domenica 13 febbraio 2022

Weekly point 3

 


1 - Vorrei ma non posso.

                                                   


1.1 Il mainstream riesce a stento a trovare la linea tra gli USA che premono sulla guerra alla Russia, Macron che la vorrebbe europea, la Germania che non ne ha bisogno e Putin che non la vuole. In Italia nessuno vorrebbe la guerra, a partire dalle imprese, ma a decidere è solo la NATO della quale per fortuna la Francia non ha simpatie.

1.2. Intanto fa capolino l’energia nucleare da fusione.

1.3. L’ambigua incertezza internazionale del nostro paese si vede anche nei servizi giornalistici che vengono dalle olimpiadi cinesi. L'Italia non boicotta ma partecipa senza enfasi. Si fanno vedere solo i risultati dei nostri atleti senza alcuna panoramica sulla nuova modernità ed efficienza della Cina.

 

1 – Long Covid.

1.1 Prosegue con lentezza l’allentamento delle briglie covidiche sul popolo. Si parla di “addio alla mascherina” ma mentre gli altri paesi europei sono molto più decisi e non pensano al green pass qui Draghi non parla di fuoriuscita dallo stato di emergenza perché preferisce uno scenario di massimo accentramento istituzionale che permetta di controllare con più forza il movimento di capitali in arrivo dalla BCE. Per tale controllo il contact tracing è strategico (considerati soprattutto i flussi di riciclaggio delle mafie) e il green pass ne è una comoda premessa infrastrutturale.

 1.2.Sono stati finalmente pubblicati i dati della farmacovigilanza passiva, dati che confermerebbero una soglia contenuta di efficacia del vaccino ma non con la variante Omicron per la quale si vedrà meglio più avanti. Si conferma però l’esistenza di effetti avversi. Per il momento quelli mortali dimostrati sarebbero pochi e quelli invalidanti a medio termine non sono ancora pienamente verificabili.

1.3 -  E’ partita una campagna più o meno sottile di sostegno a Pope Francis (Fazio ecc.) il quale avrà bisogno di un solido consenso per affrontare l’incipiente apertura all’eutanasia. Questo problema, ovvero l’introduzione di un’eutanasia più o meno mascherata anche in Italia non è più rinviabile perché servirà soprattutto a nascondere e cancellare gli effetti invalidanti di massa della futura farmacologia vaccinocrate.

3 – Repressione del dissenso.

                                         


3.1 Le misure restrittive emergenziali soprattutto nella scuola e nel lavoro, generano opposizione, per quanto ancora timida, nelle piazze. Se ad esse aggiungiamo il maggior controllo sociale che si renderà necessario in un eventuale scenario di guerra il tema dell’ordine pubblico e della repressione del dissenso diventa sempre più centrale. E sono in corso pianificazioni più o meno riservate al ministero degli interni. Per il momento siamo al monitoraggio e alla etichettatura "no vax" come premessa per la criminalizzazione. Seguirà infiltrazione e clump down.

3.2. Nonostante qualche timida agitazione studentesca, peraltro repressa a manganellate, siamo ancora nel silenzio dei rappresentanti del pensiero critico. Il silenziamento mediatico mette in ombra iniziative lodevoli come DuPre (commissione dubbio e precauzione) che coinvolge nomi affidabili del pensiero critico su posizioni di difesa costituzionale. Se son rose fioriranno; ma intanto:

4 -  tutto questo è coperto dal teatrino delle baruffe chioggiotte in parlamento.

 

 

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      The sun also ariseth, and the sun goeth down, and hasteth to his place where he arose.

                [Ecclesiastes, or The Preacher]

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