sabato 25 aprile 2015

Dronization






Renzi è stato in America per comprare i dronI di Obama. Costui ne ha bisogno perché è sotto il tiro degli armageddoni e rischia di far perdere i Democratici alle prossime elezioni.

 
Obama nei suoi due mandati ha depotenziato il ruolo del Pentagono e ha ristrutturato la CIA alterando i tradizionali rapporti di forza lobbistici sul Congresso. Il gigantesco complesso industriale militare che condiziona e controlla direttamente la politica americana, all’inizio del secondo mandato obamiano rischiava di non contare più niente ed ha reagito. I produttori di armi leggere, quelle che uccidono nelle scuole, sono scesi in campo apertamente e si sono alleati con John McCain, storico senatore espressione dei poteri tradizionali. Il risultato è stato un attacco pesantissimo alla politica interna, in particolare la riforma sanitaria, e poi un investimento diretto negli eserciti privati del medio oriente. Una politica che ha contribuito alla nascita di ISIL e che paghiamo oggi.
 
Il cordone di interessi che sosteneva Obama però ha saputo resistere e Obama è stato in equilibrio (anche se ha dovuto digerire la permanenza di Guantanamo e un po’ di svolte in Siria). Ma tutto questo rischia di non bastare più oggi che Netanyahu, dopo l’accordo nucleare, sta alzando al massimo il livello di scontro.

 
Vari centri finanziari americani, tra i quali i settori assicurativi detentori del capitale derivante dalle polizze vita con le quali l’esercito copriva i rischio morte dei militari in Afghanistan e Iraq, stanno considerando la possibilità cedere alle sirene filo israeliane. La politica di Obama infatti abbassa gli indici di sinistrosità legati al mercato di quelle polizze, ma questo favorisce solo a breve, mentre in prospettiva (cioè nel prossimo mandato) determina una caduta verticale dei contratti. Allora bisogna mettere a frutto gli investimenti sui droni, diffonderli e farne magari un’arma strategica in tutto l’occidente. Ma in occidente, in particolare nella UE, non siamo pronti. Abbiamo altre emergenze.

 
 
Renzuschino però si offre come partner privilegiato dei piani Obama. E dronizzando il Mediterraneo lascia intravvedere la possibilità di dronizzare in prospettiva l’intera NATO. Ma la cosa probabilmente non piace ai generali, primi fra tutti proprio quelli americani dentro la NATO. Per questo lo stanno boicottando ed è partita una campagna, che spero breve, contro i droni killer che hanno ucciso Lo Porto.

 

Staremo a vedere. Certo che l’incontro Renzi Obama della scorsa settimana non è servito ad elogiarsi tra premiers, ma a firmare qualcosa di più concreto.

 

 

 

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