerra in Afghanistan. Opportunità di fatto auspicata dall'attuale ministra della difesa.

Il Re è nudo. Questi 17 anni di invasione, voluta da Bush jr. e giustificata come guerra al terrorismo, si rivelano oggi un fallimento e una ulteriore sconfitta militare degli Stati Uniti. Come quella del Viet Nam, dice Mieli. Il pericolo sarà il dopo, quando, esattamente come avvenuto nel caso precedente in cui l’invasione fu russa, i talebani faranno fuori l’attuale governo più o meno amico.
Inoltre c’è il pericolo di una guerra civile con Al Qaeda. Ma soprattutto con ISIS che si sta radicando proprio in Afghanistan dopo la sconfitta siriana. Una minaccia per l’occidente, compresa l’Italia.


L’Italia, per decisione a suo tempo presa dal governo Berlusconi, ha partecipato a pieno titolo a tale guerra riportando 53 caduti. Va annoverata pertanto tra i perdenti.



lunedì 11 febbraio 2019






Juan Guaidò in ascolto mentre aspetta il suo turno.



Titoli espliciti dal mainstream: “Venezuela, stop al trading sui bond”. Era su Plus 24 del Sole24ore e dice agli operatori di non investire più sui titoli legati alla leadership di Maduro. Il divieto riguarda sia i titoli sovrani che quelli della azienda petrolifera di stato. E’ l’imperativo americano ai sudditi trasmesso dalla servitù nostrana.






sabato 9 febbraio 2019

Candelora da l'inverno semo fora ?








Questa prima decade di Febbraio sta mostrando i limiti e le contorsioni di una situazione internazionale ingarbugliata. Un occidente teleguidato dalla propria élite finanziaria rischia di condizionare il resto del mondo a causa delle proprie contraddizioni. Trump è stato ricattato dal proprio deep state nel tentativo di costringerlo a svoltare politica in tema di immigrazione. Soros in persona si è premurato di organizzare una colonna di migranti dall’Honduras per mostrare che anche qualora venisse raggiunto un accordo col Messico l’immigrazione continuerebbe lo stesso. Il vero problema è che centri finanziari sovranazionali non reggono più il ritmo reale della delocalizzazione e i PIL scende nelle principali economie europee e senza un flusso sostenuto di immigrazione strutturale i titoli di debito di lungo periodo non si vendono. Francia e Germania hanno a questo proposito mandato un segnale chiaro di preoccupazione da Aquisgrana. Bisognerebbe che i Brics, con particolare riferimento alla Cina, ci andassero più piano nella propria crescita per permetterci di delocalizzare meno, ma la Cina non lo farà se Trump non cambia atteggiamento. E Trump non lo farà se l’Europa non cambia il suo. Insomma un bel nodo da sbrogliare anche perché l’UE non farà proprio niente fino a Maggio.

Intanto le due superpotenze nucleari hanno disdetto i vecchi accordi di disarmo per aprire nuovi spazi di negoziazione che coinvolgano la Cina e ciò sta addirittura favorendo la leadership di Kim Jong-Un e la sua legittimazione internazionale. Vedrai che ce lo ritroveremo all’ONU.

Si è inoltre aperta la vertenza regime change per far fuori Maduro e cambiare i rapporti di forza che determinano il prezzo del petrolio. Un eccesso di offerta venezuelana abbasserebbe troppo il prezzo internazionale e finché il prezzo medio è così basso le alternative americane come lo Shale gas sono fuori gioco. Si sta quindi cercando la scusa per congelare quelle riserve.

Con la prospettiva di sganciamento brexit la vertenza sulle giacenze libiche, sia di petrolio che di immigrati, diventa sempre più un derby italofrancese e in questa partita l’Italia sostiene il movimento gillet gialli, che delegittima Macron, e la Francia scalda la testa alla nostra confindustria con minacce sul capitale francese impegnato in Italia. Credit Agricol, BNP Paribas, Alitalia ecc. potrebbero mettere in atto politiche distoniche per il sostegno del nostro debito. E la cosa potrebbe diventare pesante quando non ci sarà più Draghi.

E il teatrino del mainstream casereccio prosegue contro Di Maio e Salvini.





-------------------------

Il principe azzurro si sveglia con ging seng e liquirizia

Omniavulnerant: TENCO,

Omniavulnerant: TENCO,: Secondo la vulgata giornalistica, non ultimo Gino Castaldo nel suo ROMANZO DELLA CANZONE ITALIANA, De Andrè scrisse “preghiera in ...

giovedì 7 febbraio 2019

Carta stampata









FQ dà conto nella pagina 10, che è dedicata alla politica, della crisi del quotidiano La Repubblica. Essa patirà a marzo p.v. e comporterà un taglio degli stipendi e una deriva pericolosa verso una ristrutturazione pesante od una chiusura. In pratica il giornale che si era innamorato di Matteo Renzi affonderà assieme a costui medesimo.

Mario Calabresi però se ne andrà prima che quest’agonia inizi ufficialmente. Si parla infatti di una sua sostituzione con Verdelli (Claudio) dalla RAI.

Il direttore Mario Calabresi, come tutti sanno, è il figlio illustre di Luigi. Costui fu quel funzionario di polizia politica che negli anni caldi della nostra repubblica (‘68 – ‘72) salì alla notorietà per essere stato considerato dalla sinistra sessantottina come l’assassino dell’anarchico Pinelli che cadde dalla finestra della questura a Milano. Lotta Continua, organizzazione rivoluzionaria di estrema sinistra diretta da Sofri e Pietrostefani e infiltrata dall’informatore Como, fece all’epoca il lavoro sporco di eliminarlo. L’eliminazione di Luigi Calabresi serviva allo Stato per proteggere alcuni segreti militari da costui scoperti nell’ambito delle indagini sulla strage di Piazza Fontana e la morte di Feltrinelli. Probabilmente si trattava dell’ubicazione di un Nasco (deposito segreto di esplosivi NATO) utilizzato illegalmente dai neofascisti padovani. Sta di fatto che con quell’omicidio LC fu usata e manipolata dal servizio segreto militare per fermare l’inchiesta. E Luigi Calabresi divenne una vittima del terrorismo. Ma si tratta anche qui, come in centinaia di altri casi, di una vittima di quel terrorismo che fu più o meno inconsapevole della propria complicità con lo Stato.

La Repubblica Italiana con i suoi presidenti da Cossiga a Napolitano ha cercato di lavarsi la coscienza aiutando i famigliari delle vittime. Mario Calabresi, che ha doti ragguardevoli di scrittore, divenne direttore di importanti quotidiani italiani.


Oggi, in questi tempi bui, il giornalismo di carta stampata si trova in cattivissime acque e rischia il naufragio. Occorre far lasciare la nave in tempo ai passeggeri illustri.






-----------------------

La sposa cavalla non lascia mai la stalla ...

MAGNIFICAT, di John Rutter

  John Rutter è un direttore di coro e compositore contemporaneo di chiara fama e talento. La sua musica corale è accessibile, apprezzata ed...