lunedì 31 agosto 2015

Le diatomee della contessa





Il caso Vacca-Agusta viene “ripescato”, è il caso di dire, dal libro di Lucarelli e Picozzi uscito nel 2005 La Scena del Crimine. (Mondadori)
Vi si riporta, con alcune bevi considerazioni, la traduzione del rapporto redatto dal giudice istruttore Isabelle Delande del Tribunale di Tolone. Picozzi e Lucarelli sono interessati solo agli aspetti forensi, ma la lettura mi spinge a ritornare su alcune considerazioni annotate all’epoca.


Appunti. La vicenda ha l’aspetto del mistero perché è connessa con aspetti ereditari. In pratica: L’Agusta è una azienda molto importante nel mercato internazionale degli armamenti. Craxi si occupò di importanti transazioni e forniture dalle quali avrebbe ricavate ricche tangenti per il partito e/o il suo proprio potere politico. Una ricchezza che giornalisticamente viene chiamata “tesoro di Craxi” (forse 2,5 milioni di dollari). Francesca Vacca è vedova, nonché erede, del conte Agusta, titolare della fabbrica di elicotteri morto nel 1980. Costei è stata a lungo amante e compagna di Maurizio Raggio il quale fu collaboratore molto stretto di Craxi e, faccendiere alquanto scaltro, potrebbe aver trovato la strada per imboscare il tesoro mettendolo al riparo da tasse e rischi di confisca. La morte della vedova potrebbe quindi aver messo a rischio l’accessibilità al tesoro da parte dell’entourage craxiano in quanto invischiato nella vicenda relativa all’asse ereditario.
In questo quadro la definizione delle circostanze relative alla morte della contessa diventa quindi fattore critico per poter dirimere i contenziosi ereditari e non perdere patrimoni e tesori.
In caso di suicidio cade la validità di eventuali polizze e assicurazioni sulla vita. Per cui amanti e persone care non sposate alle quali potessero essere intestati i benefici delle assicurazioni resterebbero asciutti.
Diversamente, in caso di disgrazia (no suicidio e no omicidio), costoro potrebbero beneficiare indipendentemente dall’attribuzione finale dell’asse ereditario.
In caso di omicidio l’asse ereditario, come in ogni successione che si rispetti, potrebbe essere oggetto di un lungo contenzioso da parte di rami diversi della famiglia. Inoltre un eventuale erede omicida condannato potrebbe perdere i diritti riproporzionando i rapporti quantitativi di suddivisione del patrimonio.
Se le circostanze di morte non vengono stabilite con certezza si apre pertanto un grande margine di trattativa tra gli aspiranti eredi per trovare un accordo extragiudiziale non più impugnabile, soddisfacente e definitivo.

Se si assume quest’ottica appare chiaro che tanto l’entourage craxiano quanto i portatori di legami non legalizzati hanno interesse alla soluzione extra giudiziale. Mentre i parenti legali hanno interesse una soluzione giudiziaria con o senza sentenza anche suicidiaria.
Un punto fermo però sta nel fatto che la magistratura francese ha aperto l’indagine per OMICIDIO e solo dopo l’identificazione del cadavere, avvenuta grazie all’intervento italiano, si è parlato di suicidio.
Le condizioni del corpo esclusero con certezza l’annegamento, per cui è certo che Francesca è finita in acqua dopo morta. Altrettanto certo è che il cadavere è finito in acque italiane, lo dicono le diatomee (alghe microscopiche) che non sono compatibili con quelle francesi. Quindi il cadavere di una donna ricchissima, anche di soldi non suoi, finita in mare dopo una morte violenta tra il terrazzo e la scogliera, è stato trasportato dalle correnti fino alle coste francesi dopo una quindicina di giorni durante i quali è stato devastato al punto da impedire il riconoscimento di eventuali segni di violenza omicida.

Secondo alcune ricostruzioni dell’epoca Francesca Vacca Agusta era malata ormai terminale e, in assenza di eutanasia nella legislazione italiana, potrebbe aver fatto coprire la propria decisione di morire con un trattamento tale da rendere impossibile stabilire le cause di morte e permettere così una soluzione extragiudiziale per la successione dei propri averi.
In molti casi, nel mondo dei mercenari, i cadaveri vengono affidati, ritardando il ritrovamento ufficiale, a dei professionisti che rendono impossibile l’accertamento delle cause di morte. Le assicurazioni finiscono sempre per pagare, a volte rinegoziando i termini con i beneficiari. Contenti loro, contenti tutti.

Il 10 Marzo 2001 sono stati celebrati i funerali di una donna sfortunata, i suoi resti sono stati cremati, le ceneri disperse in Messico, il paese che lei aveva amato più di ogni altro.  (pg 64)



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