lunedì 9 ottobre 2017

Feltrinelli vero autore del mito guevariano sessantottino





Nel cinquantesimo anniversario della morte di Ernesto Che Guevara il mainstream ne rilancia il mito ma al tempo stesso ripropone una narrazione convenzionale che trascura i dettagli scomodi.




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L’ex ministro boliviano Antonio Arguedas, quello che alcuni mesi prima aveva fatto arrestare Feltrinelli, la sua compagna Sibilla  e Regis Debray, nella primavera del ’68 era passato coi cubani. 

Aveva raggiunto l’Avana portando documenti e materiali trafugati a La Paz. Tra essi il famoso e mitico diario boliviano del Che. L’ex ministro passato dalla CIA al castrismo scrisse una relazione che costituisce il testo base per le celebrazioni guevariste, note in tutto il mondo e utilizzate in particolare per le agiografie del tempio-mausoleo di Santa Clara, nella provincia di Villa Clara a 350 km da l’Avana.

Nella tarda primavera del ’68 (quindi nel pieno dei fuochi del maggio studentesco) GG Feltrinelli, che vi era già stato solo alcuni mesi prima, venne chiamato senza spiegazioni e in tutta fretta a L’Avana da Fidel. C’era da diffondere nel mondo il diario del Che appena ricevuto da Antonio Arguedas. Fu Feltrinelli a tradurlo dall’originale in due notti, chiuso in una piccola villetta del Velado. (Penso che il ruolo di GG fosse anche quello di filtrare e setacciare, assieme e a Fidel e Maspèro. Le informazioni ivi contenute).

Nel giro di un mese abbiamo le prime importanti edizioni del testo risultante: italia, (francia) e olanda. Credo che il testo inglese nasca negli uffici della redazione dell’olandese Rob Van Gennep, che ne vendette sessantamila copie solo nei mesi estivi. Fu un successo editoriale mondiale, ma anche una operazione politica di prim’ordine. Feltrinelli stesso, che nella copertina della edizione italiana fece scrivere che gli utili della pubblicazione andavano interamente devoluti ai movimenti rivoluzionari dell’America Latina, consegnò una valigia piena di banconote ad Andres del Rio (dell’ambasciata cubana in Italia) il quale versò oltre mezzo milione di franchi svizzeri nell’apposito conto deposito  “Rio Verde” di (Ginevra).

Nel diario si parla molto poco di Tania, la quale invece secondo Betulla era incinta del Che nel momento in cui venne uccisa dai militari boliviani nel (maggio-giungo) del 1967 (a valle Grande) in Bolivia. Inoltre il Che, sempre nel diario, non la nomina mai per prima, ma sempre in terza o quarta posizione. E ciò alimenta la tesi ufficiale cubana secondo la quale non vi fu mai legame d’amore tra Tania e il Che. ( Il Che a Cuba era sposato e aveva quattro figli). Ful il soldato Vargas (cecchino di Quintanilla) a trapassarle il polmone con un colpo di fucile, pur incantato nella notte dalla bellezza dei suoi capelli biondi.

E lei, come Marinella, scivolò nel fiume a primavera, trascinata dalle acque del Rio Grande.


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Quintanilla, il capo dei servizi boliviani che fece uccidere Che Guevara dopo l'arresto, fu ucciso ad Amburgo da Monika Ertl il 1° Aprile 1970 usando la pistola personale di Feltrinelli. Ma questo, a differenza di quanto spra, è noto e viene ricordato spesso perchè è utile a descivere Feltrinelli come terrorista.
           




  
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Ho ricavato queste informazioni da:
 
Carlo Feltrinelli, nel suo SENIOR SERVICE (pgg 314-316) e Renato Farina nel suo ALIAS AGENTE BETULLA  (pgg 79 – 86) 











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