domenica 27 settembre 2020

Appunto sul movimento eugenetico, gli Usa e la Germania nazista










Una novantina d'anni fa la Federazione Internazionale delle Organizzazioni Eugenetiche si riunì a Roma per discutere “urgenti contromisure” alla contaminazione della razza. Era il 27 settembre 1929.

Per i delegati la Federazione aveva preparato un appello da proporre al duce Mussolini e una carta geografica indicava le popolazioni “difettose” in ogni continente. In quella sede giunse Mussolini con i suoi ospiti della serata, Charles Davenport e Eugen Fisher ai quali, dopo averli ricevuti a Palazzo Venezia aveva mostrato la grandiosità dei resti romani.

 Il primo di questi due ospiti (Davenport) era considerato uno dei più prestigiosi biologi dell’epoca, dirigeva l’Ufficio del Registro Eugenetico presso il Cold Spring Harbor Laboratory di Long Island che era una istituzione finanziata dalle famiglie Carnegie, Rockfeller e Harriman e si occupava di pulizia etnica della immigrazione. Partecipava in qualità di delegato e rappresentante degli Stati Uniti.

Il secondo (Fisher) era il medico e antropologo tedesco che conduceva ricerche sulla nascente genetica umana riscoprendo e rivalutando Mendel. Fu anche rettore della Università Frederick William di Berlino nonché membro del partito Nazista e le sue idee ispirarono le leggi di Norimberga del 1935. Era presente nella sua qualità di presidente della Federazione.

Mussolini, considerato all’epoca un prestigioso leader internazionale, fece gli onori di casa e un saluto formale all’assemblea senza però assumere impegni. E’ molto probabile infatti che non gradisse la collocazione dell’Italia sulla carta geografica che la mostrava tra le nazioni con popolazioni inferiori. E soprattutto aveva firmati i Patti Lateranensi da appena otto mesi. E’ anche probabile che, preso atto dei nuovi obiettivi di contenimento degli arrivi migratori stabiliti dagli USA, si fosse rafforzato nella propria convinzione circa la necessità di una politica della famiglia che si caratterizzasse per la crescita demografica e il miglioramento della qualità della razza attraverso lo sport e l’istruzione. Gli anni successivi infatti videro il regime impegnato in un grande sforzo di crescita con il sogno dell’impero. Ma questa stessa politica porterà l’Italia in collisione con la Società delle Nazioni e all’antisemitismo.
Gli Stati Uniti invece erano ormai da un ventennio avviati ad una politica di igiene razziale e ormai 27 Stati avevano recepito le linee approvate dal Congresso nel 1924 con la legge Johnson-Reed che mirava ad impedire la procreazione contaminata con soggetti deboli e minorati. Veniva praticato il divieto di matrimonio (tassi di natalità differenziali) e la sterilizzazione forzata soprattutto dopo che nel 1927 il presidente della Corte Suprema Olivei Wendell Holmes aveva decretato che una ragazza madre, Carrie Buck, venisse “resa sterile perché ritardata come i suoi antenati”. Questa visione eugenetica era condivisa e sostenuta dall’ambiente scientifico, che era ancora suggestionato dalle dottrine di Francis Galton, era stata vista favorevolmente da Woodrow Wilson e buona parte di quel ceto politico che ben si accompagnava alle campagne proibizioniste.


Un ruolo importante nella diffusione di quelle idee lo aveva svolto il medico tedesco residente nel Connecticut Alfred Poetz con i suoi scritti. Costui tornò in Germania ove propagò la propria visione eugenetica. Ciò era in sintonia con gli obiettivi della stessa Amministrazione americana che nel 1923 aveva nominato emissario per l’Europa Harry Laughlin, teorico appunto della compulsory sterilization.

Le campagne eugenetiche americane e le idee nazionalsocialiste in Germania si sostenevano reciprocamente e quando la Germania varò nel 1933 un piano di sterilizzazione di 400 mila cittadini minorati, epilettici, deformi ecc. molti ambienti istituzionali americani salutarono l’evento con entusiasmo. Si può quindi collocare in questa epoca il cambio di leadership nel movimento eugenetico internazionale in favore della Germania. Con la leadership tedesca medici ed esperti eugenisti americani torneranno in Germania al servizio del Reich. Tra questi Edwin Katzen Elleboren che lavorerà nel campo di Buchenwald finendo la propria carriera con una condanna all’ergastolo.

Al processo di Norimberga la collaborazione tedesco statunitense costituirà uno dei principali argomenti di difesa per gli imputati e tra gli atti si trova anche la sentenza Holmes del 1927.


Interessante è soprattutto la posizione del Vaticano. PIO XI condannò l’eugenetica prima della guerra con l’enciclica sul matrimonio Casti Connubii del 31 Dicembre 1930.


L’unico paese europeo che accettò l’impostazione eugenetica americana promossa da Laughlin fu la Svezia che a partire dal 1934 sterilizzò 63.000 esseri umani.

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La legislazione eugenetica che prese corpo negli Stai Uniti nel trentennio antebellico rimase in vigore a lungo. In alcuni stati quelle leggi vennero abolite solo negli anni settanta. Nella prassi però essa smise di essere applicata in particolare dal 1952 quando venne promulgata la legge che consente l’acquisizione della cittadinanza americana indipendentemente da sesso o etnia. Ciò costituì un netto segnale di inversione di tendenza. 







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                      Metà delle vite che voi salvate non sono degne di essere salvate, perché sono inutili, mentre l'altra metà non andrebbe salvata perché è perfida. La vostra coscienza non vi rinfaccia mai l'empietà di questa guerra permanente contro i piani della Provvidenza? 

                                                                                                 
                                                                                                        Benjamin Franklin 1764

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