giovedì 28 maggio 2020

Eccidio di Piazza della Loggia 1974: PIRO ACASTASI.











 Occorre oggi ricordare che il 28 Maggio 1974 a Brescia, Piazza della Loggia, i neofascisti nostrani la cui testa era stata scaldata tre giorni prima da Carlo Maria Maggi in una riunione tenutasi presso Abano Terme, prepararono una trappola mortale contro i manifestanti sindacali. Nascosero in un cestino l'esplosivo della NATO opportunamente innescato. Era la gelignite custodita da Ordine Nuovo di Venezia, che esplose durante il comizio vicino all'area dove c'era il gruppo di militati della Cgil scuola. I morti non furono sei, come scrissero i giornali, ma otto e i feriti 94.

Maggi è stato condannato in via definitiva nel giugno 2017 assieme a Maurizio Tramonte (fonte Tritone dell’ufficiale SISMI Gianadelio Maletti) per quella strage, ma una parte delle indagini è ancora in corso per cui Guido Salvini nel suo libro LA MALEDIZIONE DI PIAZZA FONTANA (Chiarelettere 2019) si attiene al segreto istruttorio e non fa i nomi di almeno due personaggi che pseudonimizza in “PARACADUTISTA” e “GIOVANE CAMERATA” i quali sarebbero altrettanto pienamente coinvolti. Le lunghe inchieste di Salvini e l’infinito puzzle di riscontri da lui effettuati hanno anche consolidato le certezze sui collegamenti tra le due stragi, quella di Piazza Fontana e quella di Brescia, tanto da confermare la dichiarazione fatta dal generale Maletti: “… i pulcini del 1969 fecero da chiocce a quelli del 1974.”
Maletti ha rilasciato questa dichiarazione ad Andrea Sceresini in quale, con Palma e Scandagliato, si è recato a Johannesburg nell’autunno del 2009 per realizzare una importante intervista all’ex capo dei servizi segreti.

Ma una indicazione molto importante e nuova tra quelle contenute nel libro dell’ex giudice Guido Salvini, riguarda i collegamenti tra eccidio di Brescia e Ludwig. Egli se ne occupa nelle pagine 387 – 392.



Ludvig.

Si tratta di una sigla neonazista che ha operato in Italia tra il 1973 e il 1984 e che risulta responsabile di 28 morti e 39 feriti. Secondo la ricostruzione di Salvini essa era presente ancora prima che vi si inserissero i due noti assassini Marco Furlan e Wolfgang Abel; i quali entrano a farne parte verso il 1976. Costoro sono stati arrestati il 4 Marzo 1984 in flagranza di un attentato. Avevano appena iniziato l’incendio della moquette della discoteca Melamara sita in quel di Castiglione delle Stiviere (MN). Il Furlan aveva 25 anni, l’Abel 24. Non erano al primo incendio, erano esperti, reduci dall’incendio in gennaio della discoteca di Monaco con sette feriti e un decesso, nonché del rogo di Milano in un cinema a luci rosse avvenuto il 14 Maggio 1983 con sei morti e 32 feriti.

Furlan era figlio del primario veronese del reparto grandi ustionati e Abel era figlio di esperti assicuratori tedeschi che operavano in Italia. Ma nella discoteca Melamara non avevano previsto i nuovi materiali antincendio che rallentavano le fiamme dando tempo alla sicurezza (i buttafuori) di intervenire.

La condanna fu di trent’anni ma Furlan è fuggito a Creta nel 1991 durante la scarcerazione per decorrenza dei termini e Abel ne ha scontati 27.


Secondo Salvini Abel e Furlan sono gli unici ad aver pagato per le azioni delittuose di Ludvig, che però agiva col supporto di altri. Esisterebbe in pratica un collegamento Ludvig-Ordine Nuovo-strage di BRESCIA La stessa fuga in Grecia di Furlan non sarebbe stata possibile senza l’aiuto di elementi di estrema destra. E fa riferimento alle ricerche dei Ros su mandato della procura di Brescia e il libro di Monica Zornetta: LUDVIG, storie di fuoco, sangue e follia, uscito nel 2011 per le edizioni DALAI.
In tali ricerche si fa riferimento a testimonianze che parlano di tecniche di livello militare in una organizzazione di stampo esoterico regolata da patti di silenzio e affiliazione mortale. C’è inoltre una “vicinanza operativa” con le Ronde Pirogene Antidemocratiche il cui leader Luca Tubertini aveva amicizia e frequentazione con i due assassini. Il Tubertini è anche l’autore del documento noto come PIRO ACASTASI che si trova agli atti della sentenza ordinanza pronunciata dal Giudice istruttore di Bologna dott. Leonardo Grassi in data 2.4.1990.

