domenica 19 marzo 2017

La settimana








La settimana uscente è stata caratterizzata da due segnali netti: quello di Pope Francis il quale dicendo che chi porta via il lavoro fa un peccato gravissimo ha annunciato la fase protezionistica e quello della sinistra che apre alla decadenza morale in nome della stabilità politica. Ciò avviene in Italia ove si protegge l'entourage renziano dall'anticorruzione e in Olanda dove si rincorre la spinta xenofoba antiturca.



Nell’anniversario della strage di via Fani il paese assiste esterrefatto ad un Parlamento che respinge la richiesta di dimissioni del ministro renziano Lotti. 
Costui risulta indagato dalla procura di Roma la quale, avendo ricevuti gli atti da quella di Napoli ovvero Woodcock, lo ritiene responsabile della fuga di notizie riservate circa intercettazioni dei NOE. In pratica egli avrebbe avvertito i vertici CONSIP di essere intercettati permettendo così agli indagati di salvarsi. 
Si tratterebbe di un fatto immorale, inaccettabile per un ministro.     
 
L’altro aspetto deludente e politicamente disgustoso per un democratico è costituito dal fatto che a respingere le dimissioni siano stati gli stessi parlamentari che in circostanze analoghe, anzi ben più lievi, avevano invocato le dimissioni delle ministre Idem e Cancellieri. Evidentemente l’esigenza di stabilità del quadro politico in questa fase è talmente forte da giustificare il ricorso a due pesi e due misure.

Il fatto in sé è scandaloso, ma è stato gestito mediaticamente con alleggerimenti e coperture. Si è cercato infatti di coprirlo con le polemiche sul voto, immediatamente successivo, a favore della decadenza del condannato Minzolini ex direttore televisivo durante Berlusconi. Costui è decaduto de facto già da vari mesi per effetto della sentenza di condanna passata in giudicato, ma il Parlamento deve votare una formale presa d’atto di questa decadenza e tale occasione di voto è stata trasformata in una occasione riabilitativa concertata tra democratici e berlusconiani, come per testare una possibile alleanza futura.


In questo clima le nomine dei manager di Stato (ENI, Enel, Finmeccanica ecc.) stanno passando all’insegna della conferma del quadro renziano dando così segnali di consolidamento all’esthablisment. Esso potrà sentirsi protetto anche in caso di virata pentastellare. Si tratta comunque di un segnale che appare attutito nei confronti della opinione pubblica. Si tende solo a dare evidenza alla esautorazione di Moretti nella speranza di placare le ansie di giustizia per le vittime del disastro ferroviario di cui è stato riconosciuto colpevole.

Come ciliegina abbiamo avuto la cancellazione del referendum Cgil su mercato del lavoro e appalti. Anche qui il rischio era troppo elevato.

Esteri

Allo stesso modo è stata coperta la drammatica debacle dei socialisti in Olanda dove si sono svolte elezioni politiche a rischio di sorpasso populista. Ma tale rischio non si è poi concretizzato; i sondaggisti avevano sopravvalutato.


La Merkel ha ufficialmente incontrato Trump a Washington con manifeste freddezze di protocollo tali da far pensare che dietro le quinte ci siano state ampie assicurazioni sui destini della NATO, ma altrettanto ampie prese di distanza sul terreno delle partnership commerciali. Trump nei rapporti con l'Europa si gioca una delle principali partite: deve ridurre drasticamente le importazioni tedesche, BMV in particolare, al fine di assicurare i posti di lavoro agli operai del midwest che lo hanno fatto vincere alle elezioni. Ma deve anche garantire a FCA una certa ripresa produttiva negli impianti delocalizzati ad esempio in Polonia e sulle baltiche. Queste ultime a loro volta chiedono contropartite antirusse ed egli dovrà quindi trovare un difficile equilibrio. Una variante della sua politica potrebbe anche essere quella di appoggiare le campagne anti immigrazione interne ai paesi UE per sottrarre manodopera strategica alla Germania. 

Al ritorno da Washington si sono subito percepite le ricadute. Al vertice economico G20 di Baden Baden hanno infatti fatto capolino i segnali protezionistici. Shaeuble reagisce digrignando i denti, ma anche strizzando l'occhio alla Cina.



Il referendum autonomistico veneto si farà senza election day. Più costi, ma meno clamore. Meglio così per il governo che tiene la notizia sul basso profilo perchè i nemici interni al G7 non devono vedere nei veneti quello che la UE del dopo Brexit vede negli scozzezi: dei potenziali alleati.







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Non leggo mai un giornale della mia opinione. La troverei deformata. 

[Eric Satie]

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