martedì 18 ottobre 2016

WW1: Alberto Pollio, l'irriducibile triplicista







ITALIA OSCURA, Cap.9 “Due iniezioni di oppio per addormentare il generale Pollio, l’ultimo irriducibile triplicista”. Era capo di Stato Maggiore delle Forze Armate Italiane. Morì a Torino nella notte tra l’1 e il 2 Luglio 1914 in una camera dell’Hotel Touring Palace. Il suo assistente, il colonnello Trainiello del Genio militare, lo assistette dopo che si era sentito male e che era stato soccorso e curato dal medico civile Carlo Quadrone. Tre giorni prima era avvenuto l’attentato di Gavrilo Princip a Sarajevo. La tesi del libro è che, contrariamente a quanto passato alla storia, il generale Alberto Pollio sia stato assassinato.



La necessità della sua eliminazione sarebbe maturata a causa dell’orientamento fortemente filo-austriaco del generale il quale, sposato con una baronessa viennese, era stato per vent’anni addetto militare presso l’ambasciata di Vienna. All’epoca della sua morte, mentre iniziava WW1, il Generale guidava le forze armate di una Italia ancora formalmente alleata agli imperi centrali, ma il nascente governo Salandra avrebbe in pochi mesi sviluppate le trattative segrete necessarie per allearsi con Francia e d Inghilterra. Egli venne quindi sostituito dal Generale franco-anglofilo Luigi Cadorna.



I funerali di Stato furono di tenore piuttosto modesto ed accompagnati da una sottile campagna di stampa tesa a contenere l’impatto della sua figura. Per i successivi cinque anni, anche per le soverchianti notizie della guerra, il fatto fu accantonato. Ma nel Novembre del 1919, in concomitanza delle celebrazioni per il primo anniversario della vittoria, uscì un libretto redatto a cura del colonnello Traniello recante un tributo al Generale e varie informazioni sulla sua morte. Tale pubblicazione, assieme alla Relazione di servizio scritta poco dopo la morte del generale, hanno costituito il punto di partenza per una ricerca sulle vere circostanze e motivazioni del supposto assassinio.

Codesta ricerca portata avanti da Giovanni d’Angelo, ex militare ed esperto analista d’intelligence, venne pubblicata nel 2009 in un libro edito a Valdagno da Gino Rossato. Tale libro assieme alla possibilità di accedere a documenti d’archivio londinese, costituiscono le fonti di Fasanella e Grippo i quali rendono ora accessibile la vicenda al grande pubblico nel capitolo 9 del loro recente libro ITALIA OSCURA (Sperling & Kupfer 2016).



Si tratterebbe quindi di un altro dei tanti casi che caratterizzano la storiografia che va dal risorgimento a WW1 come narrazione falsata, nascondendo in particolare il ruolo e le interferenze inglesi.










Nessun commento:

Posta un commento

DSP alle europee

  Alla fine della campagna di raccolta sono state consegnate 60mila firme. Non bastano ma sono state un’ottima occasione per parlare con la ...