venerdì 7 luglio 2017

CONSIP










Lo scandalo CONSIP si sta rivelando più pericoloso per il cosiddetto Giglio Magico (entourage renziano) di quanto non si pensasse all’inizio. E quindi, sotto la guida della Procura di Roma, i duri iniziano a giocare. Cercano le fonti e molestano i giornalisti, a casa o in redazione. 

A differenza di quanto accadeva nei tempi andati, quando le forze golpiste facevano le stragi, oggi non basta depistare le inchieste scomode, bisogna anche intimidire gli inquirenti e i giornalisti. Bei tempi. 


Dal 1993 la Mafia militare, coltivata e protetta dal dopoguerra ad oggi attraverso i poteri occulti atlantisti, ha smesso di sparare in cambio di un laissez faire finanziario di Stato. Il riciclaggio del “danaro sporco” proveniente dalle ingenti attività illegali della Mafia in doppiopetto, una volta veniva realizzato passando direttamente e quotidianamente senza tanti disturbi attraverso le banche vaticane, ora non più. Anche il Vaticano si è allineato con le regole antiriciclaggio. Ma ci ha messo una quindicina d’anni di più delle altre banche europee, come mai? Perché ha aspettato che si completasse la riconversione della rete mafiosa di riciclaggio. Oggi infatti, sotto la direzione di Messina Denaro non si spara ma si corrompe per vincere gli appalti. Dopo il ventennio berlusconiano grandi società sono imbevute di capitali ex sporchi e investono nei grandi appalti. Il più appetitoso dei quali è quello degli acquisti di Stato. Ma questo fatto non è tollerabile dai partner stranieri perché falsa il mercato delle commesse, un mercato al quale vogliono partecipare anche le imprese straniere. Ecco quindi che per offrire garanzie ai partner stranieri sono state create delle strutture di controllo indipendenti. C’è un controllo automatico delle intercettazioni affaristiche, ci sono nuclei specializzati nelle indagini e c’è ANAC, Autorità Nazionale Anti Corruzione che regolamenta e controlla la regolarità delle gare d’appalto. Ma attenzione: in un sistema controllato come fa lo Stato a onorare l’impegno di laissez faire preso segretamente con la Mafia nel 1993? Usa i servizi segreti e si fa aiutare da fratellanze massoniche o paratali.

Ma non è tutto qui. C’è la politica. Bande e scorribande ospitate clandestinamente dentro i partiti, i gruppi parlamentari ecc. saccheggiano sistematicamente il mercato delle commesse per favorire le imprese (e le cooperative) che finanziano (legalmente) le loro costosissime campagne elettorali.
E’ qui il punto debole del controllo indipendente. Infatti la politica controlla le nomine dei grandi manager, dei generali ecc. per assicurarsi le coperture e le protezioni. Questi fanno carriera e proteggono i padrini politici. Ecco c’è questo in ballo nell’Inchiesta CONSIP. Meglio fermala perché provocherebbe troppe ansie di sistema.



Tutto questo bisognerebbe infatti dimostrarlo perché fintantoché lo scrivo io su un blog che viene letto da alcune decine di amici la cosa non preoccupa nessuno, al limite mi si darà del complottista, ma se vince un’inchiesta come quella CONSIP tutto ciò verrebbe dimostrato e ci troveremmo difronte ad una nuova Mani Pulite. E stavolta che dipendiamo interamente dalla UE essa sarebbe ancora più scomoda.







Nessun commento:

Posta un commento

DSP alle europee

  Alla fine della campagna di raccolta sono state consegnate 60mila firme. Non bastano ma sono state un’ottima occasione per parlare con la ...