lunedì 23 gennaio 2017

DAVOS, e daje ar populismooo!









FQ di ieri, Domenica, riporta a pg. 10 una analisi del Forum di Davos proposta sinteticamente, in forma di corrispondenza, da Benedetta Arese Lucini. Costei, che viene definita imprenditrice Fintech con Oval Monery, faceva parte del gruppo di manager inviati al Forum e ne dà conto con questo articolo che critica le posizioni espresse dai politici a Davos. Non fa il nome di Padoan ma essendo costui il principale esponente del governo italiano che vi ha partecipato risulta sicuramente destinatario delle critiche.

Costei mette a fuoco la distanza sempre maggiore tra potere politico e potere economico. E critica la tendenza ad usare il tema del “pericolo” populista come schermo per coprire tale ritardo.
Benedetta attacca anche l’idea di affidare a politiche protezionistiche la difesa dei posti di lavoro dagli effetti recessivi delle delocalizzazioni. Avanzamenti tecnologici e macchine sempre più intelligenti diventerebbero la risposta al protezionismo sempre a spese del mercato del lavoro interno. In pratica l’istanza protezionista viene attribuita al populismo ma costituisce una tentazione anche per la politica dei governi antipopulisti. In caso si aprisse tale prospettiva il sistema industriale risponderebbe accelerando l’automazione. 

La vera alternativa strategica a tale schema sta invece nella capacità di anticipare gli sviluppi in modo da affrontarli in modo consapevole. Occorre in particolare agire ora sull’educazione e le politiche del lavoro per affrontare i nuovi scenari supportando la parte debole della popolazione che può subire le conseguenze.








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