sabato 25 novembre 2023

Ok, better to shut up

 



                     Ok, better to shut up






L’opinione pubblica di questa settimana che si conclude con la celebrazione del 25 novembre è stata scossa dall’omicidio Cecchettin. Esso ha visto la giovane Giulia uccisa a coltellate dall'ex fidanzato probabilmente con premeditazione.. 

Cos’è la Giornata

Istituita dall’ONU che ha ratificato la proposta dell’Assemblea domenicana tenutasi a Bogotà nel 1981. In tale assemblea si riunirono le rappresentanze femministe latino americane. Venne indicata tale data in ricordo del sacrificio delle tre sorelle Mirabal, dette “mariposas”, che avvenne nel 1960. Fu un eccidio politico perché le tre sorelle erano rivoluzionarie clandestine. Non so se hanno subito anche sevizie di carattere sessuale è possibile ma la causa ufficiale della morte e’ chiamata “bastonatura” ad opera delle polizia politica di Trujillo Molina.

Quest’anno la giornata contro la violenza sulle donne è stata usata per coprire le manifestazioni pro Palestina. Esse infatti non sono gradite ad Israele con la quale ENI ha accordi riservati per lo sfruttamento gasifero mediterraneo. Esso si trova sul mare di Gaza e i progetti annunciati dai BRICS vengono percepiti come una minaccia ai nostri interesi. Entrambi gli stati (Italiano e Israeliano) non hanno piacere che si chiacchieri tanto di tale cointeressenza. Se le spiagge di Gaza passano a territorio Israeliano noi abbiamo già l’opzione per diventare il più importante hub di importazione gas Europa compreso paesi nordici.

In questo contesto la solidarietà palestinese è solo una rottura di scatole e la Giorgia lo ha capito solo quando si è seduta sulla poltrona. Occorre tenersi buoni anche gli americani e ciò spiega l’iniziativa GdV Wekly (Il Giornale di Vicenza per gli americani delle basi) che mostra le foto della manifestazione.



Questa enfatizzazione, oltre che a coprire il genocidio palestinese, serve ad aumentare il dibattito, anche social, sui reati sessuali. Viene associata alla proposta di legge su violenza differita e ai programmi di educazione emotiva nella scuola. È un caso pilota di comunicazione ansiogena per aprire al futuro ai farmaci del comportamento.

Gli investimenti in questa direzione sono in piena diffusione. A Valdagno il gruppo Donna Nuova offre un nuovo servizio di consulenza psicologica e legale su disagio, maltrattamento e violenza. Esso promuove corsi di difesa personale e gestione sportello in cittadella sociale. La sua filosofia e’ quella di rompere il muro di silenzio che nasconde il fenomeno.

Silenzio sul genocidio gasifero ed enfasi sul PATRIARCATO inteso come causa delle violenze sulle donne. Ecco i motivi reali del mainstream settimanale scorso.




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More than five thousand people during the torchlight procession to say “Enough” to violence against women.    

The Giuly case is another example of anxiety-provoking communication. It aims to install on masses a new favorable vision on behavioral drugs. 




martedì 21 novembre 2023

Piazza Maydan 2013

 


                                                               Piazza Maydan 2013


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In Maidan square ten years ago demonstrations took place leading to a coup. Western NGOs wanted to break down a Russian-Ukrainian agreement for energy and economic support.

Today's War in Ukraine is not at all about ordinary people who want democracy. No, it's only about power games and greed by big Western leaders.





mercoledì 15 novembre 2023

Almerighi. Embargo. Lobbies.

 




La lobby più forte in Italia è quella dei petrolieri. Inverno 1973 dopo la decisione dei paesi arabi produttori di petrolio in risposta alla guerra del Kippur di aumentare vertiginosamente i prezzi del petrolio, decisione che venne presa il 10 novembre 1973, le pompe di benzina erano vuote. Era l’embargo petrolifero.