Ebbene da tale documentazione emerge una teoria del fuoco purificatore come strategia piromane per l’azione eversiva. Si tratterebbe quindi di una organizzazione-setta caratterizzata anche da acceso anticomunismo i cui adepti, tra i quali è stata dimostrata una presenza di militanti Ordine Nuovo, mostrano una particolare motivazione filosofico-religiosa. Tale rete di monaci/militanti è conosciuta anche in altri paesi col nome di ANANDA MARGA.
E’ questa una pista che giace sui tavoli della Procura Milanese fin dal 1980 ma sulla quale si adagia un velo opacizzante dovuto alla contiguità di alcuni nomi e nodi organizzativi con reti informative americane in seno alla NATO.

Pertanto la verità totale sulla rete che ha realizzato la strage di Brescia, le cui indagini pluridecennali hanno peraltro permesso di chiarire le responsabilità su Piazza Fontana, è ancora una volta resa indisponibile dalla cogente alleanza militare che lega tutt’oggi in modo inopportuno il nostro Paese alle logiche della guerra fredda.



I morti non furono sei, come scrissero i giornali, ma otto e i feriti 94.






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                                    Quod me nutrit me destruit

(Tatuaggio di Agiolina Jolie)









mercoledì 13 maggio 2020

Golpetto alla Baia dei Porcellini.










Il 6 Maggio u.s. Fq ha dato notizia a firma di Alessia Gossi dello sbarco illegale in Venezuela di truppe internazionali sotto il comando di Contractors americani. Il fatto in sé sarebbe rilevante ma la situazione mondiale, caratterizzata dalla pandemia di Corona Virus, ha fornito l’alibi migliore per starsene zitta alla stampa e alle televisioni. Ciò ha risparmiato ai giornalisti servi lo strazio morale di dover dire che tale operazione è farsescamente fallita e ricorda la beffa strategica che Fidel Castro rifilò agli americani nota come “Baia dei Porci”. Proprio su questo The New Yorker di oggi ridicolizza l’amministrazione Trump.


Dalle poche notizie che traspaiono, anche in lingua inglese, pare che lo stesso Washington Post abbia pubblicato documenti che collegano l’impresa fallita a incoraggiamenti dell’amministrazione statunitense. I mercenari avevano preso l’impegno a sterminare in cambio di denaro l’intero governo di Maduro e consegnare il potere a Juan Guaidò anch’egli firmatario del contratto.


E’ possibile che Maduro abbia le prove e sia disponibile ad esibirle. In tal caso l’interesse dello schieramento filo statunitense sarebbe che la cosa venisse accantonata senza clamori e ciò spiegherebbe il silenzio.





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Dio non è morto. E' vivo ma lavora ad un progetto molto meno ambizioso.

                 (da un graffito londinese del 1975)


domenica 10 maggio 2020

Omniavulnerant: Arlacchi sui banksters

Omniavulnerant: Arlacchi sui banksters: FQ del 7 Aprile ospita a pg. 13 un’opinione di Pino Arlacchi sui rischi della crisi. Ne annoto le considerazioni principali. ...

venerdì 8 maggio 2020

Arlacchi sui banksters







FQ del 7 Aprile ospita a pg. 13 un’opinione di Pino Arlacchi sui rischi della crisi. Ne annoto le considerazioni principali.





Il rischio principale è quello di un assalto da parte della finanza predatoria mondiale.
Imprese e commerci in crisi potrebbero diventare l’obiettivo di una criminalità organizzata che pur non essendo codificata come tale è più potente di Cosa Nostra.

Conglomerati bancari, hedge fund e mega fondi di investimento se associati in un preciso gruppo di potere e coordinati con le agenzie di rating possono guidare le mosse del tesoro USA e FMI. Una vera e propria connection di figli di Troika secondo l’ironica e tragica definizione di Arlacchi. Essa colpisce l’indebitamento verso i mercati esteri. L’unica arma è la sovranità monetaria, in questo caso delegata alla BCE.

Essa opera sotto il falso nome di “mercati” ma in realtà accumula profitti illegali. Lo abbiamo visto durante la crisi greca, quando tale connection di banksters ha usato i prestiti avvelenati per indebitare Atene e attaccare l’Unione Europea che ne ha saldato il conto. Altre vittime sono state la Libia, l’Irlanda e il Venezuela la cui ricchezza nazionale è stata ormai interamente depredata.

Ma attenzione, ci dice Arlacchi, la finanza internazionale non è una Spectre. Non c’è una un’unica mente a guidarli e non serve parlare di associazione a delinquere.  
Le due maggiori società di rating sono istituti privati americani e i tentativi di creare agenzie pubbliche vengono sistematicamente sventati con le porte girevoli, ovvero i sistema mediante il quale ministri e tecnici vengono tolti dai governi e inseriti nei Consigli di Amministrazione delle istituzioni finanziare che poi spadroneggiano sui “mercati”.


