lunedì 11 aprile 2016

Daffodils, danzando coi narcisi




Il 7 Aprile u.s. è stato il 246° anniversario della nascita di William Wordsworth.
Romantico inglese, la sua poetica vaga immanente su valli e colline traendo ispirazione dal paesaggio, in particolare il Lake District e la Cumbria. Voglio nel mio piccolo omaggiarlo riportando questi versi:




                 Daffodils

                by William Wordsworth




I wandered lonely as a cloud

That floats on high o’er vales and hills,

When all at once I saw a crowd,

A host, of golden daffodils;

Beside the lake, beneath the trees,

Fluttering and dancing in the breeze.

 

Continous as the stars that shines

And twincle on the milky way,

They stretched in never-ending lines

Along the margin of a bay:

Ten thousand saw I at a glance,

Tossing theyr heads in sprightly dance.

 

The waves beside them danced; but they

Out-did the sparkling waves in glee:

A poet could not but be gay,

In such a jocund company:

I gazed – and gazed – but little tought

What wealt the show to me had brought:

 

For oft, when on my couch I lie

In vacant or in pensive mood,

They flash upon that inward eye

Wich is the bliss of solitude;

And then my heart with pleasure fills,

And dances with the daffodils.

 

 

 

All'inizio il poeta si descrive come una nuvola errante lungo valli e colline.

Poi vede un campo di narcisi sul lago, vicino agli alberi, che danzano nella brezza.

 Li percepisce come una folla e ne paragona, nella successiva strofa, la visione con la Via Lattea.

 

Infine egli compara il movimento dei narcisi alle onde del lago e accentua l’importanza della sua visione esprimendo malinconica beatitudine.
E il suo cuore danza coi narcisi.
 
 
(Possa chi con un sol guardo coglie la folla dei diecimila, cogliere la gioia della solitudine).

 

 





 

TRADUZIONE: Vagavo solitario come una nuvola che fluttua in alto sopra valli e colline, quando vidi all'improvviso una moltitudine, un mare, di narcisi dorati; accanto al lago, sotto gli alberi, tremolanti e danzanti sotto la brezza.
Ininterrotti come le stelle che  splendono e tremolano sotto la Via Lattea si dispiegavano in una linea infinita lungo le rive di una baia, con uno sguardo ne vidi diecimila che muovevano la testa danzando briosi. Le onde accanto a loro danzavano; ma essi superavano in gioia le luccucanti onde: un poeta non poteva che essere felice, in una compagnia così gaia.
Osservavo - e osservavo - ma non pensavo a quanto bene un tale spettacolo mi avesse donato,
poiché spesso, quando mi sdraio sul mio divano, di umore assente o pensieroso, essi appaiono davanti a quell'occhio interiore che è la gioa della solitudine; e allora il mio cuore si riempie di piacere,
e danza coi narcisi.


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