lunedì 28 marzo 2022

Giangiacomo Feltrinelli

 




Feltrinelli Giangiacomo fu un editore di successo e un rivoluzionario castrista che venne eliminato. Il funerale si tenne il 28 Marzo 1972.





Per i giudici l’editore morì dilaniato a Segrate dalla bomba che stava preparando. Ma una ferita ignorata e una perizia mai pubblicata sollevano ancor’ oggi alcuni dubbi. E trovo opportuno richiamare quello che scrive il figlio Carlo Feltrinelli nelle ultime pagine del suo bel libro che si intitola Senior Service. Egli scrive che: “ la stampa estera accoglie il dubbio che l’editore sia stato portato in stato d’incoscienza (veleno?, colpo di karaté?) sulla Cassese. E il sospetto di una “spaventosa messa in scena” risuona anche nella relazione di Berlinguer al XIII Congresso del PCI”.

 

 Secondo alcune ricostruzioni collegate alle inchieste del giudice Salvini infatti, il Mossad era interessato ad eliminare Feltrinelli perché nei mesi precedenti si era impegnato a far arrivare una grossa partita di armi ai fedayn. E la conferma della ipotesi secondo la quale la morte di Feltrinelli non fosse dovuta ad un incidente ma rispondesse ad un piano di eliminazione viene dalle analisi di Guido Giannettini, l’agente del SID che negli anni successivi verrà coinvolto nei processi per Piazza Fontana. Costui sostiene in un suo dossier spedito da Parigi il 26 Aprile 1974 noto come Dossier San Marco, che la eliminazione di Feltrinelli e l’annichilimento della RAF attraverso l’arresto di Andreas Baader e Ulrike Meinhoff nel giugno successivo siano atti conseguenti agli accordi Russo-Tedeschi di Oreanda dell’Agosto 1971. In sintesi ad essi sarebbe conseguita una reciproca ristrutturazione dei servizi con lo smantellamento delle funzioni di controllo della sinistra extraparlamentare europea da parte, per il lato occidentale, dei partiti socialisti cedendo la rete occidentale al Mossad una volta depurata dei tratti di contiguità militare con le organizzazioni arabo-palestinesi. Ovvero appunto la RAF, i GAP cui va aggiunto il gruppo francese Nouvelle Resistance. Nella fase precedente a tali accordi Feltrinelli aveva avuto un ruolo di agente ambientale e puntava ad una regia autonoma dell’ultrasinistra europea.

 

 Il corpo di Feltrinelli fu segnalato nel tardo pomeriggio del 15 marzo dal signor Stringhetti, un pensionato che passava in bicicletta col cane. Poi arrivarono le varie troupes delle forze dell’ordine le quali, in un piazzale vicino al traliccio, trovarono parcheggiato un furgone Volkswagen adibito a camper con molte chiavi che aprivano “covi” legati negli anni successivi alle Br. All’inizio non si sapeva di chi fosse il corpo, i documenti falsi erano intestati a tale Vincenzo Maggioni, ma poi a riconoscerlo in obitorio, dopo che dentro la sua carta di identità falsa è stata trovata una piccola negativa fotografica con uno scatto della quarta moglie di Giangiacomo Feltrinelli, fu Luigi Calabresi, che lo conosceva bene.

 

 

Il settimanale Sette, nel numero del primo marzo 2012 portata a conoscenza dell’opinione pubblica una perizia medicolegale (la Marubini-Fornari) sul corpo straziato di Feltrinelli che era stata “al tempo ignorata”. Tale perizia invaliderebbe le conclusioni dei giudici e introdurrebbe rinvii su ciò che potrebbe essere avvenuto o “sotto” il traliccio oppure “intorno al fatale pilone di Segrate. Feltrinelli viene presentato, soprattutto nelle schede a margine, come un partigiano sessantottino, intellettuale e grande imprenditore culturale del dopoguerra, vittima di un attentato “i cui contorni restano misteriosi” e l’impianto del servizio punta il dito contro il Mossad.

 

 

Feltrinelli potrebbe essere stato ucciso precedentemente e poi, con calma, sarebbe stato allestito l’overkilling del traliccio. Messo a cavalcioni e fatto esplodere. Il cadavere aveva le mani incolumi con tracce di legacci ai polsi.

 Esiste quindi una verità alternativa che vale la pena di non dimenticare perché non si sa mai…


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Habeas corpus. 

E' un diritto affermato fin dal 1215 nella Magna Charta Libertatum anglosassone. In Italia esso viene affermato solo nel 1848 dallo statuto albertino. Poi fu soppresso dal fascismo e infine riaffermato dai costituenti.



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