Ora questo circolo di potere aspetta gli effetti del declassamento dell’Italia per mangiarsela.
Ma Conte, dice Arlacchi, sembra aver mangiato la foglia e con la sua opposizione all’indebitamento sconsiderato rifugge una politica che infilerebbe l’Italia lungo la strada del fai da te con l’uscita dall’Eurozona.





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   Se una corda ha un capo, ne ha anche un altro.

                                                                      Legge di Murphy

mercoledì 6 maggio 2020

Riapertura ante calura, please







Mentre una corrispondenza da Beijing ci segnala che la Cina sta passando alla sperimentazione umana sul vaccino il NYT di oggi offre un endorsement alla riapertura italiana dando grande visibilità alla corrispondenza di Beppe Severgnini. Italiani sbandieranti e musicanti dal balcone accompagnano un parroco benedicente. Gli italiani possono essere orgogliosi del loro insolito sforzo collettivo. L’Italia è stata la parte d’Europa che per prima ha affrontato la pandemia su larga scala, la prima ad adottare misure di quarantena. E la gente, pur gemendo è stata a casa. Dando prova di maturità. In Italia niente riottosità sociale a differenza di quando avviene proprio in America, ma anche in Francia ecc. Ora l’Italia riapre ma necessita di aiuto. Aiuto finanziario dall’UE alla quale è stata data prova di affidabilità proprio in questa crisi. Conte ha fatto bene ma tutto ciò costa il 15 percento del PIL. E l’Italia è in ginocchio.

Direi che l’articolo rinsalda il sentiment italoamericano e penso che anche l’America antitrumpiana, quella rappresentata appunto dal NYT, possa stare ad un gioco antitedesco ed apprezzare il modello italiano. Ciò mi fa pensare che la recente valutazione di S&O sia stata in realtà benevola.


ll GdiVi dà spazio in ultima pagina alle grafomanie dei lettori. Il tema prediletto è la sofferenza e le contraddizioni sulla pandemia. C’è chi soffre con toni intimi, chi polemizza col governo e chi sollecita la ripresa. Vicenza è sempre laboriosa e un po’ ipocrita, ma penso che vista dalle istituzioni appaia sempre affidabile. Chissà che il suo ex sindaco, oggi sottosegretario agli interni, non faccia da filtro a chi già ignora il carattere dei veneti e ne rappresenti le speranze di ripresa e il desiderio di iniziativa, di Autonomia.






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"Non leggo mai un giornale della mia opinione: la troverei deformata."

                                                                                                    Erik Satie


lunedì 4 maggio 2020

Four death in Ohaio, by DOUBLE "D" TUNE








Il 4 Maggio 1970 abbiamo i quattro morti in Ohaio che daranno vita al 45 giri con Find the Cost of Freedom dei CSN&Y.





il fatto

In pieno rilancio della guerra in Viet Nam, Nixon annuncia l'invasione della Cambogia allora alleata del Viet Nam del Nord.
Gli studenti della Kent State University iniziano una protesta pacifista che viene duramente repressa utilizzando un battaglione della Guardia Nazionale.
Nel giro di 15 giorni la rivista LIFE pubblica un brillante reportage con le foto dei quattro morti sotto i colpi di fucile sparati ad alzo zero e La Atlantic Records esce con lo storico 45 giri.

l'impatto

Nel mio giro di amici delle panchine la cosa passò assolutamente inosservata perché i Tg e i programmi radiofonici non diedero grande spazio alla strage. Inoltre il giorno 8 Maggio era uscito niente meno che Let It Be dei Beatles sotto l'annuncio dello scioglimento e ciò per noi coprì per mesi e mesi ogni altra proposta musicale.


la musica

Negli ambienti giovanili italiani la canzone Ohaio diventerà famosa più tardi soprattutto perché costituiva una sfida per i giovani chitarristi. Essa infatti viene eseguita da Neil Young con l'accordatura "double D tune" ovvero con la corda MI basso e il corrispondente cantino ALLENTATE DI UN TONO mentre il resto dell'accordatura rimane convenzionale,

 Ci volle qualche anno con l'uscita dei manuali per chitarra di Andrea Carpi per capirlo e riuscire finalmente ad imitare il Lick iniziale e, soprattutto, il chorus:


                                                      Gotta get down to it
                                                      Soldiers are cutting us down
                                                     
                                                      Should have been done long ago.!

(...dobbiamo renderci conto che oggi i soldati ci abbattono a fucilate.
Ma avrebbero dovuto farlo molto tempo fa ...)


La morale

I quattro giovani, due manifestanti e due passanti, non morirono invano. Il movimento contro la guerra in Viet Nam si sviluppò conquistando tutto il mondo giovanile e in quattro anni Nixon fu costretto ad lasciare l'incarico (sotto il colpi dello scandalo Watergate) e i soldati americani ad andarsene dalla guerra.





sabato 2 maggio 2020

Herzl Day sabbatico?




