sabato 28 luglio 2018

Viva Sandino







La sottile campagna di discredito verso il sandinismo, ovvero quel movimento di pensiero autonomista e pacifista che ha accompagnato la rivoluzione nicaraguense del 1979, ha avuto un sussulto la scorsa settimana. Ma è stato solo una sorta di stress test per saggiare la solidità del governo Ortega e valutare il grado di fattibilità del piano Regime Change già pronto e finanziato dalla CIA fin dalla seconda legislatura Obama. Si è concluso -  per il momento – constatando la piena tenuta e il forte consenso popolare. Il punto di forza del sandinismo è soprattutto il legame tra movimento sandinista e sentimento religioso popolare. Certo, la gerarchia ecclesiastica nicaraguense ha sempre avuto un ruolo di freno nei confronti della teologia della liberazione, ma finora ha sempre dovuto subire la spinta della base. Entre el Cristianismo y la revoluciòn no hay contradicciòn!

Tuttavia la campagna di discredito, del tutto gratuita e pretestuosa, prosegue ad impulsi progressivi a mano a mano che la situazione internazionale si evolve in senso favorevole verso la Cina.  Gli Stati Uniti soffrono un endemico complesso di inferiorità verso la potenza orientale e sanno che non reggerebbero ad un attacco delle merci cinesi in regime di libero scambio, per cui usano le regole del WTO (organizzazione del commercio internazionale) come handicap da imporre alle economie emergenti. Ma ora, con la crisi finanziaria che lo scorso decennio ha massacrato la finanza occidentale, temono anche il primato cinese sul mercato dei capitali. E La ricetta di Trump l’abbiamo conosciuta in questo primo anno di governo: protezionismo e bilateralità negoziale.

Ora è proprio quest’ultima linea, l’aspirazione alla fine della multilateralità, a rendere Ortega insostenibile per gli USA e vorrebbero farlo cadere per sostituirlo con uno di tendenza amichevole. Uno che blocchi ogni prospettiva di attuazione del trattato per il nuovo canale. Ma nell’ultimo G7 abbiamo visto che la diplomazia americana non regge più la spinta a modificare le regole WTO e dovrà prepararsi al nuovo round.

Potremmo quindi vedere un inasprimento dei servizi televisivi contro il legittimo governo sandinista che oggi è in carica nella Repubblica de  Nicaragua, oppure un vero e proprio tentativo di golpe regime change nelle sue forme moderne.





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"Pido castigo,
para los que de sangre salpicaron la patria.
Pido castigo,
para el verdugo que mando esta muerte".

                                               Neruda

sabato 21 luglio 2018

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