mercoledì 4 maggio 2016

I documenti di Paolo Rumor (1)






La seconda parte del libro di Paolo Rumor cui ho dedicato un precedente post

                ( http://omniavulnerant.over-blog.it/2016/05/l-altra-europa-di-paolo-rumor.html )



pubblica un estratto dalle memorie storiche riservate di Giacomo Rumor.

Il padre di Paolo Rumor, svolse attività riservate per conto del cardinale Giovanni Battista Montini. Costui era dirigente dei servizi segreti vaticani e lo aveva scelto all’interno della FUCI (assieme, tra altri, a De Gasperi, Moro, Andreotti) per missioni delicate, legate alla lotta antifascista. In tale ambito di servizio frequentò riunioni riservate in Italia ed all'estero, fino alla metà degli anni cinquanta.
I pochi colleghi ancora in vita di Giacomo Rumor ricordano di lui viaggi all’estero per lavoro, ma li ricollegano e confondono con le missioni derivanti dal suo incarico alla Camera del Commercio di Vicenza.

Paolo si riferisce ad un carteggio, redatto in buona parte in francese, che egli ritiene essere stato consegnato a mano a suo padre durante vari incontri collegati alle mansioni da costui svolte nell’ambito della nascente Unione Europea.

Giacomo Rumor è morto nel 1981. Alcuni documenti sono rimasti a Paolo, altri sono finiti ad altro ramo ereditario col quale, all'epoca della stesura del libro, era in corso un contenzioso giudiziario. In ogni caso Paolo dichiara di averli più volte visionati e discussi col padre prendendo appunti ai quali fa ancora riferimento. I vari materiali, oltre che sottoposti a Giorgio Galli, sono stati sottoposti anche al paleografo Loris Bagnara assieme al quale conclude la terza parte del libro.

A suo padre vennero indirizzate lettere da Montini nel 1943 e nel 1961-’62. Anche il cardinale statunitense Francis Joseph Spellman gli scrisse nel 1961. Inoltre Maurice Schumann consegnò personalmente al padre, alla fine degli anni quaranta, delle cartelle dattiloscritte e chiosate a matita. Da tali lettere e cartelle egli ha tratto il compendio contenuto nel libro. 



Il compendio chiarisce che i veri ispiratori del processo di unificazione europea sono diversi da quelli indicati nella storiografia ufficiale. Si tratta infatti di protagonisti non riferiti nei resoconti storici i quali si servirono dello Schumann (statista francese di parte Gollista) come uomo di transito portatore e mediatore dei loro impulsi.

Uno studio per la preparazione e l’attuazione della Unione Europea era già stato predisposto “nell’ambiente e sotto la protezione della Terza Casa di Lorena-Vandèmont” (pg 80) e tenuto da parte in attesa delle circostanze favorevoli. Ad esempio nel 1948 le apposite commissioni di studio per la preparazione della UE adottarono uno “schema” di statuto internazionale che in realtà derivava da un documento preesistente depositato nella Prefettura della città di Augusta nel 1889 a firma D’Angloise-Boile-Michelini-Kaufman sotto il titolo di Atto di intenti 20 Luglio 1889”.











[continua ...]

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