martedì 19 aprile 2022

Il pensiero di Rossella


 



 

Tempi duri per i giornalballisti di regime. Sono afflitti da senso di colpa per tutte le bugie di guerra che sono costretti a dire per tirare a campare. Se vogliono sopravvivere professionalmente, in particolare i direttori di quotidiano e i mezzibusti dei TG, debbono soggiacere alle direttive orwelliane dei padroni di testata che sappiamo essere riconducibili a due tre fondi di investimento globale. A loro volta questi superfondi sono riconducibili a poche famiglie storiche alle quali si aggiungono i nuovi ricchi del finanzcapitalismo tecnologico. Ebbene i giornalisti della mia età, che sono cresciuti tra solenni battaglie per la liberta di informazione col mito del watergate, vivono palesemente in stato di ansia mentre i giovani, quelli del ricambio generazionale, sono cresciuti all’interno di un modello di professionalità competitiva e precaria forgiata dal marketing. Sono portatori di una filosofia dell’informazione giornalistica che tende a farne solo uno strumento della persuasione occulta la cui efficacia si misura monitorando i comportamenti massivi. Se un comportamento si verifica (come ad esempio la vaccinolatria) l’informazione e stata efficace mentre al contrario si cambia tutti, si ricompongono gli assetti della proprietà editoriale e si cacciano i direttori.

 

Ora la direttrice di GENTE, un rotocalco settimanale storico che ricordo ancora sul tavolo di mia madre  quando ero bambino, esprime il proprio pensiero su una rubrica editoriale che si chiama PRIMA CHE MI PASSI DI MENTE, ed ivi scarica le proprie ansie rielaborate.

Questa settimana ci ricicla una bufala televisiva uscita la settimana precedente secondo la quale in Svizzera sarebbe stato rapito il direttore dei programmi di vaccinazione del governo federale da un terrorista no vax. La notizia, data in questi termini dai TG pomeridiani è stata poi corretta dalle stesse agenzie di stampa svizzere che hanno diffuso le dichiarazioni del rapito liberato. Il rapimento, che era durato poche ore, aveva scopo solo economico e non politico. Ora, il rapitore è stato ucciso dalla polizia svizzera per cui non potrà più né confermare né smentire ma la testimonianza del rapito  è chiara: gli erano stati chiesti soldi con urgenza.

Il punto è che l’idea di un rapimento terroristico di natura no vax risultava troppo succosa per i persuasori di regime e a saperlo erano soprattutto i corpi speciali svizzeri che erano stati mobilitati. Costoro in casi del genere devono dichiarare in fretta se si tratta o meno di un attacco terroristico e allo scopo, per prendere tempo, danno polpette ai giornali. Alla fine, dopo gli opportuni accertamenti, dichiarano se si tratta o meno di una emergenza dovuta a terrorismo o, come si usa dire, ad uno squilibrato. E questo era il caso.

Ora, di questa solenne cantonata presa dai giornalisti italiani la giornalista non scrive, ma si diffonde sul fatto che le perquisizioni  fatte dai corpi speciali a casa del giovane rapitore avevano portato ad un quadro psicologico secondo il quale il soggetto era:”no vax, terrapiattista, negava gli eventi dell’ 11 settembre , sosteneva che i terremoti non fossero fenomeni naturali ma artificiali e che gli alieni vivessero tra di noi.” E aggiunge:”Infinite teorie del complotto riunite in un’unica mente. Ma come mai? È davvero possibile credere a cosi tanti complotti nello stesso momento? Ahimè si”.

Vien da chiedere se quando questa direttrice ha scritto questa prima parte di editoriale le fosse passato di mente che si tratta del tipico, caricaturale, profilo dello squilibrato secondo la attuale narrazione di regime. Il modello di squilibrato moderno non e più quello del gangster, dell’anarchico o del serial killer: e quello del no vax.

E qui si contribuisce a diffonderlo.

 

 


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Xe megio esser testa de luzzo che coa de storion...

[ Meglio essere testa di luccio che coda di storione]


OSSIA: Meglio poco e liberi che tanto e servi.

[saggezza lagunare veneta]




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