domenica 27 marzo 2022

Gucci/Reggiani

 



Maurizio Gucci. Erede di uno dei marchi di moda più famosi del mondo, reso famoso da Grace Kelly, Jaqueline Kennedy e Audrey Heburne viene ucciso a Milano il 27 Marzo 1995.

 

 


 

Egli era il nipote del fondatore con un patrimonio pari a oltre ottocento miliardi di lire. Si era sposato nel 1973 con Patrizia Reggiani dalla quale aveva avuto due figlie prima di lasciarla per un’altra donna Paola Franchi ex modella. Al divorzio 1992 era seguito un tumore al cervello per Patrizia. Benigno. Ma nel 1993 la famiglia aveva perso il controllo dell’azienda che era diventata di proprietà araba. A questo punto Patrizia Reggiani decide di farlo fuori e nel 1995 si affidò alla “banda BASSOTTI”. Si trattava infatti di un sodalizio criminale del tutto improvvisato composto dalla consigliera/maga Pina Auriemma, il portiere di notte Sauvignon, il pizzaiolo Orazio Cicala usurato dalla mafia, e il muratore siciliano Benedetto Ceraulo, killer improvvisato.

 

 

Al processo 1998 tutti parlano ed ammettono le colpe tranne Patrizia e il Benedetto che reggono la dichiarazione di innocenza. La difesa Reggiani, diretta da Pecorella, il berlusconiano presidente delle camere penali, tenta la carta dell’infermità mentale invocando postumi dell’operazione, ma essi vengono smontati nello scontro tra perizie in dibattimento. L’appello del 2000 riduce le condanne a 29 per il killer, ventisei per la Reggiani e una ventina per gli altri. Il portinaio che era stato ferito viene sentenziato con un risarcimento di centomila euro dalla Reggiani.

 

Si trattò di un assassino su commissione ovvero, secondo la definizione del manuale FBI, un tipo di omicidio nel quale tra la vittima e l’assassino normalmente non intercorre alcun legame. E la natura del reato presuppone l’esistenza di una cospirazione. Ma l’interesse mediatico per la vicenda va oltre il gossip e gli aspetti tecnici dell’omicidio. Il punto chiave infatti è dato dal fatto che durante le indagini e lo svolgimento dell’iter processuale si scontravano anche gli interessi economici. Essi erano legati alla cessione di attività agli arabi, al grosso progetto che Maurizio Gucci stava sviluppando in svizzera con l’apertura di casinò, nonché allo stesso procedimento di successione ereditaria, caratterizzato da cospicuo patrimonio personale.

 




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