mercoledì 8 marzo 2017

Fake











Esistono sperimentazioni su popolazioni ignare note ad organismi istituzionali.

Ad esempio le scie chimiche, ovvero sperimentazioni che sarebbero connesse con esperimenti militari di controllo del clima metereologico responsabili di dermatologie e malattie respiratorie. Vi sarebbero in proposito documenti governativi e ricerche scientifiche. Ma c’è anche una campagna negazionista che le definisce “una tipica frottola o leggenda metropolitana”. 

In proposito però esistono atti parlamentari che raramente vengono citati nei frequenti articoli di attualità polemica dei giornali in tema di complottismo.

Fortuna che su internet si possono fare ricerche su tali atti parlamentari incontrando, ad esempio, affermazioni come la seguente.
“Da circa tre decenni la comunità scientifica sta studiando la possibilità che le comuni scie di condensazione possano influenzare il clima delle zone maggiormente interessate dal traffico aereo. Nonostante siano stati ottenuti interessanti risultati, non sono però definitivi. Da molti anni esistono teorie che prevedono la possibilità di controllare il clima; tuttavia, nell'unico caso oggetto di una lunga e ben documentata sperimentazione, cioè l'inseminazione delle nubi per la stimolazione delle piogge, i risultati sono ancora controversi dopo 60 anni di esperimenti. È pertanto prematuro ritenere che altre tecniche, come ad esempio l'uso del bario per ridurre la precipitazione o l'uso dell'antenna HAARP, possano essere considerate efficaci ed affidabili senza aver condotto una lunga e attenta sperimentazione. In entrambi i casi, non sono state trovate chiare informazioni che permettano di legare una sperimentazione in tal senso alle scie di condensazione.”

Nonostante il tono apparentemente dimesso, a comunicarlo in parlamento è stato il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare: Roberto Menia. 
Lo si può trovare agli atti cercando Risposta scritta del 7 Novembre 2008 alla interrogazione parlamentare presentata dal sen. Di Pietro. 


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In Italia non è ancora attivo lo strumento di segnalazione delle fake, ma il più diffuso social network Facebook è già pronto. In futuro forse uscirà la frase: “Contenuto contestato da un verificatore indipendente”. In pratica nessuna censura diretta, ma segnalazione di fake.

Snopes.com e PolitiFact sono due organizzazioni di fact Checking ovvero agenzie a pagamento che verificano l’attendibilità di notizia. Chissà quali saranno le italiane.

La censura del futuro non sarà repressiva, ma pro-attiva. Ne vedremo delle belle, che ci piaceranno, ma non potremo fidarci.


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