domenica 27 maggio 2018

Un buon viatico per Conte










La settimana è stata caratterizzata dal nuovo incarico per il governo. 

Una vignetta pubblicata su FQ di Giovedì scorso riassume bene la situazione:






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Il Movimento 5 Stelle, ovvero la nuova forza politica di gran lunga più votata, ha stipulato un contratto con una forza di minoranza molto rappresentativa nel nord del Paese ed ha formulato una proposta al Presidente della Repubblica. Ora si tratta di formare il governo e verificare la maggioranza in Parlamento.

Contro questa prospettiva si sono mobilitati settori forti della vecchia politica e della costituzione materiale. Questi settori si sono prestati all’obbiettivo non dichiarato di ritardare il tutto e generare così una certa “vacatio” durante la quale regolare i conti a babbo morto. I settori armageddoni (forniture militari) e le vecchie sacche di potere finanziario berlusconiano hanno sistemato alcuni conti sospesi (rapporti di forza col capitale francese) senza che ci fosse un governo legittimato ad intromettersi. Il mainstream servile ha curato questo gioco e ora Confindustria e lobbies del farmaco insistono per far fallire ogni ipotesi di cambiamento. Niente di nuovo, fa parte del gioco politico. Ma il problema è che nessuno lo dice e perciò non c’è trasparenza e ne paga il livello di democrazia reale. Non crescono il senso civico e la cultura politica.



Io spero che il tentativo di cambio politico in atto abbia successo. E’ un cambio solo parziale perché non verranno messi in discussione i trattati e la collocazione internazionale dell’Italia ma si tratta di un esperimento che potrebbe indicare in futuro una strada diversa dal vicolo cieco della NATO e della tecnoburocrazia UE. Pertanto è solo questione di tempo. Se si vuole ad esempio che l’Italia cresca davvero bisogna, tanto per cominciare, togliere di mezzo le sanzioni anti Putin che non hanno alcun fondamento se non nelle mire espansive e nella soggezione energetica dell'Europa da parte dell'alleato atlantico.



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Leggo la situazione che viene rappresentata dalla vignetta in questi termini: gli interessi di Confindustria fanno ancora capo al PD mentre i centri detentori del capitale “sporco” (che è decisivo nella nostra economia della corruzione) fanno ancora capo al centrodestra berlusconiano. Entrambi sono interessati ad uno scenario di cilecca, ora inizia la partita.


A me, che sono un uomo di parte, piace pensare che in questo momento si stia insediando un governo che esprime la volontà dell’elettorato operaio. E mi basta oer tifare. Non dimentico infatti che nel nord gli operai e gli artigiani votano Lega da decenni e ora si sono definitivamente staccati dal berlusconismo perché hanno capito che ci porta la mafia. Inoltre occorre prendere atto che il risultato del 5 Marzo è stato determinato dallo spostamento di alcuni milioni di voti dalla sinistra al Movimento 5 Stelle. Pertanto il voto operaio e di sinistra, col suo significato di aspettative e speranze, dimora oggi lì, tra le carte di Conte. E il capitale finanziario internazionale farà di tutto per reprimerlo.

L'arma principale sarà ovviamente il debito. Un colpo micidiale potrebbe essere quello dei tassi sui mutui. Su questo gli italiani, dei quali oltre il 70 % ha la casa inproprietà, sono molto sensibili. Ma anche l'inflazione  può essere rattivata. Essa gonfua i rendimenti ma anche il costi del servizio sul debito. E prorpio su questo l'italia è molto fragile.
Ma penso più che altro a un gan battage sullo spread e ad un arrembaggio migratorio che costringa l'Italia ad un maggior coinvolgimento militare in Libia.

Insimma se il governo ce la fa si vedranno i sorci verdi. In bocca ala lupo.


Veritas filia temporis.



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