venerdì 11 ottobre 2019

Ipocrisie istituzionali










Mi prostro in adorazione dell’articolo odierno a firma Stefano Feltri su FQ (pg13).

Nella mia personalissima quanto inattendibile classifica questo golden boy della nuova generazione giornalistica italiana merita di stare tra Montanelli e Scalfari. Mentre a perdere punti sono Mattarella e Marcegaglia. 

L’Eni ha assegnato i suoi premi ai giovani ricercatori e il Presidente della Repubblica ha stretto la mano alle persone che la rappresentano. Ma nel clima di ipocrisia istituzionale dominante nessuno ha dato il giusto rilievo allo scandalo in cui si trova coinvolto l’Amministratore delegato De Scalzi. E per fortuna lo fa Feltri con un commento in una rubrica che porta l’eloquente il titolo CORRUZIONE & POTERE.



Certo, dirigere oggi come oggi una tra le più importanti multinazionali energetiche del mondo implica certamente cinismo e spregiudicatezza, ma entro i limiti dovuti e se anche l’Italia per restare in gioco dovesse far finta di non vedere, resta chiaro che ostentarlo sui media finisce per significare solo un messaggio assolutorio. E questo, nello sfascio morale in cui ci troviamo e dopo l’avvilente spettacolo del ventennio berlusconiano, è l’ultima cosa di cui l’Italia ha bisogno.

Per cui mando un mio umile grazie a Stefano Feltri per aver trovato le migliori parole, tanto equilibrate quanto graffianti, per ricordare ai lettori che chi ha un ruolo di garanzia dovrebbe esercitarlo. Vale anche e soprattutto per la Marcegaglia che quando era in Confindustria dava ai sindacalisti lezioni di correttezza e moderazione. Ovviamente prima di giudicare bisogna aspettare le sentenze, ma nel frattempo vanno evitate inopportune ostensioni.





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                         Quod oculus non videt,
                                                         cor non desiderat.





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