domenica 29 ottobre 2017

Continua il velato sostegno a Renzuschino






In vista delle elezioni gli episodi di informazione criptorenziana si moltiplicano.  I telegiornali della sera cercano scuse per mostrare Renzi anche se non c'è niente da dire su di lui ecc. L'importante sono i minuti di visibilità. Se per esempio il Presidente del Senato, che è la seconda carica della Repubblica in ordine di importanza, lascia il partito che l'ha eletto, la sua immagine totalizza comunque meno tempo di quella del segretario di quel partito mentre va ad una conferenza. Perchè il segretario è Renzi of course.
La cosa dura da un po' di tempo e pare destinata a ad accompagnarci fino a Marzo del prossimo anno. E ciò avviene nonostante il Presidente del Consiglio sia un altro. Gentiloni gode della visibilità che spetta ad un Presidente del Consoglio in carica, ma a Renzuschino perchè spetta? Temo che il fatto sia legato all'accordo con Berlusconi. Evidentemente c'è una parte dell'establishment che ha degli interessi opachi legati a quegli accordi. E se quella parte è la massoneria finanziaria italiana, ovvero quel cancro che è radicato nel centro Italia fin dal Risorgimento, possiamo star certi che ce li troveremo ancora per molto. Almeno fino alla soluzione del problema MPS.

Ma gli esempi di criptorenzismo non mancano neanche qui dalle mie parti.



Nel giorno in cui viene deliberata la riconferma Ignazio Visco alla carica di Governatore della Banca d’Italia, il Giornale di Vicenza pubblica tra le lettere al Direttore quella di Mario Balbo, a lungo amministratore della Cgil vicentina, nella quale viene denunciato il ruolo e la responsabilità di Visco nel tracollo della Banca Popolare di Vicenza. 

Vi si allega (ma il GdVi non la pubblica) anche una raccolta di firme su di un appello vicentino per un ricambio del vertice della Banca d’Italia. L’appello era stato redatto e le firme erano state raccolte ancora nel settembre scorso rivolgendosi alla Presidenza della Repubblica. Si tratta cioè di una azione partita in tempi non sospetti perché non erano ancora note le attuali divergenze tra presidente del Consiglio e segretario del PD.
Ciò nonostante la cosa ha un sapore di sostegno a Renzi nel suo confronto interno con Gentiloni. E’ certo possibile che la lettera e i suoi promotori non avessero inizialmente intenzione di sostenere Renzi, ma a mio avviso il Direttore del quotidiano ha scelto la data di pubblicazione con tale consapevolezza.

La lettera riassume alcune pesanti critiche a Visco nei suoi rapporti con Banca Popolare Vicentina e in particolare con Zonin. Vediamone alcune.
Innanzitutto la mancata vigilanza attiva, le operazioni “baciate” e la vendita ingannevole di prodotti alto rischio a clienti con profilo assolutamente inadatto. Poi il fatto che Palazzo Repetta (Banca d’Italia a Vicenza) venne acquistato da BpVi quando era già nota la crisi di liquidità di quest’ultima, comportando ciononostante un impegno per 9 milioni di Euro. Inoltre il fatto che alcune operazioni dal cattivo sapore sono passate sotto gli occhi del Governatore senza far scattare azioni di controllo o anche semplici sospetti. Come l’assunzione di ispettori e ufficiali della Guardia di Finanza. Anzi, e questo non lo sapevo, lo stesso Foiadelli, che fu in passato dinamico Procuratore a Vicenza, fu assunto da Zonin.
Quindi la lettera attacca l’idea di cerchio magico renziano tacciandola di “invenzione” per alludere che invece il “sistema marcio” è questo. Ora trovo che il ragionamento in linea di massima tiene e le critiche mi risultano perfettamente condivisibili, ma è un peccato che non si parli del fatto che da Settembre ad oggi si è dato il via ad un lavoro di Commissione Parlamentare sugli scandali bancari, una Commissione che, per la sua composizione voluta da Renzi, non promette nulla di buono e che, a partire dalle prime audizioni già effettuate sembra offrire silenzi e protezioni ai protagonisti. Forse lo si fa per proteggere il Governo e per avocare, nei limiti del possibile, gli scandali bancari dalla immanente campagna elettorale, ma certo non si vede in tale Commissione l’intento di portare chiarezza definitiva.  

Trovo inoltre che ogni invocazione di pulizia e moralità non possa prescindere dalla denuncia che lo stesso governo in carica, in piena continuità col precedente, è piuttosto opaco. La sottosegretaria Boschi ha difeso in Parlamento l’onore del proprio padre ricorrendo ad affermazioni che ora risultano smentite dai processi in corso, il padre di Renzi è coinvolto, per sospetto traffico di influenze, nello scandalo Consip e sono in atto da mesi manovre di repressione interna all’arma dei Carabinieri contro gli ufficiali che lo avevano indagato. Il ministro dello Sport Lotti è indagato per vicende a tutto ciò collegate. E un simile governo, potere esecutivo non legislativo, chiede la fiducia addirittura su una nuova legge elettorale.

Mi auguro che tutto ciò venga spazzato via da un elettorato popolare consapevole. Esso infatti oggi dispone anche di mezzi informativi diversi da quelli in mano ai governanti. E sono certo che se il “sistema è marcio” non lo è solo a Vicenza.




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