lunedì 8 gennaio 2018

Terrorismo influenzale










L’articolo della settimana, quello che ho letto con maggior piacere, è apparso sabato 6 a pagina 11 di FQ.


Si tratta di un commento molto libero, com’è nel suo stile, di Massimo Fini su quella che egli definisce una delle “follie moderne” ovvero la drammatizzazione allarmistica della normalità. L’informazione infatti ormai vive solo di iperboli e per far questo esagera sistematicamente i mali di stagione, la neve, la pioggia ecc. Le banalità della vita vengono esagerate fuori misura.


C’è una massima, ci ricorda Fini, diffusa anche tra i medici che dice:” un raffreddore ben curato dura una settimana, uno non curato una settimana”. Ma oggi per la prevenzione c’è, naturalmente, il vaccino. E in ogni caso, vaccino o no, quando ci si ammala c’è per tutti il riposo, il letto, bere molta acqua e cibi leggeri… e quando d’inverno cade la neve sulle montagne arriva “l’allerta 3 su 5” che dovrebbe avvisarci del pericolo valanghe che ci sono sempre state. Quando una tempesta arriva da Nord da sempre coinvolge buona parte dell’Europa, ma oggi non arriva la tempesta, arriva la Supertempesta Eleanor che ha fatto, pensa un po’, un morto. In tutta Europa ovviamente. 
E’ molto meno di un incidente stradale, ma è il caso di invitare la gente a non uscire di casa… i notiziari non si limitano a darti le temperature, quelle del termometro, ma ti danno quelle “percepite” e allora sì che, con quelle alla porta, è proprio il caso di prendere contromisure. E attenzione: quando il colesterolo sarà a 235 chi sarà oggi quel pazzo che dirà “non è importante”?

Insomma è tutto così, tutto può essere pericoloso. E la cultura dell’allarme preventivo ci porta senza volerlo a Torino, dove un “indecoroso panico” in piazza san Carlo ha causato un morto e 1500 feriti. Per nulla.

“E’ la paura l’autentico totem dell’epoca. E a tutti questi terrorismo da caga io, lo confesso, preferisco quello vero.” Grazie Massimo. 



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E pensare che c’è ancora qualche amico che quando lo incontro con il giornale in tasca mi raccomanda di non leggerti perché sei “di destra”.  Cossa vuto farghe. Non ci sono più i giornali di una volta… e lui, poveretto, sta ancora elaborando il lutto de l’Unità dove gli allarmi non c’erano mai, neanche quando stava per arrivare Berlusconi. Un fenomeno transitorio. Grazie FQ.










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