sabato 2 dicembre 2017

La settimana di santa Viviana








Con l’arrivo di questo 30 novembre gioviale (perché caduto di giovedì) gli italiani si preparano a pagare la seconda rata IMU. I pensionati sospirano pensando alla tredicesima mensilità e i giovani disoccupati sanno bene come la useranno i nonni. Il parlamento, dal canto suo, si affretta a concludere le votazioni sulla legge di bilancio mentre incalzano le pretattiche elettorali. Ci sono mance per tutti e tagli perfino ai bonus bebè nella giornata mondiale dell’infanzia. Il Censis blatera di ripresa dei consumi e la Cgil, dal canto suo, pare voglia far sentire la propria voce di sabato quando, di solito, si va a far la spesa al supermercato. Ma la scelta del 2 Dicembre, si sa, trova il suo fondamento nel martirologio romano che dedica il giorno 2 Dicembre a Santa Bibiana.

Il mainstream, dal canto suo, non ha risparmiato inchiostro contro Kim Jong-un e le televisioni hanno mostrato l’anziana, nonché divertente, annunciatrice nordcoreana confermare al popolo che i missili percorrono ordinatamente le traiettorie stabilite. Si tratta di una folle provocazione, dice sempre il mainstream, perché quei missili potrebbero portare testate nucleari e arrivare persino in europa. Ma Cina e Russia, nonostante siano un po’ più vicine, invitano alla calma e ricordano a Trump che l’idea di continuare a far manovre militari congiunte in COREA DEL SUD non lavora affatto per la pace.

Trump è sempre più sotto tiro di quelli che vogliono a tutti i costi WW3 e mi auguro che un quadro diplomatico di doppia moratoria possa allontanare la prospettiva di un bombardamento americano. Ma stavolta l’establishment gli ha messo contro Flynn che quando era di stanza a Vicenza, tanti anni fa, era considerato un duro.

All’AJA il generale filosofo croato Praljak si è avvelenato in diretta contestando la condanna ricevuta da un tribunale che gli USA non hanno mai riconosciuto e che è, finalmente, giunto al capolinea. Era anche laureato in comunicazione e spettacolo e probabilmente aveva capito che un colpo così spettacolare era l’unica possibilità di far riflettere l’opinione pubblica occidentale. Ora le vere cause della guerra ex jugoslava dovranno essere scoperte dagli storici visto che i tribunali internazionali non ce l’hanno fatta. E certo il mainstream che ha praticamente taciuto a suo tempo l’assoluzione post mortem di Milosevic (sia pur per insufficienza di prove) non sprecherà inchiostro a spiegarcele.

A Ginevra sono ripresi i rounds colloquiali per la fine della guerra siriana ma la notizia viene tenuta in second’ordine per non turbare l’immagine dell’alleato americano che è il vero sconfitto morale di questa tragica vicenda. I veri vincitori, che sono Iran e Russia, si sono già spartiti il bottino a Sochi con la benedizione di Assad che ringrazia sentitamente. C’è anche una cauta soddisfazione turca per l’esito che si profila e il mainstream tace l’atteggiamento di Erdoghan che, pure lui, ringrazia e incassa nuovi impianti missilistici russi alla faccia della NATO. Ora il nuovo rampollo saudita cercherà di corrompere gli sciiti libanopalestinesi per sfilarli dallo scenario mediorientale e poter finalmente sognare ad occhi aperti l’annientamento dello Yemen.

Sul piano finanziario pare che le trattative segrete sui costi della Brexit siano giunte a buon punto e la povera Teresina sia stata spennata come una gallina da lessare. Lo avrebbe rivelato un sito del Telegraph. Vedremo.

La risoluzione 32/40 B che risale al 1977 avrebbe istituito la giornata mondiale di solidarietà con il popolo palestinese. Il 29 di Novembre. Ma il mainstream nostrano finge di dimenticarsene. Ora a pensar male si fa peccato ma a volte ci s’azzecca e in questo caso è legittimo pensare che, constatato che non vi è traccia della giornata neanche sul sito della Presidenza della Repubblica, si voglia l’oblio per non favorire Putin nella sua eccellente mediazione tra Nethaniahu e Abbash. Nessun servizio, nessun inviato ecc. non si fa niente per onorare l’impegno dell’ONU per l’attuazione della risoluzione 181 (1947). Lo stesso Fanfani si rivolterà nella tomba. Non parliamo di La Pira…

Nel frattempo però gli italiani vengono a sapere che il prossimo Giro d’Italia partirà da Israele, nota regione autonoma del meridione, e poichè c’è stata una gaffe nel considerare Gerusalemme non interamente israeliana possiamo star certi che per scusarci lasceremo che l’itinerario di partenza venga scritto dal Mossad in cambio dei gran contratti di sponsorizzazione.

Il CENSIS, che giusto un anno fa rischiava l’abolizione renziana, ci propina un rapporto secondo il quale il PIL aumenta ma ciò nonostante il popolo è sempre più incazzato. Le annunciatrici televisive quando annunciano che “il PIL si alza sempre più” assumono uno sguardo sexy e i pensionati si emozionano. Tutto ciò contribuisce a far dimenticare che si tratta di risultati numericamente deboli, (tanto che Padoan è stato scartato) per di più ottenuti con la politica dei vaccini obbligatori e delle pistole in casa per difendersi di notte.

A Schio, città importante nella fascia pedemontana veneta, è stato esposto per giorni un mega striscione pubblicitario per la libertà vaccinale e l’azienda ULSS ha provato a pretendere la rimozione dal sindaco il quale, verificato che gli espositori avevano pagato il dovuto, gli ha risposto che non spetta a lui e che si tratta di legittima espressione di idee. Grazie a quel manifesto si sa che ci sono casi di bambini morti in culla dopo la vaccinazione esavalente. Ma questo il mainstream, nonostante di vaccini se ne parli da mesi e mesi, non ce l’aveva mai detto.

Non ci resta che affidarci a Santa Bibiana, che dalle mie parti si chiamerebbe Viviana, la quale col suo motto: “Santa Viviana, quaranta dì e ‘nà stimana” ci ricorda che da oggi alle prossime elezioni potrebbe mancare non più di una cinquantina di giorni.


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