domenica 29 gennaio 2017

La Mesta Merla







La settimana politica.

Interni. Dopo che la Consulta si è espressa circa i quesiti di costituzionalità relativi al sistema elettorale vigente, Lo scenario è chiaro: la sentenza è “autoapplicativa” e perciò l’alibi accampato dall’establishment il 5 Dicembre non c’è più. Se si vuole si può votare in poche settimane. 

E’ iniziata quindi la manfrina dei giornaloni e Tg di regime per togliere al M5S (che continua a restare alto nei sondaggi) lo smalto della vittoria. Anche il trucco di pompare l’immagine di Salvini non sembra molto efficace. Il problema è che il centrodestra rimane diviso e quindi a Renzi manca la sponda per una nuova legge antigrillina. Quindi stiamo assistendo alle fumane nebbiose -  e anche molto noiose - del centrosinistra. 

Bisogna muoversi con quello che c’è e c’è veramente poco. Per vincere il premio di maggioranza alle prossime elezioni occorre superare il 40% e a meno di uno scatto emotivo dell’elettorato, per il momento non c’è nessuno in grado di raggiungerlo.


L’intervento della Consulta è figlio dello stile Amato, che da sempre distilla le essenze dell’orticello politico in funzione di una eterna stabilizzazione dello scenario. Se nessuno raggiunge la soglia premiale avremo infatti un parlamento proporzionale e gli equilibrismi sottobanco dei vecchi partiti torneranno di moda. Non c’è sviluppo del quadro politico, ma solo regressione o addirittura retrogressione alla prima repubblica. Tutto questo perché l’imperativo categorico sul tavolo della Consulta era quello togliere di mezzo il secondo turno in forza del quale M5S avrebbe sempre vinto in qualsiasi caso.

Ora è possibile che si riattivi un moto di riviviscenza tra le tombe della vecchia sinistra e riemerga qualche zombi. Ma come nelle più belle tragedie shakespeariane è troppo tardi. Il veleno ha già fatto il proprio effetto…



Meteognosi esplicativa


Come è noto a chiunque guardi il calendario, il primo mese di questo nuovo anno ha cinque domeniche. Non è una rarità perché la circostanza in questione si ripeterà altre tre volte nel corso del 2017. Ma dei quattro mesi pentadomenicali solo questo si caratterizza per concludersi in totale assenza di luce lunare. Questo primo nullilunio infatti condanna la Merla a cercar protezione per i suoi piccoli nel buio più pesto. Forse è la metafora del nostro tempo. Forse è proprio per questo che non sappiamo più dove andremo a finire. Sta di fatto che con tale mestizia si chiude Gennaio. Un mese che dovrebbe essere stato caratterizzato dal dono divino, con più giorni del Signore che settimane e quarti di luna e invece domina ancora il buio totale. 

E in questi chiari di luna non è certo questo il momento migliore per inscenare tragedie shakespeariane, si trasformerebbero presto in un banale film horror.



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