venerdì 8 settembre 2017

Eredità con delitto, a CreatiVò Euganeo







Sabato 2 settembre ultimo scorso presso la villa Contarini Giovannelli Venier di Vò Vecchio (PD), si è tenuta una serata dedicata all’evento: “EREDITÀ CON DELITTO”.


L’evento, la cui concezione si deve alla Associazione Culturale CreatiVò, si inquadra nelle moderne iniziative per l’attrattiva turistica, sfrutta il moderno gusto giallistico del pubblico e propone un’esperienza di coinvolgimento teatrale tra le sale di un palazzo di concezione secentesca noto anche per essere stato luogo di concentramento degli ebrei durante la persecuzione razziale. A tal proposito il terzo piano ospita un museo della shoah.




La villa ha un suo fascino da palazzo veneziano, ma risulta suggestiva soprattutto nella scalinata esterna che accoglie sontuosamente i gruppi partecipanti dopo le opportune spiegazioni della serata e delle sue regole. Ogni gruppo, il cui compito è quello di investigare, si iscrive e si dà un nome. Prevale ovviamente l’allusione alla cultura giallistica per cui si sprecano i riferimenti a Sherlock, Poirot, Agatha Christie, la signora Fletcher e quant’altro. Non c’era, curiosamente, l’Ispettore Capo Barnaby, ma c’erano comunque gli ILLUMINATI ad assicurare il retrogusto esoterico della serata.



Il Conte, erede universale, annuncia il proprio matrimonio e presenta la futura sposa. Ma il pubblico non tarda a sapere che c‘è anche una ex amante incinta, la quale pare seriamente intenzionata a non abortire. Il fratello del conte mostra poi una certa inclinazione ad accettare le proposte di complotto della serva e così l’intreccio assume una vaghezza mozartiana, sottolineata dal brillante suonatore di clavicembalo. La musica infatti intrattiene dal vivo il pubblico durante il ricco buffet con delitto.
E così mangiando, e bevendo dell’ottimo Serprino, si arriva al clou della serata ovvero all’assassinio. Sul più bello infatti arriva, sonoramente direi, il morto che, giacente ai piedi della mirabile scala “a bovolo” del MEDUNA, lancia di fatto la sua sfida all’intero pubblico di ferrati giallisti i quali assistono in diretta all’evento criminale. Chi è stato? Com’è avvenuto e perchè?  Ebbene si; ciò è quanto si dovrà appurare nell’ultima parte della serata.

I capigruppo, ovvero i vari Poirot e Agate in erba che hanno versato la quota partecipativa di euro dodici, potranno interrogare i sospetti e formulare, dopo opportune riunioni di gruppo, il responso finale: è stato il maggiordomo! O forse no. Anzi, sicuramente no, dato che il maggiordomo in quella storia non c’è proprio. Comunque al gruppo vincitore ricchi premi e cotillon.



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Direi che la serata è risultata divertente e stimolante Ma tutto questo senza esagerare. La compagnia teatrale “La valigia” (di Orgiano) recita con passione e buon gusto un copione flessibile che viene adattato al peregrinare di un centinaio di persone tra saloni con quadri e mobilio. I pregevoli maestri musicisti Veronese e Riminini (Pianoforte, fisarmonica e sax contralto), hanno il loro daffare a conquistarsi il meritato silenzio del pubblico e la cucina deve assicurare il cattering ad un pubblico famelico delle dieci di sera. Sul tutto prevalgono però gli ottimi pezzi jazz alla Take Five di Brubeckiana memoria. 

Insomma, serata di notevole buon gusto e ironia che valorizza il piccolo borgo storico del comune di Vò ai piedi dei colli Euganei.



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