sabato 8 ottobre 2022

Weekly memo

 





Come concludevo nel post precedente Draghi continua a docere. Il Governo si insedia il 13 Ottobre ma alla riunione dei capi di governo della Unione Europea del 20 ottobre ci va ancora lui.

 

Inoltre come se non bastasse il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, esponente del partito che ha perso le elezioni nonché membro di un governo scaduto che dovrebbe svolgere funzioni esclusivamente di ordinaria amministrazione, si arroga decisioni pesanti come l’ennesimo invio di armi all’Ucraina e lo fa ovviamente  per decreto il modo che il nuovo parlamento si trovi di fronte al fatto compiuto. Ma era chiarissimo che non sarebbe cambiato niente tranne gli alibi narrativi mediatici. Questo governo farà ciò che è già stato stabilito dall’agenda Draghi. E’ stato solo uno scambio di poltrone.

 Ovviamente il mainstream dovrà intervenire a correggere l’immagine del presidente del consiglio umiliato dai poteri forti. Una buona occasione potrebbe essere quella di nascondere i veri problemi di un PNRR che si rivela inconsistente per il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati. Su questi, ricorrendo alle vecchie tecniche berlusconiane, si potrà dare la colpa ai partiti precedenti, ma forse sarà meglio darla allo stesso Draghi presentando una improbabile Meloni che prende le distanze da Draghi (solo in qualche telegiornale interno però).

Anche il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani si dà da fare a cavar castagne dal fuoco per Giorgia e promulga un decreto di razionamento energetico pieno di restrizioni che potrebbero risultare antipatiche. Però quelle simpatiche come gli aiuti per le bollette non ci sono.  Aspettiamo il vademecum.

 




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The continuity between the Draghi and Meloni government is already in facts. Those who voted for change will be disappointed. 

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