giovedì 27 aprile 2023

Ancora sul valore del 25 Aprile

 


       

Premesso che la memoria è essenziale per la trasmissione dei valori e che l’Anpi rappresenta ancora un fattore di memoria decisivo, due sono le interviste sul 25 Aprile, di quest’anno, inteso come festa della liberazione, che mi sono piaciute. Diciamo che non mi sarebbero piaciute negli anni scorsi, quelli pre-Covid, perché le avrei trovate fuori tema e divisive. Ora invece si tratta di interviste che esprimono il punto vista essenziale per resistere alla manipolazione in atto. Gia, proprio cosi: oggi sono la verità e la sincerità ad essere fattori di liberazione.

La prima è apparsa su Byoblu e la seconda sul quotidiano La Verità di Lunedì 24 Aprile 2023.

Gli intervistati sono rispettivamente Gianfranco La Grassa e Marco Rizzo. Il primo è un professore di economia che ha militato in aree politiche alla sinistra del Pci, l’altro è un noto ex parlamentare del PCI ora sostenitore di Democrazia Sovrana e Popolare, l’unica forza politica non ipocrita legalmente costituita.

La Grassa precisa il suo punto di vista (“Ho detto che il comunismo è finito, ma non lo rinnego, sia chiaro”) e attacca sul fatto che in realtà non c’è mai stata liberazione. Per lui gli anglo americani non sono stati liberatori ma i nuovi occupanti di un paese che aveva fatto di tutto per passare da paese vincitore. Inoltre noi non siamo stati liberati dal fascismo perché esso era già finito il 25 Luglio del ’43. In pratica da una occupazione si è passati ad un’altra e noi siamo sempre stati occupati dagli americani, comandati e guidati da loro con le loro basi sul nostro territorio. Non siamo mai stati completamente autonomi. Quindi non siamo stati liberati. In pratica antifascismo e anticomunismo sono cose vecchie e superate.

1 - I comunisti non lo erano già più sin dall’inizio degli anni settanta. (Si vede anche dal libro di Marcello Sorgi sulle trattative segrete per occidentalizzarsi). Dopo BERINGUER abbiamo dirigenti molto più scadenti. Mani pulite è stata una operazione filo americana. Un colpo bene organizzato dopo che era caduta l’URSS. USA voleva liberarsi di Craxi e Andreotti e puntava sui post comunisti ma il processo fu interrotto dalla scesa in campo di Berlusconi.

2 - Basta parlare di antifascismo come fatto unitario perché in realtà non lo fu. Tra di loro gli antifascisti si sono anche fatti fuori… L’antifascismo non era unito per niente. I capi partigiani odiavano i democristiani. I liberali e i badogliani sono stati fascisti fino all’ultimo minuto e poi hanno fatto il cambio di casacca opportunistico.

Lo ha detto anche Cossiga: i comunisti sono stati i principali lottatori. I tedeschi sono diventati nostri nemici quando gli americani hanno iniziato a salire in Italia. Quindi gli alleati anglo americani erano tali. Resistenza tradita? C’e stata una guerra partigiana. I comunisti hanno dato una mano decisiva sapendo che l’Italia non sarebbe stata neanche dopo comunista, ma capitalista. Solo che forse si aspettavano qualche cambiamento e contropartita sociale più importante. L’URSS accettava questa prospettiva perché prendeva atto che in Italia c’era l’esercito alleato e perché è stata costretta dalle due atomiche. Le bombe non erano necessarie soprattutto nei pochi giorni tra Hiroscima e Nagasaki i giapponesi erano già alla resa quando esse sono state buttate.

Occorre un minimo di oggettività. Ma possiamo sganciarci dagli americani. Si c’è un declino. C’è il multilateralismo in crescita e anche in casa cresce. Ma i più servi per momento sono proprio gli europei. Ci sono segnali di sganciamento dal dollaro persino da Bolsonaro e Lula.

Sto dalla Parte della Russia e della Cina perché voglio il multipolarismo. E che si opponga alla prepotenza americana.

 

 Marco Rizzo è altrettanto chiaro. L’antifascismo odierno è una parodia. La destra lo usa per rinsaldare il suo elettorato, la sinistra lo rispolvera perché ci sono le elezioni amministrative. Oggi la politica non conta quasi nulla, le decisioni vengono prese all’estero. Un presidente del consiglio conta cento volte meno del FMI, della BCE  e della NATO. La politica serve solo a distrarre gli elettori con litigi di bassa lega. Non c’e vera discussione sulle cose importanti.

Essere antifascisti oggi significa soprattutto schierarsi contro la guerra.

L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA  mentre l’articolo 11 della Costituzione è scomparso dal radar. Durante la pandemia la Costituzione è stata calpestata dagli stessi che oggi vi si appellano. Non possiamo essere il cinquantunesino stato americano. Domanda: Che ne sarà dell’Ucraina senza l’appoggio occidentale? Risposta: Formalmente la guerra è tra Ucraina e Russia. Entrambe sono fuori dalla NATO e dall’UE. Che cosa centra l’ITALIA?

C’E UN AGGRESSORE E UN AGGREDITO:

Allora perché non mandiamo armi anche in Palestina e nello Yemen? E perché le abbiamo ritirate dall’Afghanistan?



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The Italian national holiday of April 25 is dedicated to LIBERATION but Italy has never been freed. Anti-fascist today means above all being against war. Is there an attacked people to help? So why not we sent weapons to Palestine people and Yemen as well?







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