lunedì 29 agosto 2016

induced seismicity






A pochi giorni dal sisma il framework di stato è ancora saldamente attestato su una comunicazione emotiva e paternalistica. Ma la rete, che nel bene o nel male ne costituisce una alternativa, lascia spuntare qualche segnale di informazione dissonante.

E’ chiaro che in un modello dialettico rete/media non c’è la verità da una parte e la menzogna dall’altra, le menzogne stanno da entrambe le parti, ma la presenza di una campana alternativa permette di confrontare le balle e farsi un inventario di quelle che il mainstream di stato sceglie di nascondere.



Per aiutarsi nella ricerca è opportuno tuffarsi nell’informazione cosiddetta “complottista”, ovvero non allineata, si fa più presto. E proprio di questo dà conto un pezzo a pagina 5 del Fatto Quotidiano di oggi  (27/8/16).



Nella rubrica DELIRI Andrea Carlo Magnaghi ci ricorda che sul web c’è chi attribuisce il disastro alle scie chimiche e chi al Laboratorio del Gran Sasso. In proposito mi risulta curioso cercare di capire come mai la grande informazione trascura questa importante infrastruttura scientifica che, stando alla propaganda di stato, ci fa onore nel mondo. Un terremoto di tale magnitudo ha certamente causato rischi e ricadute anche sotto il Gran Sasso, non vorrei che ci fossero danni, o peggio, morti e feriti. E se ci sono perché nessuno ce lo dice? Perché non c’è ancora nessun inviato o gran giornalista di inchiesta che sia andato a suonale il citofono sotto il Gran Sasso per metterci un po’ tanquilli?

Il problema, haimè, è che ci sono troppi lutti veri per permetterci questi lussi… e lo Stato ne approfitta per tenere segretati all’opinione pubblica gli affari che non vuole vengano scoperti dal nemico.

Lasciamo perdere chi sia il nemico, ce ne occuperemo fuori dal lutto.



Nel Gran Sasso, chiamiamolo così per capirci, ci sarebbe stato un esperimento andato male. E sotto il Gran Sasso non lavora anche il CERN, che Dan Brown ci ha informato lavorare per conto del Vaticano nella ricerca dell’antimateria?



Poi, sempre grazie a FQ, veniamo a sapere che la NATO ha fornito all’Italia fin dal 1956 gran quantità di residuati bellici utili a sperimentare terremoti.

E quindi veniamo alle scie chimiche.



Sul cielo centroitaliano la sera prima del sisma sono state scattate foto che documenterebbero un particolare via vai di scie. Sono vere? Secondo il sito sono in relazione con l‘evento. Io, che non ho pregiudizi e sono un uomo libero, non lo escludo. Anche i francesi, che nella NATO ci sono sempre stati stretti, al punto da andarci e tornarci più volte, si chiedono sul web se il nostro terremoto non sia di causa umana. E se lo fanno loro, che vengono dalla Patria dei Lumi, penso sia un’ottima domanda.



Curioso anche sapere che il sito di Militia Christi aveva twittato che: “La tragedia del terremoto ci interroghi sui nostri peccati e sull’abominio delle unioni civili”, ma poi l’ha tolto. Pope Francis in persona ha dato la linea…

Non conosciamo invece la linea data dal ministro delle infrastrutture Del Rio che fu il primo quella mattina a muoversi per constatare i danni. Come mai ci è andato lui?



Nascosto prima della coda dell’articolo Andrea Carlo Magnaghi sferra al complottismo il colpo più duro: terremoto, governo ladro. Si riferisce a chi accusa il Governo di abbassare artatamente la comunicazione dell’intensità del sisma. L’evento sismico infatti è dato dalla stampa internazionale come avente una intensità di punti 6.2 (alcuni siti del Bangladesh addirittura 6.8) ma la stampa e la TV italiane proseguono nel dichiararlo di intensità 6.

La differenza è rilevante perché sopra il valore 6 scattano i rimborsi.



Ma questo dei rimborsi è stato invece il tema preferito da Repubblica e altri che ci hanno rovesciato sopra fior di paginoni. L’aveva detto Monti che bisognava abolire l’obbligo di rimborso statale per i danni da terremoto e rimettere l’obbligo al settore privato, ma il Parlamento non l’ha voluto! Mannaggia. Pensa che qualche parlamentare ha addirittura sospettato che rendere obbligatoria l’assicurazione di tali danni (come da cinquant’anni per gli incidenti d’auto) faccia gli interessi delle Assicurazioni!



Insomma grazie all’articolo anticomplottista di FQ possiamo farci un’idea di ciò che pensano coloro ai quali il web dà diritto di parola e grazie ai quali possiamo saper cosa NON ci dice l’informazione di regime.



Non sono informazioni attendibili? Hai, hai, hai!...



Se l’angelo della morte scendesse a colpire coloro che non danno informazioni vere ed attendibili i primi a cadere sarebbero i mezzibusti della RAI, MEDIASET  e La Sette e poi via via uno dopo l’altro tutta la cartaccia di regime. Meglio lasciare a tutti il diritto di parola piuttosto che l’universale diluvio di balle che ci aspetta se non ci muoviamo.










Nessun commento:

Posta un commento

DSP alle europee

  Alla fine della campagna di raccolta sono state consegnate 60mila firme. Non bastano ma sono state un’ottima occasione per parlare con la ...