domenica 29 marzo 2015

Putin's RT by TIME




Sulla rivista TIME del 16 Marzo scorso è uscito l’articolo Putin’s on-air Army, che io traduco in:” L’armata dell’etere di Putin”.

 

E’ un servizio di Simon Shuster, inviato a mosca di TIME. Esso espone da subito, fin dalla foto di apertura, il punto critico dell’inchiesta: la notevole capacità di controllo, con riferimento alla comunicazione televisiva, della Russia. In tale foto si mostra infatti il muro di schermi televisivi con il quale lo screen team di RT network visiona in tempo reale i tg occidentali. Ma l’oggetto specifico del servizio riguarda il successo montante di RT Network, la televisione internazionale di Putin.

 
Russia Today è stata fondata da nel 2005 con il preciso obbiettivo di sfondare il monopolio anglosassone dell’’informazione occidentale. Penso si riferisse alla BBC. In ogni caso Putin era ben consapevole che nell’era dei digital media vi siano formidabili armi in grado di manipolare la pubblica opinione. La sua affermata direttrice Margarita Simonyan ha fatto carriera in fretta e quattro anni dopo ha cambiato il nome del network in RT. Margarita è anche collaboratrice dello staff elettorale di Putin.

In questi anni anche altri, tra i quali Cina e Iran, hanno investito nella informazione globale in lingua inglese, ma le loro reti non mostrano, almeno finora, lo stesso appeal di RT. Questa rete infatti conta 1.466 mila subscribers contro i 732 mila di CNN i 664 mila di Al Jazeera o i 337 mila di BBC. E il successo non è tutto riconducibile al cospicuo budget (300 milioni di dollari annui), quanto piuttosto al fatto che il pubblico apprezza la visione del mondo che viene proposta. Una visione, secondo Margarita, “più vicina alla realtà”.

La professionalità dei redattori (Shuster e Mcdonald-Gibson) occulta abilmente l’avversione verso tale successo, ma non nega i dati obiettivi. Si rifà invece quando nel descrivere tale visione del mondo ci sciorina l’argomentario anticomplottista. (ettepareva).

RT, scrivono, è una CONSPIRACY TV convinta che i complotti occidentali stiano dietro alle principali violenze politiche: l’attacco terroristico dell’11 /9 viene definito come un probabile “inside job” (lavoretto interno), il Boston Marathon Bombing del 2013 un “preparativo per la nuova guerra e la legge marziale in America”, tutte cose che si possono trovare nello show “The Truthseeker”. Infine (e non poteva mancare) il frequente riferimento agli UFO.

 

Ma la spiegazione del successo mediatico di RT secondo l’articolo è un’altra e risiede nella tecnica comunicativa utilizzata, una sorta di flirty fishing direi. Vengono infatti prevalentemente postati su RT’s English Language You Tube Channel video con materiali come violenze e disastri naturali i quali, si sa, tendono a diventare virali. Verrebbero così attratti migliaia di bulbi oculari in linea per ricondurli poi all’offerta di informazione politica. Si tratta, a detta degli autori, di flussi da 1.4 milioni di viewers…

 

Insomma l’articolo offre di RT l’immagine di una slavina globale.

 
 
 
 
 
Io non sono in grado di dire se è una drammatizzazione per giustificare prossime misure di contrattacco oppure se vi si presenta solo una realtà oggettiva.          Sta di fatto che anch’io consulto frequentemente RT e ho imparato a farlo per la necessità di controbilanciare gli enormi flussi di balle della informazione occidentale. Certo, sono consapevole che RT non costituisce la verità rivelata, ma mi offre una sponda di controinformazione.

 

 

 

 

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