domenica 20 novembre 2016









La settimana è stata caratterizzata dagli eventi euro-globali visti in reazione agli assestamenti post Tramp. Innanzitutto la NATO.



1 - Dietro i veli dell’incontro voluto dalla Merkel ci sono state, presumibilmente, delle riunioni aventi come tema il futuro dell’Alleanza in relazione allo scenario Trump. Obama e la Merkel si sono coalizzati per un arroccamento filo NATO. C’e’ da aspettarsi che Trump riduca i finanziamenti e quindi il compito dell’euro sara’ quello di garantire il minimo necessario per completare le operazioni missilistiche sulle Baltiche e in Polonia.

Putin nella giornata di Venerdì 18 si trovava, secondo notizie di Russia Today, ad un incontro con gli stati maggiori tenutosi a Sochi e, nelle more, ha avuto colloqui telefonici con il neo presidente USA. Assicurazioni reciproche, ma ferme da parte di Putin il quale punta soprattutto a che si fermi il programma relativo alla missilistica strategica e la pressione che la NATO sta esercitando sui suoi confini.



2 - Alle affermazioni elettoralistiche di Trump, il quale ha più volte richiamato durante la campagna elettorale il concetto della obsolescenza della NATO, sembra fare ora riscontro un certo raffreddamento. Ma forse è solo tattica per coprire presso la stampa occidentale i suoi ringraziamenti a Putin per l’appoggio elettorale.





3 – Prendendo atto di un certo raffreddamento italiano sulla gestione dei migranti, è stato arruffianato il redivivo Rajoi auspicandone un ruolo maggiore su mediterraneo e nord africa. Il sogno franco-tedesco sarebbe di coinvolgerlo per la Libia in modo tale da essere meno condizionate dalle bizze di Renzi.



4 – Teresa May ha imitato il suo predecessore facendo finta che tutto vada bene madama la marchesa e ha confermato marzo 2017 come scadenza per l’attivazione della procedura formale Brexit. In realtà il suo parlamento l’aspetta al varco con le bave alla bocca e strizza l’occhio agli scozzesi.



5 -  Renzi ha sfoderato le sue migliori facce da tola (mr. Bean) per nascondere il fallimento italiano e tutti sanno che è inutile parlarne prima del 5 Dicembre prossimo venturo.



6 – Forse c’è stato qualche segnale di pressione per il rinvio dell’ingresso serbo nella UE. l’importante comunque è confermare le distanze con la Turchia perché Erdoghan, una volta compreso l’inganno americano sui Curdi, è diventato filo russo.

 

7 – Una volta ripartito Obama, non senza un po’ di malinconia, da pare di Angela il segnale ai partner è stato chiaro: ora tocca a noi difendere la vecchia linea atlantista, il TTIP non buttiamolo, accantoniamolo solamente con qualche correzione, poi lo riproporremo in tempi migliori, intanto vediamo di approfittarne per rimediare al casino che gli americani hanno fatto in Siria. Riattiviamo subito il ruolo dell’ONU.



8 – Tramp ha nominato Pompeo alla CIA mandando un segnale anti iraniano come primo segno di ringraziamento ad Israele. Ha anche chiuso la vertenza relativa alla truffa della sua università privata indennizzando lautamente gli studenti truffati. Spera che ciò ridimensioni l’ostilità manifestata nei suoi confronti dall’ambiente accademico americano.







9 = Il COP22 di Marrachesh si è concluso con un nulla di fatto mascherato da approvazione del regolamento che dovrebbe implementare gli accordi energetico ambientali di Parigi. In tale occasione, curiosamente, l’uscente Kerry ha affermato che il global change è solo una gran bufala.



Raccontata così ora la situazione sembra addirittura divertente, ma non credo proprio che la vedano così ne’ Putin, ne’ i cinesi, ne’ gli iraniani.








Nessun commento:

Posta un commento

DSP alle europee

  Alla fine della campagna di raccolta sono state consegnate 60mila firme. Non bastano ma sono state un’ottima occasione per parlare con la ...