domenica 24 dicembre 2017

Weekly Memo












Al centro della scena diplomatica mondiale permane ancora il nuovo assetto determinato dalla vittoria di Putin contro il terrorismo di ISIS. In occidente le tre religioni monoteiste rimangono ancora spaiate in favore dell’asse ebraico-cristiano mentre l’Islam non ha ancora la rappresentanza ufficiale. Manca uno stato islamico forte che possa entrare nell’ONU e costituirsi come punto di riferimento dell’intero mondo musulmano. Il candidato ideale sarebbe ovviamente l’IRAN ma questa prospettiva contrasta con i piani egemonici americani le cui speranze di rimanere solventi agli occhi dei cinesi sono legate delle dinastie saudite e al reinvestimento dei loro petrodollari. Il tentativo tattico di Trump di soffiar il tavolo a Putin per la mediazione in Medio Oriente attraverso la sceneggiata relativa allo spostamento dell’ambasciata gerosolimitana è fallito e gli stati europei sono stati fieri di cogliere l’opportunità di isolare il discolo americano mandandogli anche, nel caso dell’Europa, un segnale di smarcamento.
La NATO, paralizzata dal rischio di uscita di una Turchia sempre più sintonizzata con Putin, continua a non contare niente ma sostiene i falchi polacco-baltici contro Putin. Costui, che si è appena ricandidato e gode di sempre maggiore consenso, potrebbe guadagnare a breve nuove posizioni di forza anche in Ucraina dove la leadership del fantoccio “fuck the EU” è traballante. Insomma tempi duri per gli armageddoni transatlantici.

Il governicchio italiano continua a nascondere con malcelata vergogna i crimini mediterraneo-libici che copre in nome dell’ENI e si dà da fare per chiudere alcune vertenze prima del silenzio elettorale. Ha fretta di concludere la svendita della Puglia, fabbrica e territorio, l’apertura all’eutanasia per partecipare alla sperimentazione dei futuri farmaci e la pacificazione delle tendenze autonomiste venete senza le cui imprese l’economia nazionale non raggiungerebbe il PIL per stare nell’euro.


Il mainstream, sempre più affaticato e intossicato dal regime di fake news che esso stesso ha generato, tenta di coprire il governo dalle figuracce. In particolare lo sprofondamento dell’entourage renziano, che sappiamo essere sostenuto da settori occulti importanti che controllano Confindustria, carabinieri e Guardia di Finanza, i casi Boschi, Lotti, Libia, Regeni, gli attacchi all’INPS e fallimento delle trattative sindacali su precariato e pensioni. Il mainstream codino si attacca in particolare ad una notizia non verificabile ovvero l’ipotetico nuovo contratto per i dipendenti pubblici. Vengono sbandierati aumenti salariali natalizi che forse verranno erogati a Marzo, ovvero quando si vota, ma per il momento, in attesa dei contratti attuativi di comparto, i lavoratori potranno valutare il contratto solo al rientro dalle festività e col parlamento chiuso. Durante le feste non possono essere fatte assemblee sindacali perché gli uffici sono chusi e in pratica per capire la reale consistenza dell’Accordo bisognerà aspettare la Gazzetta Ufficiale.



La figuraccia più forte, ma più coperta, è quella dell’esperto serbo catturato in Spagna dopo che per otto mesi aveva turlupinato le forze speciali italiane. L’Italia ora non potrà più vantarsi in sede UE di avere grandi esperienze nel controllo del territorio, skills che gli deriverebbero dalla grande esperienza di lotta alle mafie e al terrorismo.  Questa favola aveva tentato di rifilala l’anno scorso Minniti quando la nostra polizia aveva fatto fuori Amis Amri ma ora è chiaro che sono tutte balle: gli specialisti serbi e le criminalità balcaniche sarebbero in grado di tenerci in iscacco per mesi e mesi in caso di conflitto. 



Il Parlamento, prima di chiudere, ha rilasciato due relazioni importanti: quella sul caso Moro, che è la terza della serie, e quella dell’antimafia. Contengono affermazioni importanti, anche se attempate, che confermano l’esistenza di un ampio regime di orchestrazione occulta dietro l’operazione Moro col coinvolgimento determinante del Vaticano e l’ampia integrazione tra criminalità organizzata e massoneria ad ogni livello delle nostre istituzioni. Ovviamente sono solo verità parziali e ancora addomesticate, ma che non sono più negabili. In concomitanza il PM De Matteo ha formulato accuse rilevanti sulla trattativa Stato Mafia e il buon Francesco ha detto chiaramente che di complotti romani non ne può più. Alla faccia delle fake sul complottismo.





Buon Natale.





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Pensierino della sera.

Lo fanno gli uccelli, lo fanno le api
fscciamolo anche noi:
andiamo a dormire












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