domenica 17 gennaio 2016

WW2, i Krupp







Abbiamo visto in un precedente post che la fortuna dei Krupp è sempre stata legata alla guerra, anzi all’innovazione che loro portavano nella guerra in termini di aggressività.  No guerra No Krupp.

Ovviamente l’enorme dimensione della loro attività e il loro peso politico sociale nelle varie epoche metteva in secondo piano l’altrettanto enorme montagna di cadaveri che col passare dei decenni si accatastava alla base dei loro profitti. E non si tratta solo di militari e civili che cadevano al fronte, ma anche di caduti sul lavoro.


Al festeggiamento del centenario industriale Krupp (Agosto 1912) davanti ad un sistema industriale di circa 70.000 dipendenti, il Kaiser partecipò in grande stile, ma dovette decretare la sospensione delle cerimonie perché a Bochum, vicino ad Essen, crollarono le miniere causando 110 morti.



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La guerra (WW1) passò e fu perduta con tutta la sua drammaticità e, come abbiamo visto in un precedente post, i Francesi avrebbero voluto distruggere totalmente gli impianti di quell’enorme bestione armageddone, ma non ci riuscirono perché il rischio sociale (cioè una rivoluzione simil-bolscevica) sarebbe stato troppo grosso.

Ciò diede un po’ di respiro alla famiglia krupparola la quale ebbe il tempo di ricomporsi le idee e, negli anni trenta, ricostruire l’alleanza politico – militar – industriale che costituì una delle premesse a WW2. 
Un vero e proprio “fascio d’acciaio” lo definisce con geniale precisione Pietro Bianchi su Storia Illustrata (n° 212, luglio 1975).


Con Hitler al potere il nostro Gustav, marito di Bertha Krupp(jr), rilanciò la fabbricazione di armi ad Essen. Stavolta però, memore della batosta ww1, aggiunse la produzione di carri armati. E ciò costituì il fattore vincente per tutta la prima fase di ww2.


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Blitzkrieg

Fu un nuovo modello di guerra basato sull’apporto di carri armati, aerei da caccia e telecomunicazioni. Il 1° Settembre 1939 i panzer tedeschi attraversarono il confine dirigendosi verso Varsavia. Era l’invasione della immensa pianura Polacca.  Il 17 settembre un primo tentativo di conquistare Varsavia, accerchiata, fu respinto; “ma lo stesso 17 l’URSS, con le proprie armate, invase la Polonia dalla Prussia orientale”. (Rosati)


Tra il 10 Maggio e il 14 Giugno del 1940 le armate tedesche invasero la Francia e giunsero a Parigi. L’aggiramento della linea Maginot e la velocità d’azione si rivelarono fattori chiave. E l’apporto delle industrie Krupp fu riconosciuto nella propaganda nazista.


Quando la famiglia Krupp tornò a dividersi a causa dell’ostinata ambizione di Alfried, figlio di Bertha e Gustav, per decisione di Hitler le fabbriche passarono nelle mani di Alfried e con la necessità di mandare gli uomini ai fronti di combattimento iniziò uno sfruttamento schiavistico di forza lavoro proveniente dai vari paesi dell’Europa occupata. Al tribunale di Norimberga molte testimonianze narrarono crimini e violenze, rivolte in special modo a prigionieri ebrei e slavi, che avvennero all’interno degli stabilimenti Krupp.

Alla fine del processo, che durò da Settembre del 1947 a Luglio del 1948, Alfried venne condannato a dodici anni. Ma ne scontò solo tre mentre attraverso Berthold faceva marciare la ditta. Evidentemente gli americani, impegnati in Corea, si erano ricordati dei Krupp e nel 1951 Alfried riprendeva a pieno titolo il ruolo secolare della sua famiglia, ovvero il glorioso ruolo di armigero dei potenti. Egli morì il 30 Luglio del 1967.





Il figlio Arndt non aveva talento per l’industria e favorì l’unificazione delle officine in società per azioni disimpegnando così la dinastia e godendosi la vita di Play Boy internazionale con sede nella sua proprietà brasiliana dotata di aeroporto personale in un parco naturale con giardini alla Versailles.





                                                  (i krupp ad Esssen nel 1961)




Morale

De siori ghe n'è tre sorte:
Sior Sì; Sior No e Sior mona.





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