martedì 4 agosto 2015

WW1: avanti Savoia!




Cento anni fa, in queste settimane di Luglio/agosto, la situazione al fronte tra lo Stelvio e la Carnia era relativamente calma e sull’altopiano Frescura annota nel suo diario aspetti ironici dei superiori.

In particolare se la prende con un capitano di grossa stazza che lui chiama Tartarin il quale, col suo italiano militaresco e fortemente venetizzato, tiene conferenze di addestramento.



4 Agosto


Oggi, in piazza d’armi, egli ha sguainato la sciabola, che nessuno porta più perché è diventata un arnese inutile e decorativo per le retrovie. Ha dato un formidabile <<attenti!>> e quindi ci ha annunciato le sue teorie tattiche con veneta dolcezza:

… Fare atensione! Quando suonerò il fischieto voi vi metterete in ordine sparso … caminare curvi per evitare di scoprirsi se no il nemico ci fulmina tuti! ... quando suonerò due fischi Frrrrrrit! Frrrrrit! Alt! Piombare a terra! Also, seicento metri! Puntare bene! Nel combatimento non si devono sprecare cartuce! Ogni colpo dev’essere un uomo morto… “

…”faremo un piccolo asalto a la baioneta che è l’arma italiana … Andare adagio perché io devo esere sempre in testa a tuti! Al mio grido di : ala baioneta! Rispondere con un forte urlo: Savoia! …”



Frescura scrive varie pagine con vari aneddoti, tutti di questo tenore. Ricordarli oggi è significativo. 

Si vede da queste istruzioni quale fosse la vera concezione di Cadorna: la battaglia manovrata esiste solo in teoria, la pratica invece esige l’urto frontale della più gran massa di uomini.




                                                           




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