sabato 26 dicembre 2020

Ansie da ultimo miglio in vari campi.

 



Nella settimana natalizia che porta alla chiusura dell’anno Covid il mainstream è stato cantilenato da un noioso stillicidio di indicazioni contraddittorie sul regime di aperture e chiusure dei negozi, ma alla fine è stato moderato per le varie botteghe del centro. L’obiettivo dell’ultimo miglio era infatti quello di aumentare il più possibile le chiusure delle piccole attività commerciali in favore dell’e-commerce. Naturalmente tali chiusure sono ancora eclissate dalla comunicazione ansiolitizzata e la loro portata inizierà ad essere visibile solo con le visure del conti economici verso Marzo. Nel frattempo il Sole 24Ore prosegue la diffusione del manuale sul sovraindebitamento.

 





Il senso del manuale, che si riferisce soprattutto alla gestione di fallimenti, è quello di preparare la piccola e media impresa, sia essa industriale, agricola o commerciale, a cancellare una parte consistente del debito diffuso attraverso una potente ondata di procedure fallimentari.

 

Uno dei tentacoli del FEM (forum economico mondiale) è la GATF ovvero Global Alleance of Trade Facilitation. Si occupa della facilitazione totale di attraversamento delle frontiere per una circolazione semplificata ed efficace nella consegna delle merci. Basta documenti, ispettori e intralci vari. Tutte queste cose limitano il commercio di merci pericolose, inquinanti ma convenienti. Bisogna PASSARE Più VELOCEMENTE AL COMMERCIO GLOBALE, seppellire le vecchie regole del commercio con una innovativa deregulation: basta commercio locale, lotta al KM ZERO ecc. (Basta con le Api! Il Miele va fatto con lo zucchero, il mais con l’OGM e il parmigiano può essere sintetico). In proposito la Rockefeller Foundation ha presentato da tempo la propria politica e un po’ tutte le scelte dei governi in queste settimane vanno lette in funzione di quegli obiettivi.

Per affrontare la pandemia: 20 milioni di dollari per un sistema di monitoraggio e gestione, test migliori e tracciamento dei contatti, accelerazione del percorso vaccinocratico. A tal fine si auspica una forte leadership internazionale.

 

 La crescita mondiale dei volumi commerciali di Amazon è stata enorme e al di sopra delle aspettative ma per centrare gli obiettivi del World Economic Forum occorre generare nuovi spazi soprattutto nei borghi cittadini. A tale scopo ci sono investimenti nel cosiddetto e-commerce di prossimità verso il quale lo stesso Sole 24 Ore ha ostentato un certo interessamento. Si tratta di una prospettiva che ci viene presentata come “opportunità di ripensarsi” per le attività commerciali costrette dalla pandemia. Ma essa risponde soprattutto all’obiettivo strategico di rafforzare il margine di indipendenza del G20 da Jeff Bezos nella futura negoziazione del regime fiscale globale.

 

Per quanto riguarda gli operai l’Italia si tiene buone un paio di camere di compensazione consistenti, come ad esempio Arcelor Mittal nel cui capitale proprietario lo Stato vuole entrare e spera in qualche effetto positivo circa un possibile dopo Trump senza dazi sull’acciaio. In questa trattativa potrebbero entrare il gioco alcune migliaia di licenziamenti dell’ultimo miglio che potrebbero mettere l’Italia in buona posizione nel processo di cancellazione dei posti di lavoro per creare spazi alla robotizzazione. Un’altra camera di compensazione è la Whirpool sui cui esuberi c’è stato un certo silenzio e una volontaria confusione comunicativa dove venivano mescolati i commercianti che protestavano per le chiusure natalizie con gli operai che protestavano per gli annunciati licenziamenti. La Whirpool intende rilanciare all’estremo la delocalizzazione degli elettrodomestici e i posti di lavoro cancellati potrebbero rivelarsi numeri utili da spendere al tavolo del G20 di Maggio.

               

Già, l’Italia presiederà il G20 del 2021 e vuole fare i primo della classe con Mattarella che chiude in bellezza. L’Assemblea dei leaders è prevista per la fine di Ottobre ma l’appuntamento che darà il tono al processo globale si terrà, se tutto va bene, proprio a Maggio, dove le ONG e le Fondazioni del partenariato globale tireranno le prime somme del nuovo scenario vaccinocratico e l‘elite finanziaria rinegozierà, in un’orgia di trattative segrete, i mutui di lungo periodo.

 

 

Ma la drammatizzazione più ridicola dell’ultimo miglio l’abbiamo vista proprio in queste ore festive con Boris Johnson. Costui è apparso impagliaccito come non mai di fronte ad una Ursula von der Leyen che invece appariva composta solo perché tedesca. Entrambi non volevano il No Deal che sarebbe reso più gravoso dalla pandemia, ed hanno sparato blocchi delle merci e fermo aeroporti inventando lo spauracchio della cosiddetta variante inglese per giustificarla. Tra i più solerti abbiamo avuto il ministro Speranza che ha comunicato l’arrivo della variante inglese come un annunzio mortuario. Mentre invece si trattava di un fuoco d’artificio tipico delle fasi nevrotiche di trattativa.

In realtà il negoziato Brexit si sta concludendo nella convinzione di entrambe le parti di non aver certo fatto un affare. E ne conosceremo i termini reali lentamente senza trionfalismi. Avremo il dibattito parlamentare britannico entro una decina di giorni, un dibattito in occasione del quale forse si illuminerà qualche aspetto poco chiaro come la circolazione delle merci sul confine irlandese o la vera navigabilità delle acque internazionali.

 

L'annuncio della esistenza di "variante inglese" seguito dalla variante Sudafricana, innova la narrazione sul processo vaccinocrate, rilancia l'emergenza sanitaria e ripropone la logica dell'inizio campagna quando il Coronavirus si chiamava ancora "China Virus" in chiave anticinese e apre la nuova fase, quella delle sequenziazioni, una fase che permetterà una gestione più articolata del contact tracing. A parità di comportamenti (social distancing, organizzazione sanitaria ecc.) l'aggressività virale sarà diversa.



                Hasta luego

 


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