mercoledì 6 aprile 2022

Crisi Myammar

Myanmar. 
A due mesi dalla presa di potere da parte delle forze militari il mainstream insisteva sulle centinaia di morti, tra le quali, si ripeteva, ci sarebbero stati molti bambini. Un chiaro segnale di comunicazione propagandistica. Pekino e Mosca hanno riconosciuto subito il regime dei militari e la premionobilessa Aun San Suu Kyi fantoccio occidentale nonché amica personale di Hillary Clinton era stata sostenuta dagli USA che hanno cercato di manipolare il risultato elettorale. 
All’origine dell’intervento militare c’è quindi la non accettazione del risultato elettorale. Le tecniche usate per far fuori Trump dalle elezioni erano state usate anche qui; ma qui c'era la garanzia dei militari. 

E’ possibile che vi sia una analogia tra la polemica di Trump circa la validità delle stesse elezioni americane e i metodi usati per quelle del Myammar.


 


Tutta questa vicenda è poi finita nel dimenticatoio quando c'è stata l'inchiesta dell'ONU. Il relatore speciale dell’ONU Tom Handrew ha centrato il proprio rapporto sulla repressione e non sulla validità delle elezioni. La repressione è però conseguente alla escalation di violenze di piazza provocate dai sostenitori filoamericani. La campagna di comunicazione è tesa a presentare l’occidente come salvatore della libertà e dei bambini da una dittatura sanguinaria assetata di potere. L’Italia ha appoggiato la relazione e si è impegnata a promuovere sanzioni UE. Il copione ormai è noto...

Pochi mesi fa Aun San Suu Kyi è stata processata e condannata a quattro anni di carcere dopo essere stata riconosciuta colpevole di incitamento continuato ad azioni illegali. Silenzio totale...








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