Il pretore Mario ALMERIGHI ordinò le prime intercettazioni tra vari responsabili di depositi di petrolio italiani partendo da Genova e scoprì che i serbatoi, al contrario di ciò che si raccontava, erano pieni a tappo.

I rivenditori di carburante tenevano i magazzini pieni per farne “gravitare” i prezzi. Iniziarono perquisizioni dalla ditta Garrone spa e da lì si giunse ad un gigantesco sistema di corruzione che coinvolgeva società petrolifere e partiti politici. Venne messa in luce l’esistenza di un accordo in base al quale ogni intervento legislativo che aumentasse i prezzi veniva premiato con una tangente del 5% sui maggiori proventi previsti.

Venivano usati trucchi e disinformazione per fare ingoiare gli aumenti alla gente. L’austerity fu quindi un sistema di alleanza perfetta tra lobbisti e lobbizzati del petrolio. Le due parti però non andavano d’amore e d’accordo. I serbatoi venivano sigillati solo se il governo tardava ad aumentare la benzina. E per ammortizzare i colpi vennero create società finanziarie statali che avevano come scopo l’anticipazione degli importi dovuti per poi farseli restituire dai debitori con gli interessi.

Caduto il Governo “Rumor quattro” un’apposita commissione parlamentare decretò la prescrizione dei fatti per Andreotti e Ferrari Aggradi e archiviò altri casi. Alla fine in cinque anni venne tutto risolto.

Nel frattempo tra il 73 e il 79 si sviluppò un nuovo traffico clandestino di prodotti petroliferi questa volta attraverso collusioni con poteri criminali ed occulti. Infine, tanto per non farci mancare niente, tutto finì col divieto ai pretori di disporre intercettazioni telefoniche.

 


sabato 11 novembre 2023

Kurdistan

 





La vicenda del Kurdistan è una storia di resistenza ed autodeterminazione ancor’oggi in atto.

Storia

Il popolo curdo lascia tracce della propria esistenza nelle terre delle attuali Turchia, Iran, Iraq e Siria sin dal 2400 a.C. Si possono individuare quattro ere fondamentale: Impero Acmenide (728 – 330 a.C.); era Islamica con autonomia Abbaside (settimo – quindicesimo secolo) e Impero Ottomano sedicesimo/ventesimo secolo. In ciascuna di queste ere la popolazione curda ha esercitato la propria autonomia identitaria e politico/amministrativa.

Nell’epoca attuale dalla caduta dell’impero Ottomano, il popolo lotta attivamente per il riconoscimento e l’autogoverno affrontando le sfide della repressione politica, culturale anche con la lotta armata.

Identità

Le principali caratteristiche identitarie sono in primis la Lingua Curda (con vari dialetti regionali), seguita da musica e danza (con specifiche tipologie di tamburo e flauto) e vestiti tradizionali. Un senso di comunità molto solidale e l’unità familiare caratterizzano la vita sociale mentre la religiosità é diversificata (maggioranza musulmana sunnita con minoranze regionali sciita, cristianesimo ortodosso e anche cattolicesimo). Ciò costituisce una caratteristica distintiva della società curda. Infine la cucina curda si caratterizza per le verdure ripiene in kebab, dolmar e bulgur, con piatti di agnello e manzo.

Fino al 1923 era viva nel contesto internazionale l’idea relativa alla costituzione di uno Stato Curdo Indipendente e Sovrano. Ma con il consolidamento delle Repubblica di Mustafa Kemal Ataturk venne accantonato. La Società delle Nazioni dette mandato alla Gran Bretagna di amministrare la parte di territorio oggi irachena con la promessa di autonomia amministrativa, ma nel 1925 l’aeronautica inglese bombardò le città e i villaggi curdi che reclamavano l’indipendenza..

Situazione geopolitica

Tutt’oggi la Turchia ha circa 12 Milioni di curdi sul proprio territorio ma non li riconosce e la stessa parola Kurdistan venne, con apposito provvedimento, cancellata dai dizionari. I curdi iracheni hanno sempre portato avanti tentativi di rivolta nazionalista fino al 1970.

