venerdì 30 settembre 2022

Meloni

 






Con la vittoria della destra meloniana l’Italia apre un grottesco contenzioso con i poteri sovranazionali. Sia con le istituzioni che con le multinazionali. L’approccio della stampa atlantista ne è un indicatore piuttosto secco: la definisce “estrema” (far right) e suscita diffidenze (ovvero stato di allerta) tra gli operatori della speculazione finanziaria. In realtà non v’è alcuna sorpresa nel risultato elettorale perche esso era ampiamente noto da tempo ed anzi ha costituito un fattore di previsione che si è poi rivelato attendibile. In quest’ottica la leadership Meloni serve solo a blindare la maggioranza su posizioni belliciste evitando tentazioni filoputiniane. A ciò serve la demolizione di Salvini ed oltreoceano vogliono soprattutto questo. Biden vuole la guerra e gli serve l’Italia perche ha le basi e perchè la NATO vuole portarla al fronte, visto che Francia e Germania non lo vogliono affatto.

Su fronte UE il punto di frizione è soprattutto la BCE. L’Italia si trova in uno stato di default non ancora conclamato e occorre avviare un processo alla greca con Draghi dall’altra parte del tavolo. In ballo infatti c’e un buon pacchetto di titoli di debito da giocare e la bundesbank sta già lustrando la canna del fucile, ovvero il cosiddetto “spread” (differenziale di prezzo dei titoli obbligazionari italia/germania).

Sul piano politico quindi è prevedibile l’apertura di uno scontro (si fa per dire) con la UE. Qui la destra meloniana giocherà a carte coperte con l’ala ungarofila (poliziotto cattivo) e l’ala PPEfila con Berlusconi poliziotto buono. Si tratta però di uno scontro tattico, non strategico che si concluderà, nel migliore dei casi, con un riallineamento dei rapporti di forza finanziari e, nel caso peggiore, con una nuova crisi di governo e un riassetto inciucista della maggioranza parlamentare. Sul questo la sponda calenda/renzi sarà disponibile alla trattativa e tra un po’ ne avrà le bave alla bocca. Quindi non è credibile un’ipotesi di uscita dalla UE. Il punto fondamentale infatti è che non è possibile una uscita dell’Italia dalla UE senza una uscita dalla NATO.

Ho letto la dichiarazione di Gianfranco Pagiarulo, presidente dell'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), sull’esito elettorale. Costui parla di avvento di un “governo a trazione sovranista”. Ebbene non è esatto; la definizione di “sovranista” per questa destra è solo un superficiale errore di analisi. La Sovranità infatti è quel bene comune collettivo che la Costituzione repubblicana attribuisce al popolo e non alle tecnocrazie sovranazionali.

 

 

------------------------------------   

When I find myself in times of trouble Mother Mary comes to me, speaking words of wisdom: let it be.

 



Nessun commento:

Posta un commento

DSP alle europee

  Alla fine della campagna di raccolta sono state consegnate 60mila firme. Non bastano ma sono state un’ottima occasione per parlare con la ...