mercoledì 21 dicembre 2016

Appunti sulla settimana.









La Crisi politico-referendaria si è risolta e stabilizzata. Il renzismo è rimasto in piedi e sta consolidando prospettive e desideri di potere. Ciò è dovuto a mio parere, più che alle ambizioni personali di renzuschino, al fatto che l’establishment non può permettersi deroghe ai propri piani monetari. Con un’Italia politicamente fuori controllo (cioè in mano ai Cinque Stelle) il rischio di default sistemico diverrebbe insostenibile. Draghi e i grembiulini dell’Unione hanno quindi fatto in modo di ingabbiare il giovanotto e il suo partito in una linea di continuità. L’ambito ottimale dell’operazione è stato, come in passato, il Quirinale che si è mosso con passo felpato, ma cogente.







Ne è nato un governo uguale al precedente ma senza Renzi (che così potrà rientrare più avanti) dandogli tempo per rifarsi la verginità. Inoltre sono stati fatti dei ritocchi per cooptare la Cgil, la quale controlla una nuova variabile destabilizante ovvero il referendum anti Jobs Act. E’ stata inolter lanciata la prospettiva di rifacimento di una legge elettorale rendendo così credibile lo scenario di completamento della legislatura. Le finte opposizioni ci stanno in cambio di un sostegno istituzionale al processo di ricomposizione del centro destra. E Berlusconi, che dovrà dirigerlo, si presta al gioco per aiutare la famiglia nella lotta contro il capitale speculativo francese. L’establishment nazionale proteggerà Mediaset in cambio della legge elettorale antipopulista che concluderà questo nuovo ciclo restauratore. La banca massonica sopravviverà  per accanimento terapeutico (a spese del contribuente) dando così tempo per la formazione di un asse arabo-atlantista (J.P.Morgan/Qatar?) a tutt’oggi impraticabile finché ISIS non sarà cancellata. E per quest’ultimo obiettivo si conta su Trump.

A togliere ogni dubbio sulla necessità di sostenere questo scenario generale è stato il risultato del test antigrillino della settimana scorsa. E’ stata infatti testata la potenza di fuoco del mainstream mediatico nazionale montando una storia contro la Raggi e pompandola per una settimana su tutti i titoli di regime. Due crisi di giunta parallele sono state trattate in modo differenziato: la romana in modo aggressivo, la milanese in modo condisceso, misurandone gli effetti sui sondaggi a fine settimana. Il risultato è stato chiaro: il consenso populista si sposta di qualche zero virgola e il M5S vince in ogni caso grazie al secondo turno; inoltre grazie al premio incostituzionale di maggioranza può consolidare la vittoria per cinque anni. Meglio tornare al proporzionale… i grembiulini starebbero più sereni. In ogni caso comunque i media di regime mantengono una certa efficacia nell’orientamento della pubblica opinione e per il momento non si può prescindere dal loro ruolo.

Avanti quindi col nuovo, si fa per dire, governo senza però perdere di vista il calendario che quest’anno prevede un Natale di venerdi (giornata islamica di preghiera) con luna piena. Se il meteo regge la strada che conduce alla messa di mezzanotte sarà naturalmente illuminata, anzi, luminosa. E le stelle staranno a guardare.



sabato 3 dicembre 2016

Gufatina salomonica







Chi scava una fossa vi cadrà dentro
e chi rotola una pietra gli ricadrà addosso.

Una lingua bugiarda odia la verità,
                                                       una bocca adulatrice produce rovina.




[Pr 26:27 - 28]


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Gli italiani hanno riattivato la propria indole passionale e hanno cacciato Renzuschino. Ma soprattutto hanno voluto, come si dice dalle mie parti,” insegnarghe la educassion”. Le cose si cambiano col lavoro, lavoro serio, non con le balle. E soprattutto bisogna portare rispetto, con ferma umiltà verso coloro che si pretende di rappresentare. 

Detto questo la Costituzione italiana va ancora bene. Ha tutti contrappesi necessari ad impedire che ci sia un uomo solo al comando. I nostri nonni ci hanno insegnato bene cosa vuol dire. Ebbene, ciò che bisogna evitare ora è che assieme al giovanotto ambizioso non cada giù anche l'Italia intera.



In particolare i veneti, che di lavoro e umiltà se ne intendono qualcosa, si sono impegnati a spiegarglielo senza fronzoli. Siamo stati i più partecipativi al voto. Ora tocca all’Italia, l'Italia istituzionale, capire il messaggio.

Il Gentile Presidente MATTARELLA sembra più interessato ad ascoltare che a comandare, perciò mi auguro che tenda le orecchie verso nordest perché se guarda solo ai giornali e allaTv finisce per non sapere neanche che il Veneto esista. 

E ciò potrebbe rivelarsi piuttosto costoso nei prossimi mesi...






MAGNIFICAT, di John Rutter

  John Rutter è un direttore di coro e compositore contemporaneo di chiara fama e talento. La sua musica corale è accessibile, apprezzata ed...