L’Iran pre – Komeini ha finanziato e fornito armi alle minoranze curde irachene.

Durante la guerra Iran/Iraq Saddam Hussein ha represso i curdi perché non combattevano contro i fratelli iraniani arrivando all’attacco chimico di Halabja avvenuto nel  Marzo 1988 con migliaia di vittime. Alla fine della guerra che porto alla caduta di Saddam Hussein il nuovo governo ha costituito un Governo Regionale del Kurdistan  in attuazione di un accordo  tra USA e PDK (Partito Democratico Kurdo). Cio’ è stato reso possibile anche dalla regolazione dei rapporti interni tra le varie entità curde che è intervenuta dopo che era stato messo fuori gioco Ochalan. Costui era il capo del PKK (Partito Comunista Curdo) e  la sua cattura è stata realizzata dai turchi il 15 Febbraio 1999.

La posizione dell’ONU sulla questione curda risente dell’approccio statunitense dopo che, nel 2009, il Consiglio per i Diritti Umani ha adottato un documento di condanna delle “Persecuzioni e Discriminazioni contro i cittadini curdi in Siria”.

I curdi siriani hanno reagito e combattuto contro la occupazione di ISIS.

 

In conclusione

Osservo che la popolazione kurda soffre delle pesanti strumentalizzazioni internazionali che tendono ad usare le minoranze combattenti per i propri fini geostrategici. Spero pertanto che il nuovo mondo multipolare saprà riconoscere e rispettare i diritti del popolo Kurdo consentendone la determinazione del proprio destino come nazione indipendente. 



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The Kurdish population is really feeling the weight of international poker using them to theyr own geostrategic goals. They’re being used as pawns. I hope the new mulyipolar world will step up and aknowledge the rights of the Kurdish people, letting them decide their fate as an independent nation.








mercoledì 1 novembre 2023

Dieci anni da Piazza Majdan

 








Nel mese di Novembre 2013 a Kyev, in piazza Maydan inizia i ciclo di manifestazioni che portano al golpe dell’anno successivo e alla attuale guerra.

 

Ora, per comprenderne le cause stando fuori dalle beghe propagandistiche occorre comprendere che il travaglio dell’Ucraina post sovietica non è affatto legato alle domande di democrazia da parte del popolo bensì alle sue specificità geopolitiche.

 

In particolare il fatto che il territorio dell’Ucraina, pur rappresentando lo 0,4% della superficie terrestre, ospita un quarto secco delle “terre nere“ del mondo e la produzione nonché il prezzo del grano ne sono fortemente condizionate. Le multinazionali occidentali infatti puntano all’acquisto della maggior parte della produzione annuale di grano ucraino a fini di aggiotaggio. Un’altra parte significativa della produzione globale deriva invece dal territorio russo e su questa quota di grano non agiscono le manovre speculative favorendone l’acquisto da parte dei paesi poveri. Le multinazionali occidentali percepiscono questa quota come una “sottrazione” alle potenzialità di mercato e la vertenza non ha mai trovato una soluzione soddisfacente in sede WTO.

Dal canto suo la Russia non dispone di basi marittime volte ad occidente e deve appoggiarsi alle basi portuali della Siria e della Crimea. Pertanto anche dopo lo scioglimento della Unione Sovietica ha sempre tenuto a consolidare un regime di interdipendenza  con le risorse ucraine favorendone il sostegno finanziario. Ma a differenza del FMI i prestiti russi non sono accompagnati da rigide condizioni.

 

Oltre a questo nel 2014 risultavano attive 9000 miniere che alimentavano il 5% delle scorte mondiali di carbone, ferro, ghisa e acciaio. E il valore di queste ricchezze si aggirava intorno agli 11 trilioni di dollari.

In questo quadro il balletto dei finanziamenti occidentali è legato alle prospettive di cessione dei diritti di sfruttamento da parte delle multinazionali occidentali, ad esempio il grano per la Monsanto. L’uomo del monte ha detto che vuole quel grano e le tecnocrazie sovranazionali dell’occidente si prodigano nello sforzo di farglielo ottenere. Tutto qui.