Il giorno 2 Maggio è l'Herzl Day ?




E' una Festività dello Stato di Israele, ma è importate non perdere la memoria del personaggio. Si tratta infatti del fondatore del movimento sionista internazionale e ai complottisti piacerà ricordare che è a lui che i Protocolli del Savi Anziani di Sion si riferivano...

In ogni caso il suo progetto sembrava all'inizio fuori dal mondo, ma si è realizzato.

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Il famosissimo libro di Hannah Arendt, noto in Italia col titolo: La Banalità del Male (Eichman in Jerusalem: a Report on the Banality of Evil, uscito nel 1963 e tradotto da P. Bernardini nel 2005 per Feltrinelli) ci ricorda a pg 48 che c’era una coincidenza di interessi tra l’antisemitismo nazista e l’aspirazione sionista al punto che il criminale Eichman “aderì prontamente e per sempre alle idee sioniste” dopo la lettura del Der Judenstaat di Teodoro Erzl.


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Lo Stato di Israele, nato soprattutto per volere di Stalin (anche se su questo la storiografia occidentale tende a sorvolare), si concepisce come stato degli ebrei di tutto il mondo ma i suoi abitanti sono una esigua minoranza, la maggioranza vive nel resto del mondo. Inoltre esso si pretende rappresentante dei sei milioni che sono stati sterminati dai nazisti e acclama la propria legittimazione morale proprio da questa eredità. Ma si tratta solo di affermazioni ideologiche.

Tali affermazioni sono infatti prive di fondamento giuridico e storiografico. Nelle ricostruzioni di Nathan Weinstok (Storia del sionismo. Samonà e Savelli 1970) si calcola che gli ebrei sfuggiti a Hitler nel periodo 1935/1943 siano stati 2.562.000 e di questi solo l’8,5 sia andato a rifugiatisi in Palestina. Mentre il 75,3 % si rifugiò in URSS, il 6,6% in USA e solo l’1,9% in Gran Bretagna.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             Il sionismo non è né buono né cattivo. E' un progetto politico. C'è chi lo persegue e chi lo subisce; la Storia né darà conclusione.


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    




venerdì 1 maggio 2020

Omniavulnerant: Cento anni fa Primo Maggio di fuoco

Omniavulnerant: Cento anni fa Primo Maggio di fuoco: “ Avanti popolo con fede franca bandiera bianca trionferà ”  E’ il motto che si trova scritto sul settimanale vicentino IL PO...

Cento anni fa Primo Maggio di fuoco









Avanti popolo con fede franca bandiera bianca trionferà” 

E’ il motto che si trova scritto sul settimanale vicentino IL POPOLO, organo della Azione Sociale Cristiana domenica 2 Maggio 1920.

Cento anni fa non era facile celebrare il Primo Maggio perché gli scontri politici avevano un altro linguaggio: quello della violenza. Cento anni fa eravamo al centro del biennio rosso durante il quale l’opzione di “fare come la Russia, chi non lavora non mangerà” era una possibilità che appariva concreta agli operai e ai contadini, e anche ai padroni che di questa eventualità avevano il terrore.
Noi vicentini ne abbiamo un grande esempio in ciò che accadde a Brendola dove ci furono cortei di lavoratori diversi e alternativi tra socialisti e cattolici. Alternativi allora significava uno scontro anche armato gli uni contro gli altri e in questo caso i cattolici si erano appena organizzati nel Partito Popolare, e avevano le armi nascoste nella canonica di Brendola. Il fatto che rende importante quell’episodio è che in questo caso le usarono. E uccisero il militante socialista Giuseppe Busato.

La vicenda è raccontata in modo egregio, con ricostruzioni basate sui documenti, da un discendente di quel Giuseppe Busato detto Peo, ricostruzione che si può trovare nel libro LA STAGIONE DI PEO,  di Francesco Busato




Il fascismo abolì la festa del Primo Maggio per decreto il 19 Aprile 1923 accorpando la celebrazione del lavoro alla festività del 21 Aprile denominata Natale di ROMA. Antonio Gramsci, nei suoi quaderni che scrisse dal carcere ove scontava il reato di essere comunista, derise tale festività. 

La festività del lavoro, che resiste in tutto il mondo anche oggi, nonostante il crollo del comunismo sovietico, fu ripristinata nel dopoguerra quando, dopo la caduta del regime fascista, venne varata una Costituzione che proclama l'Italia una Repubblica fondata sul lavoro.



MAGNIFICAT, di John Rutter

  John Rutter è un direttore di coro e compositore contemporaneo di chiara fama e talento. La sua musica corale è accessibile, apprezzata ed...