giovedì 5 maggio 2016

I documenti di Paolo Rumor (2)








Come abbiamo visto nel post precedente Paolo Rumor introduce una dimensione retrostante alla elaborazione europeista che conociamo. E i testo riporta vari nomi di alcuni di coloro che sarebbero i portatori non manifesti all’interno dei gruppi di lavoro delle visioni riservatamente pre-costituite.

In tale dimensione si confrontano due diverse impostazioni del disegno europeo, una illuministica, l’altra cattolica. Allen Foster Dulles e Jean Monnet erano tra i portatori della visione illuministico-federalista, mentre Henri Lobineau, Gustav Niederdof e Lionel Burrus “erano invece impegnati per una sorta di monarchia federativa popolare.

La Chiesa, dice Paolo Rumor a pagina 102, mal sopportava l’orientamento ideologico di Andrè Malraux e Alain Poher (Resistenza parigina -  Vincere). Ed è da quest’ultimo ambiente che, assieme ad altri dei quali l'autore non ricorda più i nomi, alla fine degli anni cinquanta arriva CIRCUIT (di cui si trova descrizione nella prima parte del libro, scritta da Giorgio Galli).

Dell’esistenza di questa “mano guida” occulta per la costruzione dell’Europa Giacomo Rumor ebbe vari confronti e confidenze con Shumann e da costui ebbe l’indicazione che il progetto risaliva alla prima metà del 1800 (congresso di Vienna?), ma attenzione: attuando una pianificazione risalente all’epoca carolingia.

E di qui si entra nel pieno di una narrazione già nota nella letteratura consumistica degli ultimi decenni secondo la quale i Franchi di Clodoveo nel 496 d.C. stipularono col papato, rappresentato da Remigio, un accordo che pianificava la realizzazione di questa idea europeistica. L’atto era stato auspicato anni prima da Zenone di Costantinopoli e promosso da Elisacardo.


Ma nel 641 gli arabi invadono l’Egitto e la Persia interrompendo la realizzazione del piano.

 

 

Lo Hieron è uno “scritto realizzato intorno al 1870 in Francia” nel quale si tracciano varie nozioni di geopolitica esoterica delineando le idee di una Europa integrata con il nord africa e il polo mediorientale occidentalizzato assicurando allo stesso tempo un rapporto organico con il nord America. 
Siamo quindi in una idea di bloccbo unico (Atlantico) che sarebbe in grado di affrontare la Cina nel successivo processo di unificazione globale.

 

  Un altro gruppo importante di documenti è quello contenuto nela "busta di Spellman". Aquisita e probabilmente redatta nel 1961 essa venne cnsegnata a Rumor da Montini. Contiene informazioni sul processo europeo sistematizzate dal vescovo che costituiva l'omologo di Rumor, al quale la busta è espressamente indirizzata, negli Usa.

In questi fogli azzurrini con traduzione a matita tra le righe e timbro a secco
si richiamano gli Accordi del ’43 tra Stati Uniti, Francia, Inghilterra e Italia. Si citano Malraux, Vaincre e i comitati di salute pubblica francesi. E in alcuni poscritti annessi si mette in guardia, o semplicemente si informa G. Rumor circa l’esistenza dalla seconda metà del XIX secolo di un gruppo europeista (deviante) che punta ad una unione delle nazioni europee funzionale a realizzare un più ampio piano relativo a fare di Europa e Stati Uniti il modello di sviluppo civile per gli altri paesi.


E ciò sulla base di 4 criteri fondamentali ovvero   Libera concorrenza economica; Parlamenti elettivi; abolizione delle influenza religiose nella organizzazione civile e Adozione valori etici universali. Questi ultimi sarebbero la  "Tolleranza e libertà"; la  Moderazione; l'Equità e la  Fratellanza.

 

Niente di strano fin qui, ma il fatto che essi siano scritti in un accordo di diplomazia riservata del 1943 spiazza le nosre abituali nozioni storiografiche e presuppone che questi documenti siano stati firmati nell'ambito del ciclo segretissimo di incontri che si tenne in Marocco, a Casablanca, prima dello sbarco alleato in Sicilia.

 

In queste due pagine del libro (106 e 107) non si capisce se l’ipotesi di assegnare in reggenza la presidenza della futura Unione ad un esponente di una importante casata nobiliare è sostenuta od osteggiata dal vescovo americano. 
In ogni caso si mette in guardia dalla struttura chiamata “contingente”. Struttura che in altre pagine viene descritta come l'organizzazione militare che ha ucciso Mattei.

   

Il libro contiene parecchie svolazzanti irruzioni nel campo degli esoterismi indagati da Giorgio Galli. Il più difficile da digerire dei quali è quello sul mito di Rennes les Chateau, il Priorato di Sion e Pierre Plantard. 

Ma che dire... Giacomo Rumor era una persona seria, come lo è Giorgio Galli. E questi documenti esistono, a meno di una truffa che andrebbe smascherata dai familiari innanzitutto, per non ledere la memoria rumoriana, e da Giorgio Galli stesso. Tutte cose di cui, almeno finora, non ho notizia.


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P.s. Umberto Eco in uno dei vari libri di alta qualità da lui firmati (Storia delle terre e dei luoghi leggendari, RCS 2013) ci ricorda (a pg. 420)  che Gerard De Sede e Pierre Plantard, gli inventori del mito negli anni cinquanta, hanno entrambi smentito e ritrattato, in circostanze diverse, ciò che avevano spacciato per verità.

In particolare Eco ci ricorda che Plantard ha testmoniato sotto giuramento, in una causa che riguardava un uomo molto vicino a Mitterand, "di avere inventato tutta la storia del Priorato" e, scrive sempre ECO  che, "in una perquisizione presso il suo domicilio erano stati trovato altri falsi documenti".



  Mi auguro che Paolo Rumor sia persona seria come la sua famiglia e mi attengo a ciò che dichiara nella intervista reperibile al sito web sottoindicato.


 http://www.gamerlandia.net/2013/10/16/intervista-paolo-rumor-laltra-europa/







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