                          

                                                               

 

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I violenti scontri di piazza Majdan a Kyev portarono quindi alla caduta di JANUKOVIC il 22 Febbraio 2014. Successivamente partì il processo che portò all’indipendenza della Crimea con l’annessione alla Russia dell’11 Marzo 2014.

 

Ma occorre però comprendere che tali scontri si acuirono pesantemente con la sospensione dell’accordo di libero scambio con la UE; Janukovic infatti IL 26 Novembre del 2013 decise di sospendere il processo di integrazione con la UE la cui clausola principale sarebbe stata relativa all’adeguamento del prezzo dell’energia al mercato internazionale. Con quella scelta Janukovic riteneva di proteggere l’industria ucraina dalla recessione. Con la fine del regime di protezione statale dei prezzi energetici si profilavano infatti rischi pesanti per la competitività dell’apparato industriale.

In questa situazione diventava decisamente più conveniente l’offerta russa che considerava il prestito di 15 MLD di dollari e bassi prezzi per gas e inizialmente l’atteggiamento di Janukovic fu di ignorare le istanze dimissionarie dell’opposizione parlamentare e reprimere le proteste di piazza.

 

Ma l’otto dicembre, quando Janukovic si apprestava a firmare un nuovo accordo con Putin, migliaia di attivisti tornarono in piazza chiedendo l’adesione ucraina alla UE. Secondo vari osservatori indipendenti in quelle manifestazioni vi erano soprattutto attivisti di ONG finanziate dall’ occidente e le dimissioni furono forzate da una grave spirale di violenza caratterizzata dall’intervento sistematico di cecchini nelle manifestazioni che ebbe il suo apice tra il 18 e il 20 febbraio 2014.

Durante un incendio doloso vennero esplosi  numerosi colpi di fucile causando la morte di settanta dimostranti e diciassette agenti delle forze dell’ordine. Ma secondo le perizie medico legali sia i manifestanti che i poliziotti vennero uccisi dallo stesso tipo di pallottole e con le stesse angolazioni di fuoco.

 

Si trattò pertanto di un piano di manipolazione degli scontri di piazza che era già stato preparato anni prima negli ambienti della estrema destra filooccidentale. La protesta di piazza serviva a sollevare l’opinione pubblica contro Janukovic e il cecchinaggio per rovinare esasperatamente la sua reputazione scaricando su di lui la responsabilità dei massacri.

 

Questo è il colpo di stato ucraino del 2014.

Il 27 Febbraio il parlamento approvò la nomina a Primo Ministro l’ex banchiere centrale Jatsenjuk ben visto dal FMI. Costui rilascia subito dichiarazioni che si appellano ad una manovra di stabilizzazione finalizzata all’ottenimento del sostegno finanziario dal FMI nonché all’allontanamento della propria nazione dalla sfera di influenza russa.

 





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In Maidan square ten years ago demonstrations took place leading to a coup. Western NGOs wanted to break down a Russian-Ukrainian agreement for energy and economic support.

Today's War in Ukraine is not at all about ordinary people who want democracy. No, it's only about power games and greed by big Western leaders.


 In November 2013, violent clashes began at Maidan Square in Kyiv, leading to the fall of Yanukovych on February 22, 2014. This was triggered by the suspension of a free trade agreement with the EU, sparking protests. Yanukovych sought economic protection with Russia. His resignation resulted from manipulated clashes, causing a crisis. Former banker Yatsenyuk became Prime Minister, aiming for Western financial support and distancing from Russia. 

 

Ukraine possesses valuable agricultural and mineral resources, involving Western funding and Russian interests. 

 

Geopolitics, not just democracy, drove post-Soviet Ukraine's turmoil.

 






MAGNIFICAT, di John Rutter

  John Rutter è un direttore di coro e compositore contemporaneo di chiara fama e talento. La sua musica corale è accessibile, apprezzata ed...